Sci alpino

Tra le certezze di chi è rimasto e i dubbi di chi torna, si riparte

A Sölden ricomincia la Coppa del Mondo con il consueto appuntamento tra le porte larghe - C’è grandissima attesa per il debutto stagionale che vedrà al via anche Braathen e soprattutto Hirscher
Il norvegese Lucas Pinheiro Braathen torna a gareggiare in Coppa del mondo, ma da questa stagione lo fa con i colori del Brasile. ©APA/Johann Groder
Alex Isenburg
25.10.2024 23:15

A volte ritornano. E alcuni «comeback» – a differenza dei racconti horror di Stephen King – possono anche essere catalogati come storie di avventura e nello sport, d’altra parte, i ritorni sono dei gran classici. Lo scenario, per l’imminente inizio della stagione di sci alpino, è in sostanza proprio questo: tanti, tantissimi, sono gli atleti pronti – chi più e chi meno – a riassaporare le emozioni del Circo bianco. Tra ritiri, anni sabbatici e una sgradevole serie di gravi infortuni, infatti, le gare di Coppa del Mondo sono rimaste orfane di parecchi protagonisti, che ora tornano e promettono spettacolo.

Odermatt imbattuto dal 2020

Il primo, consueto, appuntamento stagionale è dedicato allo slalom gigante che si disputa sulle nevi austriache di Sölden. Oggi ci sarà l’impegno inaugurale per le donne, domani, invece, sarà il turno degli uomini. Tra questi ultimi, poco importa chi sono i suoi rivali, il favorito è uno e uno soltanto e risponde al nome di Marco Odermatt. È l’uomo da battere – c’è poco da fare – sia per quanto concerne i discorsi della classifica generale, sia per ciò che riguarda la gara d’esordio in sé. «Odi», d’altronde, è ormai dominante da svariati anni a questa parte e in particolare proprio in questa disciplina, dove nella passata stagione è andato solamente – si fa per dire – vicinissimo a un record spaziale, ossia dieci successi in altrettanti eventi. Anche il suo storico sul ghiacciaio del Rettenbach, dunque, non può che essere impressionante. Già, perché se è vero che l’anno scorso – a causa del forte vento e condizioni proibitive – non venne nemmeno conclusa la prima prova, il fenomeno nidvaldese su questo tracciato è imbattuto dal 2020, quando chiuse secondo. L’ultimo a sconfiggerlo? Lucas Braathen, a proposito di ritorni.

Il classe 2000 – che ora figura nelle liste della FIS come brasiliano e con il cognome Pinheiro – è senza dubbio alcuno uno degli uomini più attesi del weekend. Lui, talento cristallino e personaggio alquanto istrionico, è mancato a molti negli ultimi 12 mesi, quando – in seguito ad alcune divergenze con la Federazione norvegese – aveva deciso di ritirarsi anzitempo. Si è di fatto preso un anno sabbatico, ma la classe, ne siamo certi, è rimasta intatta. Basta fare attenzione alle sue parole, che suonano come un monito: «È come se non mi fossi mai fermato, torno per essere il migliore». La concorrenza, allora, è avvisata.

La previsione di «Herminator»

Ritornare a competere – in seguito a un’assenza comunque sostanzialmente limitata – e farlo peraltro a 24 anni è un conto. Rientrare a più di 5 anni e mezzo dall’ultima apparizione - e perlopiù dopo aver già spento 35 candeline – è tutt’altra cosa. Questo, è il caso di Marcel Hirscher, che nel mese di aprile ne aveva dato notizia scuotendo tutto il mondo dello sport e da lì in poi i punti interrogativi si sono succeduti rapidamente. Per riprendere il format di un celebre programma di intrattenimento, il «Quando, dove, come e perché» si è risolto. Ogni dubbio si è sciolto, Hirscher domenica ci sarà, resta solo da capire come lo ritroveremo al cancelletto di partenza. Ad inizio mese, alla televisione austriaca, aveva rivelato che al momento puntare a un posto nei primi 15 non sarebbe realistico e che «Ci sono ancora quattro secondi da recuperare», un’infinità. Sempre a detta sua però, l’intenzione era di tornare in corsa solo se pronto fisicamente, quindi ne vedremo delle belle.

È francamente molto complicato prevedere i risultati – soprattutto nel breve termine – che otterrà Hirscher, ma da uno che è considerato dai più come il migliore sciatore di sempre, ci si può aspettare davvero di tutto. Tanto più, poi, se la FIS – tramite la tanto discussa wildcard - gli va incontro permettendogli di partire con un buon pettorale. Le discipline tecniche, nell’arco di un decennio, erano appannaggio suo e in diversi lo vedono in grado di tornare abbastanza in fretta nelle posizioni di vertice. Pure Hermann Maier, recentemente, è stato di questo avviso. «Non ha ricominciato a sciare all’improvviso, si è sempre allenato e ha sviluppato il materiale – ha affermato “Herminator” - sarà capace di vincere già molto presto. Se dovesse proseguire anche oltre l’imminente stagione, allora per lui sarebbe possibile battere il record di Stenmark di 86 vittorie in Coppa del Mondo». Sembra francamente eccessivo, visti i 67 successi sin qui conquistati da Hirscher, ma dinanzi a certi fenomeni è giusto non porre dei limiti.

Le speranze per gli altri

Pochi, invece, sono i dubbi sugli altri pretendenti per la prova inaugurale della 59. stagione di CdM, da Kranjec a Zubcic, passando pure per la sempre folta armata norvegese, che conterà su Kristoffersen, Steen Olsen e McGrath. Anche i colori rossocrociati – oltre naturalmente al favoritissimo Odermatt – avranno diverse armi a propria disposizione, a cominciare da Meillard ma senza dimenticare Tumler e Caviezel, a tratti brillanti tra le porte larghe la scorsa stagione. Lo stesso Meillard – secondo nell’ultima classifica generale - sa che dovrà iniziare meglio di quanto fatto nella passata stagione se vorrà provare realmente a insidiare il compagno di squadra. «Il gigante di Sölden sarà un buon indicatore del nostro stato di forma, ma allo stesso tempo non determinerà l’andamento di tutta la stagione. Con Odermatt mi auguro che rimanga sempre una sana competizione, le sue prestazioni ci spingono a migliorare».

Con Kilde out tutta la stagione, Schwarz e Pinturault ancora fermi ai box – e i cui rientri restano per ora sconosciuti – gli elvetici potrebbero fare incetta di punti nella prima parte di una stagione che verrà peraltro contrassegnata – nel mese di febbraio - dai Mondiali di Saalbach. Le nostre punte di diamante hanno rivelato – anche per motivi differenti – di non aver impostato la preparazione specificatamente su quell’appuntamento. Odermatt quest’anno punta forte sulla vittoria di Kitzbühel, mentre altri, come Meillard e Yule, non si sono fatti ingolosire dalle medaglie che verranno messe in gioco nella rassegna iridata in terra austriaca, vista più che altro come una tappa in cui confermare il proprio stato di forma generale. Storia futura, insomma, il presente è incentrato sul gigante inaugurale. Nella speranza, naturalmente, che il clima – a differenza di quanto accaduto l’anno scorso – sia maggiormente favorevole. Il controllo della neve – effettuato negli scorsi giorni – ha fornito un esito positivo e le condizioni sul ghiacciaio dell’Ötztal sembrerebbero le migliori viste nel recente passato. Speriamo, allora, che l’infinità di gare posticipate, rinviate o addirittura cancellate restino un lontano ricordo.