Mondiali

Qatar 2022, a che punto siamo?

Voli, alberghi, alcol e «comportamenti»: piccola panoramica a pochi giorni dal via
Marcello Pelizzari
06.11.2022 16:30

Non sarà un Mondiale come gli altri. Non soltanto per le polemiche, gli abusi, il mancato rispetto dei diritti umani. Elementi emersi anche in passato. Ma anche perché si giocherà fra novembre e dicembre. Una prima assoluta, in novantadue anni. Per tacere del fatto che il Qatar è un Paese a maggioranza musulmana. A pochi giorni dal calcio d’inizio, proviamo a fare il punto.

Biglietti

A metà ottobre, i tifosi da ogni parte del mondo si erano assicurati quasi 3 milioni di tagliandi. Il massimo disponibile, o quasi, secondo la FIFA. Le cosiddette vendite last-minute sono cominciate il 27 settembre e proseguiranno fino all’ultimo giorno utile, il 18 dicembre. Vale una sola regola: chi primo arriva, meglio alloggia. Certo, i prezzi per chi si sta muovendo soltanto ora non saranno popolari. Ci saranno anche diversi tifosi ticinesi, non senza qualche polemica e non senza preoccupazioni.

I voli

È troppo tardi per prenotare i voli? Non è mai troppo tardi, ci mancherebbe, ma come per i biglietti è bene sapere che i prezzi, ora, non saranno affatto accomodanti. Detto questo, i collegamenti non mancheranno. Soprattutto perché Qatar Airways, la compagnia di bandiera, e altri vettori organizzeranno diversi ponti aerei fra Doha i Paesi vicini. Tradotto: molti tifosi soggiorneranno – ad esempio – negli Emirati Arabi Uniti e si sposteranno solo nei giorni delle partite. Con tanti saluti alla riduzione delle emissioni. Oltre a Dubai, sono previsti servizi «rinforzati» fra Doha e Muscat, Ryadh, Jeddah e Kuwait City. Per la cronaca, un volo solo andata da Malpensa (lo scalo più vicino per i ticinesi) e Doha il 20 novembre, giorno della partita d’esordio, viene 895 euro. Una fucilata.  Detto dei voli, il governo qatariota in vista dei Mondiali ha agevolato, e di molto, l’ingresso nel Paese. In particolare riguardo i test anti-COVID.

Gli hotel

E le stanze? Ce ne sono ancora. Ma non sono infinite. Anche perché bisogna calcolare che, in Qatar, confluiranno un milione di tifosi. Molti, come abbiamo visto, soggiorneranno nei Paesi vicini. Tutti gli altri, però, preferiscono rimanere a Doha e dintorni. Dove c’è calcio, insomma. La cosiddetta ospitalità ha rappresentato, forse, la sfida più grande per gli organizzatori. Il mese scorso, le autorità qatariote hanno liberato migliaia e migliaia di camere precedentemente precluse al pubblico poiché riservate a funzionari FIFA, delegazioni internazionali e via discorrendo. Un portavoce del governo, sempre a ottobre, aveva assicurato che il Qatar avrebbe raggiunto l’obiettivo di offrire 130 mila stanze per il torneo. E che 117 mila erano già disponibili. Oltre a ciò, i tifosi potevano e possono optare per campeggi, appartamenti e almeno due navi da crociera con 4 mila cabine.

L’alcol

Veniamo, ora, alla questione più importante di tutte: come la mettiamo con la birra e, in generale, l’alcol? La domanda non è affatto scontata, da una parte perché la stessa FIFA, fra i suoi sponsor, vanta un marchio di birra e, dall’altra, perché il Qatar è un Paese musulmano che, costituzione alla mano, vieta il consumo di alcolici in pubblico. La FIFA, di suo, ha trovato un compromesso per bevute (diciamo moderate) negli stadi e nelle fan-zone. Ma, per il resto, bisognerà limitarsi a determinati ristoranti e ai bar degli alberghi. Dove una singola birra potrebbe costare tanto, anzi tantissimo.

L’indice Big Mac

Il Qatar, concludendo, è un Paese caro? Dipende. L’inflazione è al galoppo e i prezzi sono cresciuti del 6% da un anno all’altro a settembre. Comunque meno se pensiamo agli aumenti verificatisi altrove. Il famoso Big Mac Index ci dice che un paninone firmato McDonald’s, a Doha, costa 3,57 dollari. Meno che nell’area euro, nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

L’abbigliamento

Posto che farà caldo ma nemmeno troppo, con 29 gradi di media a novembre, e un clima ancora più fresco a dicembre, il Qatar impone un certo dress code in determinati contesti. Uomini e donne, ad esempio, dovrebbero coprirsi ginocchia e spalle in luoghi pubblici. Dove si radunano più occidentali, come negli hotel di lusso, le regole tendono invece a venire rispettate di meno. Nelle piscine dei cinque stelle, per dire, non è raro trovare donne in bikini.

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