Jorge Martin campione: «Premio alla costanza»
Jorge Martin, campione del mondo nelle MotoGP, è stato premiato per la sua perseveranza. Guidando per il team satellite Ducati-Pramac, ha vinto il suo primo titolo soffiando il successo a Francesco Bagnaia, pilota del team ufficiale del marchio italiano. Il 26.enne Martin, che l’anno scorso aveva tenuto il passo dell’azzurro, non si è scoraggiato. «Forse ero più veloce, ma adesso sono più completo», aveva detto all’inizio di ottobre prima del GP del Giappone. Quattro volte vincitore di GP del 2023, quest’anno ha vinto tre volte, ma è stato più costante con 16 podi, rispetto agli 8 dell’anno precedente. Con il suo metro e ottanta, la carnagione abbronzata, gli occhi penetranti e i numerosi tatuaggi, Martin è l’opposto di Bagnaia o anche di Marc Marquez. I numeri «8.8.21» tatuati sul braccio sinistro ricordano il suo primo trionfo nella classe regina al GP di Stiria nell’agosto 2021. Da allora ne ha aggiunti altri sette. In precedenza, il nativo di San Sebastian de los Reyes, vicino a Madrid, è stato campione del mondo Moto3 nel 2018 e vincitore della «Rookies Cup», il trampolino di lancio per la MotoGP, nel 2014 a 16 anni. Prima di praticare il motociclismo, Jorge si era cimentato nelle arti marziali e nel tennis, ma il virus delle due ruote lo ha colto quando, da bambino, si recava sui circuiti con i genitori Angel e Susana per fare il tifo per il pilota spagnolo Alex Crivillé, campione del mondo nella categoria regina nel 1999.
Appassionato di sport
Fuori dai circuiti, Martin ama anche il ciclismo e lo snowboard, che pratica vicino a casa sua in inverno. Vive ad Andorra, come molti dei suoi rivali della MotoGP, a cominciare dal francese Quartararo, campione del mondo nel 2021.
Un titolo eccezionale
Il titolo di Martin è eccezionale perché è la prima volta nell’era della MotoGP che un pilota non appartenente a una squadra di un team ufficiale lo conquista. Oggi, 8 delle 22 moto regolarmente presenti sulla griglia della MotoGP sono Ducati e la Pramac è un cosiddetto team «satellite», che per contratto ha lo stesso equipaggiamento dei piloti ufficiali, come Bagnaia. Ma l’azienda di Borgo Panigale avrebbe ovviamente preferito vedere una delle «sue» moto vincere il campionato mondiale piloti, tanto più che la collaborazione con Pramac, produttore transalpino di macchine utensili, si concluderà quest’anno dopo 20 anni di collaborazione. A Barcellona Bagnaia ha dovuto accontentarsi dei successi di giornata.