L'assolo dei Marquez appiattisce lo spettacolo della MotoGP

La classe regina al momento è una questione famigliare. Un teatro con solo due attori. Un brano scritto soltanto per due strumenti. Insomma, usate la metafora che più vi garba. A noi ricorda il duo Gallagher. Sì, anche qua parliamo di due fratelli in performance solitaria sul palcoscenico. E chissà che tra poco non inizieremo a narrare di faide interne proprio come le tante che hanno segnato il rapporto di Liam e Noel.
Ci riferiamo, ovviamente, ai fratelli Marquez e al loro inizio di stagione semplicemente da urlo. Primo e secondo in Thailandia, primo e secondo in Argentina tanto in gara quanto in qualifica e sprint. Quello di Marc e Alex è stato un debutto di 2025 di dominio assoluto. Totale. Il massimo dei punti offerti dalla classe regina finora è sempre andato nelle loro tasche. Una sorpresa fino a un certo punto. Dall’otto volte campione del mondo si attendeva un ritorno coi fiocchi. Anche se, si badi bene, non era affatto scontato avvenisse, dato che si stava ancora riprendendo dall’ultimo infortunio. L’esplosione di Alex, invece, era molto meno prevedibile. È ancora un po’ immaturo il 28.enne. Ma è sicuramente è il pilota più aggressivo della griglia, e non ha paura di lottare.
AAA cercasi Pecco
Il fratello maggiore, invece, per il momento non ha mai davvero flirtato con il pericolo. Comportandosi in maniera impeccabile senza spingersi al limite. Limite a cui in realtà Marc non è mai neanche stato portato da nessuno. Perché nessuno si è davvero presentato pronto per dargli del filo da torcere. Doveva essere Francesco Bagnaia il suo grande rivale e invece Pecco si è perso nella nebbia. Spaesato, incerto, timido, il campione di Torino non ha ancora trovato la giusta chiave di lettura per questo campionato. E sarà meglio per lui che la trovi in tempi brevi. I giorni scorrono veloci e i punti persi iniziano già a diventare tanti e pesanti. E la prossima tappa non gli strizza certo l’occhio. Tra un paio di giorni la classe regina volerà infatti negli Stati Uniti, per il Gran Premio di Austin. Suolo americano particolarmente caro proprio a Marc Marquez.
Tolto Bagnaia dall’equazione, nessun altro è stato in grado di fungere da antagonista per lo spagnolo. Se non appunto suo fratello.
Un duello senza spade
Ma quella tra Marc e Alex non è veramente una rivalità. Basti guardare come si «affrontano» in pista. I duelli di cui sono protagonisti si possono a stento definire tali. Una volta uno fa passare l’altro e poi il contrario. Tutto molto toccante, per l’amor di Dio. Ma alla fin fine lo spettatore cerca l’adrenalina, l’incertezza del risultato finale e le emozioni di una gara ricca di spunti interessanti e colpi di scena. Ecco, finora tutto questo non si è visto. E ne risente tutta la MotoGP, in realtà. Massimo campionato che ultimamente fa già fatica a generare consensi e appassionati a causa delle nuove regole che tarpano in parte le ali allo spettacolo. Se ci aggiungiamo una mancanza di lotta là davanti, dove ci sono i giochi che più contano, beh, la frittata è presto fatta.
Un 2025 tutto così?
Tuttavia, c’è anche la parte mezza piena del bicchiere. Finora, infatti, ad imporsi è sempre stato Marc. E, come dicevamo, al contempo il fratellino sta affilando pian pianino gli artigli. Non è detto che ad un certo punto l’allievo provi a superare il maestro. A quel punto sì che ne potremo vedere delle belle. Eccole le faide tra i Gallagher a completare la metafora. Il tenero e commovente siparietto famigliare potrebbe a quel punto diventare un dramma. Un dramma per i protagonisti, sia chiaro. Mentre sarebbe uno spettacolo pirotecnico per gli appassionati delle due ruote. Perché sì, lo abbiamo detto, ad oggi Marc non ha mai avuto la necessità di spingersi al limite, ma qualora si sentisse minacciato sappiamo di che cosa è capace. Leggasi Jerez 2020. Quando, per la sua incapacità di accontentarsi, uscì di pista ben due volte, la seconda rompendosi l’omero. E poi il rientro troppo affrettato, sfociato in un lungo e travagliato recupero, contrassegnato da una serie di problemi fisici e brutti risultati.
Ma per quanto visto finora, sembrerebbe che le cose continueranno sulla stessa lunghezza d’onda per il resto del campionato. E forse alla fine va bene anche così. Certo, l’intrattenimento ne risente, ma ammettiamolo, vedere i due fratelli Marquez vincere e gioire insieme fa comunque un certo effetto. Positivo, s’intenda. Come se fosse una bella storia che termina sempre con un lieto fine. Una storia, tra l’altro, finora mai scritta nel grande libro del Mondiale. Non era infatti mai successo che due fratelli, nella stessa categoria, incidessero così tanto sulle sorti del campionato. E allora godiamoci questo lungo assolo spagnolo. Perché qualora dovesse finire forse ci mancherà.