Hockey

Senn tiene in vita l'Ambrì, poi ci pensa DiDomenico

I leventinesi, per lunghi tratti dominati dal Friburgo, restano in partita grazie alle prodezze del proprio portiere - Ai rigori si esalta il canadese: «È una vittoria importante contro quella che era la squadra più in forma dell’intero campionato»
©Keystone/Andrea Branca
Alex Isenburg
07.01.2025 23:18

Spesso nel gergo hockeistico si usa il termine «rubare» una partita e no, non ha nulla a che fare con presunti torti arbitrali. Il verbo, piuttosto, sta ad indicare il successo di una compagine che per lunghi tratti del confronto è stata sotto costante pressione degli avversari. La sfida tra Ambrì e Friburgo ne è un perfetto esempio e per «rubare» la vittoria, va da sé, è necessaria una grande prestazione del portiere. Gilles Senn, non a caso, è stato il protagonista assoluto.

Due tempi in trincea

I primi 40’, infatti, hanno seguito una linea ben precisa, ossia con gli ospiti costantemente insediati nel terzo di difesa dei biancoblù, che al risuonare della seconda sirena avevano concluso la pochezza di 5 volte sulla porta di Berra. Il suo dirimpettaio, invece, era sin lì stato autore di 21 interventi, una differenza abissale. «Senn è stato davvero straordinario - ha confermato DiDomenico al termine del match - già nelle ultime partite si era distinto in positivo ma questa sera è riuscito a tenerci in partita nei momenti in cui abbiamo sofferto le folate offensive del Friburgo».

I biancoblù, avanti nel corso della prima frazione di gioco grazie alla rete di Bürgler - che era a secco di punti da ben sette partite - sono stati raggiunti dal meritato pareggio di Sörensen. Dopo un terzo tempo più equilibrato e un overtime - l’ennesimo stagionale - marchiato più che altro dai rimpianti per le occasioni scialacquate da Curran e Kubalik, il tutto si è deciso ai rigori.

Il secondo eroe

Paradossalmente, dunque, poteva addirittura subentrare qualche rimpianto. Fortunatamente, però, è salito in cattedra anche Chris DiDomenico, capace di battere in due circostanze l’ex compagno Berra. «Lo conosco da tanti anni, sapevo esattamente come superarlo - ha detto sorridendo il canadese - è sempre speciale giocare contro la propria vecchia squadra, ma questa non la considero una rivincita personale nei confronti del club burgundo».

L’aspetto più importante di serata, per il numero 89, resta però la conquista dei due punti. «Non è stato affatto scontato, abbiamo battuto probabilmente la compagine più in forma del campionato». Una vittoria, tra l’altro, raccolta nuovamente senza Pestoni, tenuto ancora in sovrannumero. «Sappiamo che qui nessuno ha il posto garantito. Inti è un grande compagno di squadra, sta lavorando duramente e quando tornerà sarà pronto a battagliare».