Verso la Coppa Svizzera

Senza campi per allenarsi, ma giunte fino in fondo

La curiosità a ridosso della finale: sia Lugano, sia Servette hanno dovuto far fronte a una situazione di precarietà durante la stagione
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
01.06.2024 06:00

Servette-Lugano è per certi versi una finale tra due realtà sospese. Beninteso non a livello societario, ma sul piano infrastrutturale. Il Lugano, per dire, ha infine trovato la soluzione Cadro. Da giugno e per due stagioni, grazie a una convenzione con Comune e Circolo Operaio Boglia, i bianconeri potranno allenarsi in esclusiva sul terreno in zona Madonnina. Fino a inizio marzo, tuttavia, la squadra non conosceva ancora il proprio destino, se non quello di dover lasciare pure il campo C, unico rimasto a disposizione - oltre a Cornaredo - nel quadro del cantiere per il Polo sportivo.

Il Servette, a proposito di infrastrutture e precarietà, non sta meglio. Per la maggior parte della stagione i ginevrini si allenano al centro sportivo di «Balexert», dove è di casa pure l’intero movimento giovanile. I campi in questione, però, sono tutto fuorché in buono stato, così come la palestra a disposizione dei calciatori. Il club, non a caso, vuole dotarsi di un centro esclusivo. Politica e ricorsi, tuttavia, hanno puntualmente frenato i progetti granata. Su tutti quello al parc des Evaux, a Onex. Per il futuro, e un po’ come accaduto al Lugano, si sono infine mossi Cantone e Città. Il Servette potrà disporre di nuovi campi al centro sportivo di Vessy: dapprima su due terreni sintetici supplementari, poi - dal 2025 - su un campo in erba naturale destinato unicamente alla prima squadra.

Per il resto, soprattutto in estate, i ginevrini hanno spesso optato per un tour degli stadi (alle «Cherpines» a Plan-les-Ouates, per esempio). Ebbene, stando a nostre informazioni, lo stesso intende fare il Lugano per la prima parte della preparazione estiva. Niente ritiro in Italia, ma diverse sedute itineranti.

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