Sconfitta a tavolino per il Bellinzona
(Aggiornato alle 17.27) Dal 2-1 per il Bellinzona al 3-0 per il Wil. La Commissione disciplinare della Swiss Football League non ha fatto sconti all'ACB, punendolo per aver inserito sul foglio partita 8 giocatori non formati localmente al posto dei 7 autorizzati. Era l'esordio della stagione di Challenge League e, appunto, i granata avevano festeggiato il successo casalingo. Troppo presto, però. Regolamento alla mano, il giudice unico che nelle scorse settimane aveva aperto una procedura sul match disputato al Comunale ha ribaltato il risultato maturato sul campo, optando per la sconfitta a tavolino. A nulla, insomma, sono valse le osservazioni presentate dal club sopracenerino. Quantomeno a questo stadio della disputa. Il Bellinzona, in effetti, ha tempo cinque giorni per contestare la decisione di primo grado al Tribunale di ricorso della SFL. Una via, questa, che la società non dovrebbe mancare di percorrere. «Una vittoria a tavolino per il Wil non reggerebbe il principio di proporzionalità: di conseguenza, non voglio neppure considerare questa ingiusta ipotesi» aveva affermato il presidente Brenno Martignoni una volta aperta la procedura.
Ora il Bellinzona ha a disposizione cinque giorni per fare ricorso. Se ciò non dovesse avvenire, verranno apportate le modifiche alla classifica. La contromossa del club granata è però già all’orizzonte. «La decisione della SFL ha scansato senza troppi complimenti in nostri fondati argomenti - osserva Martignoni -. A partire dalla richiesta di essere sentiti, disattesa, neppure riservando la benché minima giustificazione. È un approccio inaccettabile. Di certo, non ci fermiamo qui. Il giudizio va portato alle istanze superiori. Per altro, vi sono pure censure costituzionali che non possono essere liquidate con due righe di benservito. Questo sistema non è al passo con i tempi e con la professionalità che, a maggior ragione, si richiede in ogni settore». Il caso è ben lunghi dall’essere archiviato.