Mondiali di sci

Franjo fa il fenomeno, Alexis è di bronzo: è una Svizzera da urlo

Giornata di gloria per la Svizzera a Saalbach: Von Allmen conquista la medaglia d’oro in discesa, precedendo Vincent Kriechmayr e Monney – Odermatt fa mea culpa: «Ho commesso due errori»
© KEYSTONE/Jean-Christophe Bott
Flavio Viglezio
09.02.2025 17:05

Un’altra giornata da ricordare, per lo sci alpino rossocrociato. Un’altra giornata di gloria. No, questa volta Marco Odermatt non c’entra. La discesa maschile – prova regina dei Mondiali di Saalbach – ha premiato il talento e il coraggio di Franjo Von Allmen. Al suo primo campionato del mondo e senza ancora aver provato la gioia di un successo in Coppa del mondo, il 23.enne bernese ha fatto subito centro.

Sì, la discesa – dopo il trionfo di Odi a Courchevel di due anni fa – resta elvetica. E non è finita qui. A mettersi al collo la medaglia di bronzo è stato un altro giovane svizzero rampante, Alexis Monney. Capace di trionfare in stagione a Bormio – dove nessuno si è mai imposto per caso – il 25.enne friburghese ha ottenuto un terzo posto da leccarsi i baffi. A fare da chioccia ai due terribili regazzi rossocrociati, è stato il veterano Vincent Kriechmayr. Uscito con un ginocchio malconcio dal Lauberhorn di Wengen, il 33.enne ha fatto valere la sua classe e la sua esperienza impedendo alla Svizzera di ottenere una clamorosa doppietta. E ha permesso all’Austria – arrivata a questa rassegna iridata sull’orlo di una crisi di nervi – di mettere in cassaforte un’altra medaglia.

«È incredibile – ha affermato un commosso Von Allmen. La gara perfetta? No, non è stata una prova perfetta, ma ho sciato al limite e tutto è andato per il verso giusto. Ma non mi rendo ancora bene conto di ciò che ho fatto. Vincere un Mondiale in Austria, battendo Kriechmayr, è qualcosa di davvero speciale».

La 13. volta

Per la 13. volta nella storia dei Mondiali, il titolo della discesa è andato ad uno sciatore svizzero. Nomi che hanno scritto la leggenda dello sport rossocrociato: Walter Prager, David Zogg, Rudolf Rominger, Bernhard Russi, Pirmin Zurgbriggen, Peter Müller, Franz Heinzer, Urs Lehmann, Bruno Kernen, Patrik Küng, Beat Feuz e Marco Odermatt.

E pensare che in gara Von Allmen non ha fatto segnare nessun miglior tempo parziale. Ad essere premiata è stata allora la costanza del bernese. Monney, dal canto suo, ha mancato la medaglia d’argento per soli 7 centesimi di secondo. Ma non ne fa di certo un dramma: «È stata una giornata un po’ folle. Mi sono divertito molto, avevo due bombe sotto i piedi. Quando sono arrivato al traguardo non credevo di essere al comando, perché ho commesso un errore sulla diagonale. Quando ho visto che avevo 1’’ di vantaggio, le emozioni sono state intense».

La delusione di Marco

Sì, la discesa mondiale ha regalato emozioni forti. Monney, il primo dei medagliati a lanciarsi, ha fatto esplodere il cronometro fatto segnare dal francese Nils Allègre. In seguito, a disegnare il podio, ci hanno pensato in rapida successione Kriechmayer e Von Allmen. Nessuno è più riuscito a fare meglio, nemmeno l’attesissimo Marco Odermatt.

Grande favorito della vigilia dopo la dimostrazione in superG, il fenomeno di Buochs non è riuscito a ripetersi e ha dovuto accontentarsi del quinto posto. Da buon compagno di squadra è subito andato a fare i complimenti a Von Allmen, ma l’espressione del suo volto diceva più di mille parole. Venerdì – ci si può scommettere – getterà in pista tutta la sua voglia di rivincita per confermarsi campione iridato del gigante. «Alla partenza – ha spiegato Odermatt – sapevo che avrei dovuto assumermi dei rischi, visto che Franjo, Vincent e Alexis avevano fatto un’ottima gara. È ciò che ho fatto, ma ho commesso due o tre errori, in particolare dove avrei dovuto mantenere alto il ritmo per lanciare la seconda parte della corsa. Sono deluso, non lo nego, ma con due svizzeri sul podio e l’oro in superG c’è soddisfazione».

Non brillantissimi ma comunque con i migliori gli ultimi due svizzeri in gara: Justin Murisier ha chiuso all’8. posto, Stefan Rogentin ha terminato la prova in 12. posizione.