Parigi 2024

Sfuma la medaglia nei 100 m delfino per Noè Ponti

L'atleta del Gambarogno ha chiuso al quarto posto con il tempo di 50'' 55 la finale vinta dall'ungherese Kristof Milak (49''90) che si è messo alle spalle i canadesi Josh Liendo (49''99) e Ilya Kharun (50''45) – Il ticinese: «Non mi sento uno sconfitto»
© EPA/MAST IRHAM
Red. Online
03.08.2024 20:36

Sfuma la medaglia nei 100 m delfino per Noè Ponti. L'atleta del Gambarogno ha chiuso al quarto posto con il tempo di 50'' 55 la finale vinta dall'ungherese Kristof Milak (49''90) che si è messo alle spalle i canadesi Josh Liendo (49''99) e Ilya Kharun (50''45).

«Una medaglia è arrivata ed è di legno. Scherzi a parte non è mai bello arrivare quarti, in questi casi, se non si riesce a salire sul podio è meglio allora arrivare quinti» ha detto il ticinese ai microfoni della RSI. «Ho dato tutto. Penso di aver sbagliato di nuovo l'arrivo. Ho comunque fatto la gara giusta e sono andato più veloce di ieri. Sono felice di essermi migliorato nelle tre gare che ho disputato. Non mi resta che fare i complimenti a chi è andato più veloce di me».

Nonostante sia arrivato ad appena dieci centesimi dal podio, Ponti non si abbatte. «La mia vita non finisce ovviamente qua, adesso mi rimetterò al lavoro per ottenere un podio a Los Angeles tra quattro anni. Ad ogni modo non mi sento uno sconfitto: posso ritenermi soddisfatto da questi Giochi Olimpici. La preparazione è stata ottimale e prima della gara mi sentivo bene».

Interrogato poi sul futuro del vincitore odierno, l'ungherese Milak, che gira voce voglia abbandonare il nuoto, Ponti ha detto: «So che non gli va più tanto di nuotare. Ma adesso vado a parlargli e gli chiedo di venire ad allenarsi con me».

«C'è un po' di delusione lo ammetto, non può che essere così. D'altronde lavoriamo per ottenere l'oro, quindi quando non si riesce a salire sul podio un po' di rammarico c'è» ha dal canto suo detto ai microfoni della RSI l'allenatore di Noè Ponti, Massimo Meloni. «Non ho visto la gara perché la postazione assegnata agli allenatori non è ottimale per farlo e quindi non posso ancora analizzare la prestazione di Noè per dire se ci siano stati degli errori. Appena l'ho visto si è scusato per aver sbagliato l'arrivo. Io l'ho rassicurato dicendogli che ricominceremo a lavorare nel miglior modo possibile. Non ho mai visto Noè così tranquillo come oggi, ha fatto una gara perfetta, peccato per l'arrivo. Noè è un atleta straordinario, vorrei allenare cento nuotatori come lui».

Meloni ha poi lanciato una stoccata agli avversari di Noè Ponti. «Milak, Liendo e Kharun hanno dormito fuori dall'hotel perché si mangia meglio e non c'è il trasporto: questo però non è giusto poiché bisogna vivere il villaggio olimpico con tutti i pregi e i difetti che ha».

In questo articolo: