Formula Uno

Oscar Piastri sa vincere alla maniera dei campioni

L'australiano della McLaren, impostosi a Baku duellando con Leclerc, ha una visione di gara come pochi e una capacità di calcolo non comune
© KEYSTONE/YURI KOCHETKOV
Pino Allievi
Pino Allievi
15.09.2024 19:30

Ricordate che cosa era successo a Monza? Aveva trionfato Charles Leclerc scatenando la gioia del popolo ferrarista, ma la rimonta di Oscar Piastri con la McLaren aveva tenuto tutti col fiato sospeso fino alle ultime battute. «Con un paio di giri in più ce l’avrei fatta», aveva dichiarato l’australiano. Quei giri in più li ha avuti a Baku e ha mantenuto la parola, imponendosi alla maniera dei campioni. Perché Piastri è di quella pasta, oramai si è capito. Un tipo strano, di poche parole e una discreta ironia, che va spesso ai Gran Premi con la mamma e nonostante abbia disputato sinora solamente 39 GP, ha una visione di gara come pochi. Come quelli che hanno una marcia in più. Sa leggere la corsa, modulandosi per uscire alla distanza, sicuro di riuscirci. Una capacità di calcolo non comune che non possiede, ad esempio, il compagno di squadra Lando Norris, velocissimo e bravo, ma portato all’errore quando è sotto stress.

Attacco e difesa

Piastri, a Baku, si è imposto con l’intelligenza di un Lauda o di un Hamilton. Sapeva che non poteva attaccare all’inizio perché le sue Pirelli «medie» si degradavano maggiormente rispetto a quelle della Ferrari. E così ha lasciato che Leclerc si godesse la gioia di 15 giri al comando, che preludevano – secondo lo stesso Charles e la Ferrari – a un successo quasi certo. Ma non appena si è passati alle gomme «hard», quelle più dure, Piastri ha subito attaccato Leclerc superandolo al primo colpo, con una manovra da lasciare tutti di stucco. E poi al comando c’è rimasto di forza sino alla fine, resistendo a tre-quattro attacchi di Charles, il quale le ha davvero provate tutte prima di arrendersi per affaticamento delle coperture, quando era opinione diffusa che sarebbe invece accaduto il contrario.

Da parte di Piastri non c’è stata una disattenzione, una sbavatura, un’indecisione. Micidiale in frenata, sorretto da un’ottima trazione in uscita delle curve e da una velocità in rettilineo di poco superiore alla Ferrari, ha portato a casa un successo da incorniciare. Grazie anche ai suoi punti, la McLaren dopo 10 anni è tornata in testa al mondiale costruttori di Formula 1.

Può vincere ancora Piastri? Certo, visto che la McLaren va forte ovunque. Però d’ora in poi dovrà fare da spalla a Norris, che lotta per il titolo con 59 punti di svantaggio rispetto a un Verstappen in piena crisi, giunto quinto ma preceduto dall’inglese che scattava in 17. posizione in griglia, causa un mezzo pasticcio in prova causato da una bandiera gialla uscita quando stava lanciandosi per la qualifica.

Se Perez stacca Verstappen...

Il finale del GP dell’Azerbaijan è stato al fulmicotone. Perché Leclerc, quando è crollato a due giri dal termine, è stato subito aggredito da Sainz il quale nel frattempo aveva scavalcato Perez. Sainz non ce l’ha fatta a sorpassare di slancio pure il compagno di squadra e nel momento in cui si è accodato, Perez ha provato a riprendersi il terzo posto. Nella lotta ravvicinata c’è stata la collisione (più colpa del messicano che del ferrarista) ed entrambi sono andati a sbattere contro le protezioni. Ne ha beneficiato George Russell, che ha regalato il podio alla Mercedes.

Abbiamo citato «Checo» Perez che solitamente è fuori dai riflettori e sinora aveva solo deluso: Baku è stata l’occasione del riscatto e della riabilitazione in casa Red Bull. Nell’attimo del botto aveva circa venti secondi di vantaggio su Verstappen, a pari macchina. E questo dice tanto delle difficoltà del tre volte campione del mondo in questa fase del campionato. Max all’improvviso ha preso ad andare più piano complice la RB20 che ha fatto passi indietro, mostrando un nervosismo che di sicuro non lo aiuta. Serve una reazione, ma la Red Bull orfana di Adrian Newey e abbandonata da una valanga di tecnici fatica a rimettersi in carreggiata dinanzi ai progressi di McLaren e Ferrari soprattutto. A sette gare dalla fine i giochi sono aperti e stavolta la Formula 1 ci terrà lontani dal caffè che in tante occasioni abbiamo preso per non addormentarci…

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