Golf

Polemiche in buca per l’Academy

Non tutti i maestri intendono aderire alla rinnovata struttura gestita dal GC Lugano che ha sede a Magliaso - Gianluca Patuzzo: «Non abbiamo nemmeno potuto negoziare le condizioni contrattuali»
Il Golf Club Lugano vuole centralizzare la gestione dell’Academy.
Raffaele Soldati
28.04.2021 06:00

Sono tre i maestri del Golf Club Lugano, che hanno aderito al nuovo modello di Academy sul campo di Magliaso: Paolo Quirici, al quale è stato affidato il compito di Head-Pro, Nicola Gubernati ed Ettore Gandini. Gli obiettivi che si propone il club sono quelli di gestire centralmente l’agenda dei professionisti (insieme alla segreteria) e di proporre iniziative didattiche collettive, come «golf clinic» e trasferte all’estero. Nella newsletter inviata ai soci si sottolinea che la Lugano Golf Academy intende supportare il capitano del circolo e i capitani delle sezioni nella selezione e nell’allenamento dei giocatori scelti per le varie competizioni, al fine di migliorare il posizionamento del club nelle classifiche di ogni categoria di gara.

La nuova Academy luganese dovrebbe occuparsi anche e soprattutto della formazione e della crescita dei ragazzi della sezione Juniores tramite lo sviluppo dei corsi e progetti a loro riservati. I professionisti parteciperebbero ai costi della struttura, che stando al comitato consentirebbe, con contenuti investimenti da parte del circolo, di dotare la LGA di attrezzature didattiche moderne. La scelta di Quirici quale Head-Pro è stata dettata dal passato sportivo del «pro». Il malcantonese - lo ricordiamo - per circa un ventennio aveva dato vita, sotto l’egida del club, ad una Academy intitolata al proprio nome. La struttura era sorta a Magliaso dopo la decisione del professionista malcantonese di lasciare il mondo agonistico, dove si era distinto per oltre un decennio in ambito europeo. Dopo la conversione all’insegnamento, Quirici ha lavorato per sei anni (dal 2013 al 2019) come direttore sportivo della federazione nazionale (Swiss Golf) per la quale ha realizzato la regionalizzazione mirando alla creazione di un centro nazionale tuttora mancante in Svizzera.

La contestazione

Tra i maestri interpellati per essere integrati nell’Academy c’è anche Gianluca Patuzzo, socio del GCL, capitano della PGA svizzera e titolare di una propria struttura di insegnamento Indoor a Lugano. Patuzzo non ha accettato di essere integrato nell’Academy perché non ha potuto negoziare le condizioni contrattuali proposte dal club: «In quanto capitano della Swiss PGA le considero inaccettabili: obbligano il professionista a diventare un dipendente di una società al servizio del club, costituita dagli stessi professionisti, senza controllo sulle tariffe per le ore commissionate dal circolo e assoggettati alle decisioni del club nella gestione della propria agenda e persino nell’abbigliamento da indossare. Imposizioni penalizzanti pensando soprattutto agli investimenti realizzati per la mia formazione ed attività e di intralcio nella gestione dell’agenda che mi vede impegnato come maestro al GCL, titolare di ‘the square green’ per l’insegnamento indoor e capitano della Swiss PGA».

Il malcontento di Patuzzo si avvertirebbe anche tra diversi soci. «Parecchi - conclude il pro - non sono d’accordo che LGA abbia un regime di monopolio e intendono portare la questione all’assemblea generale».