Sci

Nel segno di Mikaela Shiffrin

L’americana sta battendo tutti i record e si candida a scalzare in poche stagioni il grande Stenmark - Bena la Svizzera ma Lara Gut preoccupa
Mikaela Shiffrin, fenomeno dello sci alpino. (Foto Keystone)
Giona Carcano
30.12.2018 16:42

Il 2018 dello sci alpino ha smaltito gli ultimi fuochi d’artificio dividendosi fra Bormio e Semmering. Arrivederci all’anno prossimo, dunque. Un arrivederci che comunque durerà lo spazio di poche ore, in realtà, visto che martedì si digeriranno cotechino e lenticchie con il City Event di Oslo. Uno show buono per la televisione e che negli ultimi anni ha raccolto consensi a destra e a sinistra. Bene. La Coppa del mondo, intanto, ha già macinato più di un terzo delle sue gare. Una bulimia di prove che ha messo in difficoltà parecchi atleti, con forfait dell’ultimo minuto per non rischiare di sovraffaticare troppo il corpo. Chi resiste, in questo turbinio di stagione – ah, fra poco più di un mese ad Are ci sono i Mondiali -, sono sempre i soliti. A cominciare da Mikaela Shiffrin, assoluta padrona di tutto il circo bianco al femminile. Pensate un po’: a soli 23 anni, la campionessa di Vail, Colorado, ha già messo assieme qualcosa come 2 generali di Coppa del mondo, 5 coppette di cristallo nello slalom, 3 ori mondiali e 2 olimpici. E 51 vittorie. Nata fra le porte strette e i paletti, l’americana non si è mai fermata. Anzi, ha cominciato pure a vincere nelle discipline veloci. In discesa, ad esempio, ha vinto a Lake Louise nel 2017 mentre quest’anno ha raccolto un quarto posto sempre nella località canadese. La Shiffrin è l’esempio perfetto di sciatrice moderna, capace di conquistare podi in tutte le specialità. Una dote rarissima, che nemmeno la grande Lindsey Vonn può vantare. È lei, e nessun’altra, la principessa dello sci mondiale. Ed è destinata a scrivere la storia di questo sport di qui a pochi anni. Anzi, in parte lo ha già fatto. Sabato, nello slalom di Semmering, ha staccato Marcel Hirscher per quanto riguarda il numero di vittorie in Coppa del mondo in un anno solare raggiungendo quota 15. Di più: dopo il successo in Austria, Mikaela è diventata la sciatrice più titolata di sempre fra i paletti, superando la leggendaria Marlies Schild. Da non credere, quasi. E pure il primato di Ingemar Stenmark delle vittorie totali in Coppa del mondo (86 per lo svedese) che dura dalla fine degli anni Ottanta è destinato a sbriciolarsi fra poche stagioni. Ecco, Lindsey Vonn farà bene a tornare presto a gareggiare in modo da togliersi lo sfizio di battere Stenmark (le mancano 4 vittorie per raggiungerlo) prima che arrivi, inesorabile, la valanga Shiffrin.

E la Svizzera? C’è. Eccome. A partire da Wendy Holdener, capace di arrivare terza a Semmering e di prendersi il secondo podio della stagione dopo un periodo non esattamente brillantissimo. Poi c’è il «solito» Beatone Feuz, una sicurezza anche se non sempre all’altezza dei primissimi (sabato è arrivato sesto nel superG di Bormio, vinto dall’azzurro Paris che ha bissato il successo del giorno prima in discesa). Un settore, quello degli uomini rossocrociati, che ha ritrovato splendore anche nella tecnica, grazie a Daniel Yule (primo posto a Madonna di Campiglio prima di Natale) e alla grande promessa Loïc Meillard, doppio secondo in gigante e in slalom a Saalbach una settimana fa. A proposito di promesse: Marco Odermatt sta confermando a suon di piazzamenti tutto il suo immenso talento. Il cinque volte campione del mondo juniores ha chiuso all’ottavo posto il difficile superG di Bormio. A 21 anni, e con una massa muscolare non ancora al top, arrivare nei primi dieci è un grandissimo risultato. E attenzione: con i dovuti paragoni, pure lui è polivalente tanto quanto Shiffrin. Il futuro, quindi, è tutto suo. Chi manca all’appello? Lara Gut-Behrami. Fuori dalle prime 30 nel gigante di venerdì, la ticinese sta vivendo un momento difficilissimo. Solo lei potrebbe spiegare cosa le sta succedendo. Liberando così il campo da speculazioni circa la sua forma fisica, le pecche tecniche o la sua voglia di stare ancora nel circo bianco.