Calcio

Mourinho: «Croci-Torti è come me da giovane: parla troppo»

Dichiarazioni polemiche dell'allenatore del Fenerbahçe in conferenza stampa dopo la partita vinta con il Lugano - Il portoghese critica il campo sintetico di Thun e il mancato fair-play sul terzo gol bianconero: «Dovevano restituirci la palla»
© KEYSTONE/PETER KLAUNZER
Red. Sport
23.07.2024 23:59

Dopo la vittoria del suo Fenerbahçe contro il Lugano nella gara d’andata del secondo turno preliminare di Champions League, José Mourinho ha usato parole polemiche in conferenza stampa, criticando in particolare il sintetico di Thun: «Su un campo di plastica non si può giocare un calcio di alto livello. La palla è lenta, resta indietro, rimane sotto i piedi, i giocatori non possono dribblare. Prima della partita non ho detto nulla ai miei ragazzi, perché non volevo fornire loro un alibi. Onestamente, però, non capisco perché l’UEFA permetta di giocare la Champions League su questi terreni di plastica. E non capisco perché una buona squadra come il Lugano abbia deciso di giocare qui. Questo non è stato positivo per la qualità della partita. Ci sono comunque state sette reti, e alla gente piacciono i gol. Quindi credo che per i tifosi sia stato divertente. Per me, come allenatore, non è stato divertente subire tre reti. Inoltre sul terzo gol avversario, segnato all’ultimo secondo, non c’è stato fair-play da parte del Lugano. Poco prima avrebbero dovuto restituirci la palla ma non l'hanno fatto. Credo che tutto questo motiverà ancora di più il popolo del Fenerbahçe in occasione della sfida di ritorno: mi aspetto uno stadio pieno martedì prossimo a Istanbul. Ne abbiamo bisogno. Diamo al Lugano il giusto benvenuto».

Sul fallo ai danni di Zanotti poco prima del rigore valso l’1-1 di Dzeko, per contro, José Mourinho ha sorvolato: «Chiedete all’arbitro, io ero troppo lontano».

«Mou» ha poi parlato di Mattia Croci-Torti: «Sembra me da giovane. Parla troppo, si lamenta troppo. È l’emotività della gioventù. Lui è più fortunato di me, perché quando io mi comportavo così, venivo sempre espulso».

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