L’era di Lewis in rosso e un Circus ringiovanito
«Everybody is a Ferrari fan. Even if they say they’re not, they are Ferrari fans. Even if you go to the Mercedes guys and they say “Oh, Mercedes is the greatest brand in the world!” they are Ferrari fans». Tradotto: «Tutti sono tifosi della Ferrari, anche se affermano di non esserlo. Anche quelli che ritengono che il brand Mercedes sia il migliore al mondo, in realtà sono fan della Ferrari». Un discorso celeberrimo, per chi bazzica nel mondo del massimo campionato delle quattro ruote, pronunciato da Sebastian Vettel. A ciascuno il proprio esame di coscienza per capire se condividerne il pensiero oppure no. Ciò che è certo, è che moltissimi piloti nella storia hanno affermato di desiderare – e alcuni lo hanno ottenuto – di passare del tempo al volante della Rossa. Ne parlò anche Ayrton Senna, in una trasmissione televisiva italiana, all’inizio degli anni Novanta: «La Ferrari, per qualsiasi pilota, presto o tardi, deve esserci, se c’è la possibilità». E questo per la storia che il Cavallino Rampante porta con sé, le caratteristiche particolari che la differenziano dalle altre scuderie e per l’aura di miticità che la avvolge. D’altronde cosa vi viene in mente se vi diciamo di pensare a un’auto di Formula 1?
I 40 a Maranello
L’ultimo, in ordine di tempo, ad aver deciso di abbracciare Maranello è stato Lewis Hamilton. Ma mica scopriamo l’acqua calda. La notizia è stata resa pubblica già a inizio dello scorso Mondiale. Da quattro giorni a questa parte, tuttavia, è diventata realtà. Allo scoccare della mezzanotte del 1. di gennaio, il britannico è divenuto a tutti gli effetti un pilota della Ferrari. Un passaggio storico, di cui Lewis ha parlato anche sui suoi profili social. Dopo un saluto commovente alla Mercedes, poche ore fa ha deciso di rompere il silenzio sulla nuova avventura in rosso. Su alcune piattaforme spunta solo una sua foto da bambino, al volante di un kart. Guanti e casco rosso, un salto nel passato che si riallaccia alla perfezione al presente e prossimo futuro. Su LinkedIn, invece, ha scelto di accompagnarla con qualche parola: «Non potrei essere più entusiasta dell'anno che ci aspetta. Nel passare alla Scuderia Ferrari c'è molto su cui riflettere. A tutti coloro che stanno valutando la loro prossima mossa nel 2025 abbracciate il cambiamento. […] Ecco il 2025: un anno in cui abbracciare nuove opportunità, rimanere affamati e perseguire i propri obiettivi. Facciamo in modo che sia un anno da ricordare».
Un 2025 che per Hamilton sarà sicuramente da ricordare. Tra tre giorni, infatti, il più titolato nella storia di questo sport spegnerà 40 candeline. Eppure, a distanza di tanti anni da quella fotografia postata da Lewis sui social media, la sua grinta non sembra per nulla essersi persa per strada. Ma per il numero 44 il tempo per adattarsi alla nuova vettura e al team di Maranello sarà poco. La finestra per le prove in pista a Fiorano, dove lo si potrà ammirare per la prima volta alla guida di una Ferrari, sarà breve, verosimilmente tra il 21 e il 25 gennaio. La prima gara in rosso, invece, è prevista per il 16 marzo, a Melbourne.
Tra primi balli e aspettative
Ma non sarà solo l’anno di Lewis Hamilton, il 2025. Un terzo della griglia di partenza sarà infatti composta da rookies al debutto nella massima serie. Dei 20 piloti al via, sei saranno alla loro prima intera stagione in F1. E sono giovanissimi. Conosciamoli brevemente. Ad affiancare il campione in carica Max Verstappen, dopo la partenza di Checo Perez, sarà Liam Lawson. Ha già inserito nel curriculum vitae diversi Gran Premi in F1, cinque nel 2023 e sei nel 2024, ma gareggiarne più di venti in pochi mesi sarà un’esperienza completamente diversa. Il 19.enne britannico Ollie Bearman è il nuovo volto della Haas, che ha puntato su di lui dopo le ottime prestazioni in qualità di sostituto di Carlos Sainz e Kevin Magnussen. Già un minimo rodato è anche Jack Doohan, che a questo giro difenderà i colori dell’Alpine. 21.enne australiano, figlio d’arte, era sceso in pista ad Abu Dhabi per rimpiazzare Ocon. Il 20.enne parigino Isack Hadjar, il 18.enne di Bologna Andrea Kimi Antonelli e il 19.enne di San Paolo Gabriel Bortoleto sono invece rispettivamente le speranze di Red Bull Racing, Mercedes e Kick Sauber. Nessuno di loro è finora mai andato oltre qualche turno di prove libere nel massimo campionato. Tra tutti loro occhi puntati su Bearman, il futuro della Ferrari, e Antonelli, il prescelto per raccogliere l’eredità di Hamilton. Ma non dimentichiamoci di Bartoleto, campione al primo anno in F3 e poi di nuovo in F2.
Il messaggio delle scuderie quest’anno è lampante: puntare sui giovani, mandando in pensione Ricciardo, Magnussen, Perez, Bottas... Il Circus si ringiovanisce e cambia volto. Ottimo. Ma al loro fianco i veterani Verstappen, Hamilton e Alonso – forte dell’arrivo in Aston Martin del genio Adrian Newey –, non ci pensano proprio di lasciare la scena ai novellini. Ci sarà da divertirsi.