Schär: «Non tutti capiranno la scelta, ma il mio corpo ha detto basta»

Certo, il detto dice che «non c’è due senza tre». Eppure – dopo gli addii di Xherdan Shaqiri e Yann Sommer alla Nazionale – non ci si aspettava un’altra partenza. E men che meno quella di Fabian Schär. Sì, se in qualche modo si poteva intuire che, presto o tardi, i primi due avrebbero rinunciato a vestire la maglia rossocrociata, la decisione del 32.enne difensore si manifesta come un fulmine a ciel sereno. «Murat Yakin è stata la prima persona che ho informato della mia decisione, e devo dire che anche lui è parso abbastanza sorpreso», ha spiegato Schär nella sua conferenza stampa d’addio. «Poi, però, “Muri” ha reagito come speravo. Mi ha capito, e mi ha fatto un bel discorso di ringraziamento che ho apprezzato». Con ben 86 apparizioni, era il tredicesimo calciatore con più presenze nella Nazionale.
«Non si diventa più giovani»
Alla base della decisione del nativo di Wil, ci sono soprattutto ragioni fisiche. «Volevo smettere in un momento in cui sono ancora all’apice della forma. Dopo gli splendidi Europei che abbiamo disputato, ho pensato che potesse essere giunto quel momento. In seguito alla sconfitta contro l’Inghilterra, mi sono preso qualche settimana per maturare questa decisione. Ho riflettuto per ore e penso che questa sia la mossa giusta per me e per il mio futuro». Il calendario fitto di impegni a cui sono sottoposti i calciatori, non favorisce certo una carriera tra Nazionale e club. «Forse alcuni non comprenderanno questa decisione, ma si tratta del mio corpo. Solo io so quante energie devo investire per poter essere al 100% del mio potenziale in ogni partita. Reggere una stagione con oltre 50 incontri, è dura. Io, per farlo, ho dovuto sottopormi a continue terapie e ho anche subito alcuni infortuni. Purtroppo non si diventa più giovani. Anzi, con l’età si inizia a capire meglio il proprio fisico. Per restare a questi livelli al Newcastle e in Premier League, un campionato che richiede di essere sempre atleticamente performanti, dovrò sfruttare le pause dedicate alle nazionali per recuperare». Schär nega quindi che i ritiri di Sommer e Shaqiri abbiano giocato un ruolo nella sua scelta. «Non mi hanno assolutamente influenzato. Si tratta di qualcosa che ho deciso individualmente».
Mai sostituito
In poche settimane, Murat Yakin ha quindi perso un altro pilastro della sua formazione, nonché un uomo di esperienza nello spogliatoio. Negli ultimi mesi del 2023, il selezionatore rossocrociato gli aveva spesso preferito Nico Elvedi. Schär e il ct si sono poi riappacificati poco prima degli Europei in Germania, dove il sangallese è sceso in campo in tutte le partite e senza saltare nemmeno un minuto di gioco. «Fabian ha reso un grande servizio alla Nazionale, svolgendo un ruolo importante. Anche se è difficile per me come allenatore, rispetto la sua decisione e lo ringrazio sinceramente per il suo impegno e i risultati ottenuti per il nostro Paese» ha commentato il nostro ct, citato nel comunicato dell’ASF. Adesso, tuttavia, non ci sarà molto tempo per ricostruire la retroguardia. Già la settimana prossima, gli elvetici saranno impegnati in due incontri di Nations League: il 5 settembre a Copenaghen contro la Danimarca, l’8 settembre a Ginevra contro la Spagna. E chi ci sarà al posto di Schär? Il posto da titolare sarà verosimilmente occupato da Nico Elvedi. Perlomeno tra i convocati, però, chissà che non si apra una finestra anche per il bianconero Albian Hajdari.
Forte anche di testa
Fabian Schär – che ha mosso i primi passi nel calcio nella squadra della sua città, il Wil, prima di passare al Basilea e laurearsi tre volte campione svizzero – ha quindi voluto ringraziare tutti per gli oltre dieci anni di Nazionale: «È stato un orgoglio portare questa croce bianca sul petto. Mi sono goduto ogni giorno qui e le emozioni che ho provato resteranno per sempre con me. Lo ammetto, mi mancherà molto». Dopo le esperienze con il Deportivo la Coruna e l’Hoffenheim, si è accasato nel 2018 nella sua attuale squadra, il Newcastle. Con i Magpies ha trovato la stabilità soprattutto dalla stagione 2021/22, quando si è preso il posto da titolare sotto la guida di Eddie Howe. L’anno successivo è stato uno degli artefici dello storico quarto posto del club. I tifosi della Nati lo ricorderanno, però, anche per i suoi colpi di testa. Come quelli che gli valsero una doppietta contro la Norvegia nel 2013, nell’ambito delle qualificazioni ai Mondiali. O come quello che aprì gli Europei della Svizzera nel 2016, e che bastò per vincere la partita d’esordio contro l’Albania. «Sono due partite che ricordo tra le più belle in Nazionale, anche se fare una selezione è dura – spiega Schär –. Mi viene in mente però anche la partita vinta ai rigori contro la Francia. Quante emozioni, quella sera».