Il commento

Se era un esame, lo staff tecnico bianconero lo ha superato

Con mezza squadra fuori causa e al termine di un autunno estenuante, il Crus ha fermato una delle migliori squadre di Super League
Massimo Solari
18.12.2023 06:00

Peccato. Georg Heitz e Sebastian Pelzer, rispettivamente direttore sportivo e direttore tecnico dei Chicago Fire, hanno deciso di non intraprendere la trasferta di Ginevra. Gli uomini forti della proprietà Mansueto avevano osservato il Lugano giovedì, in Conference League. E con la squadra il suo allenatore. L’ennesima dimostrazione di forza e competenza del gruppo bianconero, ieri contro il Servette, ha dunque ispirato il solo Fotios Klopas, coach del partner team in MLS che ha voluto seguire Mattia Croci-Torti sino al tramonto del 2023. Beh, almeno il tecnico dei Fire - che un paio di mesi fa non era riuscito a evitare l’ennesima onta dei mancati playoff - deve aver imparato qualcosa. Quantomeno sul piano dell’ardore e della gestione delle risorse tecniche e mentali.

Con mezza squadra fuori causa e al termine di un autunno estenuante, il Crus ha fermato una delle migliori squadre di Super League. Il Servette, val la pena ricordarlo, era reduce da dieci risultati utili consecutivi in campionato (otto le vittorie) e voleva a tutti i costi creare uno scarto forse incolmabile in classifica. Il Lugano, questo Lugano, glielo ha impedito. E lo ha fatto con una prestazione folle e al contempo di spessore. L’allenatore l’ha definita «emblematica». Ed è così, dal momento che troppe volte - e in troppi - si è dato per morti i bianconeri con eccessiva fretta. A fronte di tre competizioni e di una rosa buona ma non profonda e men che meno dotata di alternative valide in ogni ruolo, l’attuale staff tecnico ha invece saputo rimanere a galla. Anzi, a tirare anche su la testa, per affrontare senza paura ogni avversario. Compresi i più quotati. Sì, il girone d’andata del Lugano è stato all’altezza. Forse non dei sogni proibiti o di ambizioni oggettivamente azzardate. Ma all’altezza di una situazione fatta di lecite esigenze elevate da un lato, e però fragili condizioni quadro dall’altro.

La società ha posto le prime, relativizzando le seconde. O meglio, faticando a riconoscerle. Non solo. L’ultima settimana - caratterizzata da tre prestazioni convincenti, al netto dei singoli risultati - si è addirittura trasformata in un banco di prova. Della serie: vediamo se Croci-Torti riesce a evitare pure quest’ultimo trappolone. Ci è riuscito, eccome se ci è riuscito, l’allenatore ticinese. E con lui - ovviamente - uno spogliatoio che continua ad assorbire il credo del suo condottiero. Non era scontato. Ma se tutto questo non è uno «sviluppo», per dirla con il fiscale CEO bianconero, allora diteci voi che cos’è. Martin Blaser era a Ginevra. Heitz e Pelzer no. Peccato.