Il caso

«Quel gesto contro Israele? Gli atleti sono devastati»

Max Heinzer, presidente della Federazione svizzera di scherma, commenta quanto fatto dagli spadisti svizzeri durante la cerimonia di premiazione agli Europei Under 23 di Tallinn: «La politica fuori dallo sport, hanno mostrato di avere poca esperienza»
© Screenshot YouTube/Eurofencing (Day03 U23 European Championships - Podium)
Red. Online
28.04.2025 15:31

È stato definito uno scandalo diplomatico il gesto della squadra svizzera di spada maschile, in seguito alla conquista, sabato scorso, della medaglia d’argento agli Europei Under 23 di Tallinn. Battuto in finale da Israele, il quartetto elvetico non si è rivolto verso le bandiere, come è consuetudine fare, durante la cerimonia di consegna delle medaglie, a differenza degli israeliani e degli italiani, classificatisi terzi. Secondo Israele, che ha condannato quanto accaduto, Ian Hauri, Théo Brochard, Jonathan Fuhrimann e Sven Vineis avrebbero voluto esprimere in questo modo il loro dissenso politico.

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha duramente criticato quanto avvenuto con un post su X: «Vergogna alla squadra svizzera per il suo comportamento irrispettoso. Non sapete perdere e vi siete comportati in un modo che mette in imbarazzo voi e il vostro Paese».

Dopo le polemiche, quest’oggi a parlare è lo specialista della spada Max Heinzer, presidente della Federazione svizzera di scherma Swiss Fencing, interpellato dalla NZZ: «I quattro giovani sono atterrati domenica a Zurigo e sono devastati per la bufera che hanno provocato. Probabilmente pensavano di fare qualcosa di buono», ha commentato Heinzer, sottolineando come l’atteggiamento tenuto dagli sportivi non fosse dettato da motivi razziali: «Chiaramente non intendevano fare un gesto antisemita. Non hanno attaccato le persone, ma piuttosto la politica di Israele». Si sarebbe dunque trattato di una  silenziosa protesta contro la guerra nella Striscia di Gaza.

Secondo il direttore di Swiss Fencing, gli atleti elvetici si sono subito resi conto di aver commesso un errore, scusandosi immediatamente con i rivali israeliani, proprio come fatto dalla Federazione svizzera con quella dello Stato ebraico e con il ministro degli Esteri. Heinzer ha evidenziato come l’attivismo politico non debba essere presente durante le cerimonie di premiazione, affermando che gli spadisti elvetici sono ancora giovani e con poca esperienza.

Swiss Fencing non ha ancora preso provvedimenti verso Hauri, Brochard, Fuhrimann e Vineis, ma sicuramente i dirigenti si siederanno a un tavolo per «discutere a lungo» su quanto avvenuto.

La Federazione europea di scherma ha emesso un avvertimento nei confronti della Svizzera, ma secondo Heinzer si è trattato solo di un gesto simbolico, in quanto i rossocrociati si sarebbero comportati in maniera esemplare per tutto l’evento. Inoltre, non c'è nessuna regola che imponga agli atleti sul podio di guardare la bandiera del vincitore. Insomma, il tutto potrebbe risolversi con una grossa polemica, una strigliata e delle scuse.