Il punto

Qatar e diritti umani? I giocatori potranno esprimersi

Murat Yakin ha scelto la rosa che affronterà i Mondiali, oramai imminenti – E il capo della comunicazione dell'ASF, Adrian Arnold, garantisce: nessun bavaglio
© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER
Massimo Solari
09.11.2022 18:45

Al planetario del Museo dei trasporti, per godersi lo spettacolo ed emozionarsi, è necessario alzare lo sguardo. Sì, si sogna così. Con il naso all’insù. Non sorprende dunque che ASF e Murat Yakin abbiano scelto proprio l’esposizione lucernese per spingere i tifosi a fantasticare. Ai Mondiali in Qatar, le ambizioni rossocrociate saranno anche le loro. «Noi siamo Svizzera», lo slogan promosso a dieci giorni dall’alba del torneo. E ad accompagnarlo c’erano 26 nomi. I convocati del commissario tecnico. Dopo il fine, ecco il mezzo. Stelle proiettate dal simulatore celeste più moderno del Paese. Eccole le scelte del nostro allenatore. Ecco i suoi perché. Tra conferme e mosse per certi versi intraprendenti.

La chance a Jashari e Rieder

«Spero ovviamente che si tratti della miglior selezione possibile» ha esordito Yakin, osservando a sua volta il firmamento rossocrociato. «A guidarmi, come promesso all’inizio dell’avventura sulla panchina della Nazionale, è stato il principio delle prestazioni». Un fattore premiante. Del quale hanno beneficiato giocatori come Edimilson Fernandes, rinato nel ruolo di difensore al Magonza. O ancora i giovani talenti della Super League Ardon Jashari e Fabian Rieder. A pagarne le conseguenze, al contrario, sono stati profili di un certo rilievo. No, Kevin Mbabu e Steven Zuber - presenti e anche protagonisti a Euro 2020 - non saranno sul volo diretto a Doha. «A Mbabu - ha spiegato Yakin - ho preferito Fernandes, sia a fronte della fiducia ritrovata in Bundesliga, sia grazie alla capacità di interpretare più ruoli. Convocare Zuber, togliendo il posto a profili giovani, non avrebbe invece avuto senso. Non sta bene, lo ha riconosciuto lui stesso». Annunciare le decisioni ai diretti interessati «è stato un momento intenso» ha quindi ammesso Muri: «Bello per alcuni, triste per altri». Nel complesso, sono 19 i giocatori che facevano già parte della spedizione continentale di un anno e mezzo fa. Quella infrantasi allo stadio dei quarti di finale, già, le lacrime a rigare i nostri volti.

Se sta bene, Shaqiri è un titolare indiscusso. La sua genialità non ha senso in panchina
Murat Yakin, ct della Nazionale

Buone sensazioni

E in Qatar? Dove vuole arrivare la Svizzera? «Vogliamo provare ad andare lontano, anche se le variabili saranno molte. Ci vuole fortuna, la classe di alcuni interpreti al momento giusto, la forma migliore all’ora X» ha evidenziato il ct. Per poi aggiungere: «Il mio orizzonte, ora, contempla solo il raduno di lunedì, all’aeroporto di Zurigo. Non posso dire cosa accadrà dopo. C’è una fase a gironi da superare. Ma ho molta fiducia nei miei uomini. Insieme possiamo fare grandi cose. Tenere testa alle migliori nazionali al mondo. Le ultime partite disputate in Nations League, d’altronde, suggeriscono questo. Da un lato abbiamo sconfitto Portogallo e Spagna, dall’altro siamo stati in grado di gestire un’enorme pressione nella sfida decisiva contro la Cechia. Va da sé, per ripeterci servirà la stessa comunione d’intenti, tanta solidarietà e la conferma dei progressi compiuti sul piano tecnico e tattico».

Köhn sì, Saipi no

A proposito di tattica. A più riprese, l’allenatore elvetico ha posto l’accento sulla «flessibilità» e la «funzionalità» della sua creatura. Eccoli, gli altri ingredienti alla base della lista rossocrociata. Nonché la risposta indiretta agli interrogativi - quanto mai legittimi - circa alcuni ruoli all’apparenza scoperti. Per dire: dietro ai terzini titolari Ricardo Rodriguez e Silvan Widmer, mancano totalmente sostituti naturali. E la rinuncia a Jordan Lotomba non sembra aiutare. Yakin, ad ogni modo, non si scomposto. «Fernandes può ricoprire più posizioni in retrovia, anche giocando a tre o cinque. E poi c’è Renato Steffen, schierato più avanti nel Lugano ma in grado - come avvenuto con Portogallo e Spagna - di fare l’esterno difensivo con disciplina. A destra e a sinistra».

Steffen sarà l’unico bianconero della partita. Amir Saipi non è infatti riuscito a dare consistenza alle speculazioni. «Amir può essere il portiere di dopodomani» ci ha spiegato Patrick Foletti: «Davanti a lui, considerata l’esperienza accumulata anche in Champions League, figura Philipp Köhn». Il numero uno del Salisburgo è uno dei quattro prescelti dallo staff tecnico elvetico. Quattro, non tre. «Non potevamo rischiare» ha indicato ancora Foletti, ricordando i problemi fisici che - oltre a compromettere la presenza di Yvon Mvogo - hanno segnato le ultime settimane di Yann Sommer, Jonas Omlin e pure Gregor Kobel. «Yann è il nostro numero uno; il resto della gerarchia sarà per contro stabilito prima dell’inizio del Mondiale» ha chiosato l’allenatore dei portieri.

Qatar e diritti umani? La squadra vorrebbe concentrarsi sul calcio giocato, ma i singoli avranno libertà di parola
Adrian Arnold, responsabile comunicazione ASF

Con il Ghana, un test prezioso

L’esordio contro il Camerun del 24 novembre sarà preceduto, giovedì prossimo, dal test contro il Ghana. «Xhaka, Akanji o ancora Embolo e Okafor stanno vivendo una stagione eccezionale; altri elementi devono trovare le migliori sensazioni. Penso ad esempio a Seferovic e Shaqiri, per i quali la sola amichevole pre-mondiale sarà importantissima» l’analisi di Yakin. Seferovic ha appena ritrovato il gol in Coppa, dopo tanta panchina al Galatasaray. «Con lui, Embolo e Okafor non c’era spazio per un’altra prima punta» ha affermato il coach, giustificando l’esclusione di Cedric Itten. Shaqiri, invece, è a digiuno di partite ufficiali da inizio ottobre. «A Cornaredo si è allenato con profitto» ha dichiarato il ct: «Se sta bene, Xherdan è un titolare indiscusso. Confinare la sua genialità in panchina avrebbe poco senso». In Qatar, anche la parola dei rossocrociati non sarà tenuta a bada. «La squadra - ha precisato il capo della comunicazione Adrian Arnold - vorrebbe concentrarsi sul calcio giocato, lasciando semmai ai vertici della Federazione il compito di prendere posizione. Ma sul tema dei diritti umani i giocatori avranno libertà di parola».

La rosa definitiva dovrà essere registrata nel sistema FIFA entro le 19 (ora svizzera) del 14 novembre. In caso di infortuni, tuttavia, sono consentite ulteriori nomine fino a 24 ore prima della prima partita di Coppa del Mondo. Nel caso della Svizzera, il 24 novembre contro il Camerun. La selezione di Murat Yakin volerà da Zurigo a Doha lunedì, prima di spostarsi ad Abu Dhabi due giorni più tardi: giovedì 17 novembre è infatti in programma l’unico test pre-Mondiale. si svolgerà l'ultimo test. La Nazionale elvetica sfiderà il Ghana allo stadio Al-Nahyan.
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