MotoGP

Aragona rimescola le carte, e se Marc puntasse al Mondiale?

Il ritorno al successo di Marquez è frutto del duro lavoro dello spagnolo - «Non siamo abbastanza forti per il titolo» ha detto - Ma è davvero ciò che pensa?
In Spagna Marquez ha messo fine a un digiuno di vittorie che durava da 1043 giorni. ©Javier Cebollada
Maddalena Buila
03.09.2024 06:00

«Siamo troppo lontani per lottare per il campionato. Entrare nella top tre rimane il mio obiettivo più realistico». Ha riposto così, Marc Marquez, quando gli è stato chiesto se, dopo il successo ad Aragona, si considera un nuovo pretendente al trono. Per lo spagnolo, il clamoroso ritorno alla vittoria 1.043 giorni dopo l’ultimo trionfo non cambia nulla alla sostanza. Ad inizio stagione aveva infatti affermato che avrebbe potuto ambire al massimo alle prime tre posizioni in classifica, ma non a vincere il Mondiale. Non siamo però convinti che le dichiarazioni dell’otto volte campione del mondo siano il suo vero pensiero. Detto altrimenti, il pilota del Team Gresini sembra non volersi sbilanciare. Come quando si gioca a poker e bisogna essere bravi a nascondere le proprie vere emozioni. Se si inizia a subodorare la possibilità concreta di portarsi a casa tutto il piatto, interiormente si scalpita dall’eccitazione, mentre all’esterno va mostrata pacatezza e compostezza. Guai a non farlo. Ecco, quella di Marquez pare una strategia simile. Giusto non cantar vittoria prima del tempo. Giusto tenere i piedi per terra. Anche per non rischiare di perdere la concentrazione. Ma dopo la vittoria in Spagna l’iberico sa bene che, per rimanere in tema, le carte in tavola ora sono cambiate. Il nono titolo, insomma, non è impossibile. Anzi.

Bastano due gare al top

Dati alla mano, al momento il 31.enne di Cervera occupa la terza posizione in classifica, a 70 punti dal leader Jorge Martín e a 47 da Francesco Bagnaia. Siamo a otto gare dalla fine. Ogni weekend mette a disposizione ben 37 punti. Bastano dunque due fine settimana da incorniciare per lo spagnolo, e al contempo un doppio appuntamento da dimenticare per Martín, per acchiappare la testa della graduatoria. Elementi futili per Marquez. «No, siamo troppo lontani dai migliori per poter lottare per il campionato. Abbiamo perso tanti punti. Anzi troppi, e in troppe gare. Non stiamo inoltre parlando di una lotta con un solo pilota, bensì contro due. Ed entrambi hanno dimostrato molta più costanza di noi. Questo ottimo fine settimana non cambierà la nostra vita. Certo, la migliorerà, ma non la modificherà». Non ha invece escluso la possibilità di poter puntare a un altro successo entro fine anno. «Questo mi sembra un obiettivo più realistico. Con la speranza di finire tra i primi tre». E poi però eccola, la porticina che fa sperare i tifosi del numero 93. «La stagione è lunga. Vanno corse ancora tante gare e assegnati molti punti. Inoltre ci aspettano le tappe in Asia, dove spesso il meteo si rivela imprevedibile. Temporali e forti piogge sono all’ordine del giorno. In condizioni del genere tutto può accadere. Io sicuramente continuerò a divertirmi, lottando con i migliori. È questo ciò che più conta».

I due piloti in testa sono più costanti, ma la strada è lunga e di certo io mi voglio ancora divertire
Marc Marquez, pilota Ducati Gresini

I retroscena della vittoria

Ma il ritorno di Marc Marquez alla vittoria racconta di più di un «semplice» stop a un lungo digiuno. Da quando è arrivato in Gresini, infatti, lo spagnolo ha mantenuto un profilo decisamente più basso del solito. Mostrando un altro volto. Il volto di un campione capace di lanciarsi in una scommessa rischiosa, lasciando la scuderia - la Honda - con cui ha vinto tutto per accasarsi in un team satellite, senza grandi premesse e promesse di vittoria. E invece lui ha iniziato a lavorare alacremente e, passo dopo passo, è tornato sul gradino più alto del podio. Il successo di Aragona ci ha mostrato cosa può fare un conducente maturo, sicuro dei suoi mezzi e forte della sua esperienza. E forse proprio per questo non si sbilancia nelle interviste pre e post gara. Preferisce lasciare che i riflettori puntino altrove. Le telecamere e i microfoni andranno dunque a cercare il primo della classifica o i piloti che cadono in pista e si accusano a vicenda. Nell’ombra, invece, lo spagnolo macina allenamenti su allenamenti, migliorandosi e guarendo definitivamente le ferite - fisiche e mentali - legate al suo infortunio. Per poi lasciare tutti a bocca aperta. È andata così ad Aragona. È vero, non tutte le prossime gare strizzano l’occhio al 93 della Gresini. In primis Misano, la prossima in calendario. Ma l’otto volte campione del mondo sa bene che la strada è ancora lunga e che tutto può succedere. E, statene certi, al di là di quello che può dire in conferenza stampa, in un cassettino del cervello del nativo di Cervera viene sicuramente cullato il pensiero del titolo Mondiale già quest’anno. Era ovvio che l’avrebbe avuto nel mirino una volta passato in Ducati ufficiale dal 2025, ma la vittoria in Spagna ci ha detto di più. Ci ha svelato che Marquez ci vuole provare. Se così non fosse, invece che tornare a rischiare tutto in pista, dopo addirittura quattro operazioni, sarebbe rimasto a casa. Non aveva di certo bisogno di dimostrare più niente a nessuno. E invece è ancora lì, a 70 punti da un incredibile sogno.

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