Perché è il momento del Lugano

Immaginatevi che cosa avrebbe significato disputare la semifinale di Coppa Svizzera in casa. La sfida contro il Sion, lo ricordiamo, è in agenda a fine aprile; la settimana seguente scatterà invece il girone per il titolo. Entrambe sono sfide da vincere, certo, su una o più partite. Ma tenuto conto dell’aria che martedì sera si respirava a Cornaredo - a margine del successo contro il Basilea - spiace non poter lanciare i giochi che contano con un match da tutto esaurito. Sì, sarebbe stato il proemio (forse) perfetto per un evento eccezionale, della durata di un mese e che vedrà il Lugano quale assoluto protagonista. Sì, perché i bianconeri hanno riaperto il campionato. Per la seconda volta, invero, dopo che a far dubitare per primo lo Young Boys era stato il Servette. È tutto vero: a contendersi lo scettro destinato al campione svizzero sono ufficialmente tre squadre. E, negli ultimi vent’anni, era accaduto forse un paio di volte a questa altezza del torneo. Bello, bellissimo. Come splendida, da oramai un mese, è la squadra di Mattia Croci-Torti.
Con il fiato sul collo
Per trovare una sconfitta di Sabbatini e compagni bisogna risalire addirittura al 18 febbraio. Proprio a Ginevra, al termine di un incontro condotto sino alla maldestra espulsione rimediata da Anto Grgic. Da allora sono arrivati sei successi in campionato e uno nei quarti di finale di Coppa. Tanta roba, per un 2024 che - limitandoci alla Super League - fa attualmente rima con 26 punti. 26 punti in 12 turni, e cioè tanti quanti il Lugano ne era riusciti a racimolare durante l’intero girone d’andata. Scrollatisi di dosso la sfiancante avventura europea e recuperati diversi pezzi da novanta, i bianconeri hanno insomma cambiato marcia. A tenere il passo dei ticinesi, oramai, non è rimasto più nessuno e il Crus aveva evidentemente ragione. Al Servette, ieri sera battuto a Ginevra dal fanalino di coda Stade Losanna, potrebbero iniziare a tremare le gambe. L’YB ha al contrario visto sgretolarsi un vantaggio che al giro di boa del campionato sembrava incolmabile. A separare i gialloneri dal Lugano, a Natale, erano ben 12 punti. Ebbene, in attesa del match di questa sera al Wankdorf con il Grasshopper, il divario si è ridotto ad appena tre lunghezze. Incredibile.
Progressi costanti
I tifosi bianconeri, suggerivamo, iniziano a fantasticare. Croci-Torti, però, esige che il cammino del Lugano venga riconosciuto per la sua sostanza. «Non voglio che si utilizzi il verbo “sognare”. Quello che stiamo facendo è unicamente frutto del lavoro e di una mentalità vincente costruita nel tempo». Tendenza e numeri, d’altronde, li abbiamo visti. E, malgrado il bello debba ancora venire, la classifica costituisce già una promessa per il futuro. Aggrappandosi con forza al vagone di testa, il Lugano ha iniziato a fare il vuoto dietro di sé. E il dato è tutto fuorché irrilevante. Una volta archiviate le prime 33 giornate, la spaccatura in due della graduatoria non intaccherà il tesoretto bianconero. Che al momento è di 52 punti, rispettivamente 9 e 6 in più di quelli contabilizzati nel 2023 e nel 2022. Detto altrimenti, gli uomini di Croci-Torti non smettono di progredire e, quasi senza accorgersene, stanno blindando anzitempo un posto nella top 3. Cosa significa? Beh, al netto delle recenti scottature, battersi per un altro autunno in Europa. Anche se, a questo giro, sarà più complicato assicurarsi la fase a gironi di una delle tre competizioni.
Di nuovo l’Europa in palio
Chiudendo al 3. rango lo scorso campionato e giocando la finale di Coppa con i campioni svizzeri, il Lugano aveva disputato i playoff di Europa League con la certezza - in caso di eliminazione - di assaporare la Conference. Complice il ranking UEFA, con i club elvetici nel frattempo tredicesimi, la prossima campagna continentale richiederà invece uno sforzo ulteriore per la compagine in grado di conquistare la Coppa oppure - qualora il Servette fosse finalista e chiudesse pure 1. o 2. in Super League - classificarsi terza in campionato. Invece che dai playoff di EL, la squadra in questione entrerà in lizza dal terzo turno preliminare. Scattando dagli spareggi di Champions, solo i futuri campioni svizzeri saranno dunque sicuri di giocare in Europa. Che poi, giunti a questo punto e a fronte di simili prestazioni, potrebbe trattarsi benissimo del Lugano.