Si è spento Peter Lundgren
Wimbledon 2003. A 21 anni, quasi 22, Roger Federer vinse il suo primo Slam battendo l’australiano Mark Philippoussis in tre set. Era il 6 luglio. Un giorno che ha segnato la storia del tennis e che i tifosi del basilese non scorderanno mai. Una sequenza, in particolare, è rimasta negli occhi, nel cuore, nella mente. Il «Championship Point». Siamo al tie-break del terzo set. Avanti 6-3, Roger serve dalla sinistra sul rovescio dell’avversario. La risposta finisce in rete. Federer si inginocchia sull’erba, alza le braccia al cielo, poi volge lo sguardo verso il suo box, dove l’amata Mirka si perde in un abbraccio con Peter Lundgren, il suo carismatico allenatore. Durante la premiazione, le telecamere indugiano spesso su quest’ultimo, visibilmente emozionato.
Peter Lundgren non c’è più. È morto ieri, a soli 59 anni, nella sua Svezia. L’annuncio è arrivato sui social da parte del figlio Lukas: «Riposa in pace papà. Purtroppo ci hai lasciato troppo presto. Un allenatore, un giocatore, un amico e un padre. Un’ispirazione e aiuto per molti, sia dentro, sia fuori dal campo. L’impronta che hai dato e i ricordi resteranno sempre vivi». Da tempo Lundrgren soffriva di gravi problemi di salute a causa del diabete. Lo scorso autunno aveva subito l’amputazione del piede sinistro a causa di un’infezione, arrivata dopo la frattura della caviglia e le conseguenti complicazioni. Negli anni Ottanta, Lundgren era stato un buon giocatore. Vinse tre tornei ATP e raggiunse il 25. posto nella classifica mondiale. Ma i suoi più grandi successi li ha ottenuti come allenatore. Ha accompagnato Federer nel suo debutto da professionista nel 2000, insieme a Peter Carter (morto in un incidente stradale in Sudafrica nel 2002). Sotto la guida di Lundgren, il renano ha appunto vinto il suo primo Slam a Wimbledon nel 2003. Il primo pupillo del tecnico svedese era però stato l’allora sconosciuto cileno Marcelo Rios, preso da giovanissimo e portato in top 10. Dopo Federer, Lundgren si è occupato di Marat Safin (riportato ai vertici e al trionfo agli Australian Open nel 2005, dopo una splendida semifinale vinta proprio contro Roger), ma anche di Marcos Baghdatis, Grigor Dimitrov e Stan Wawrinka (dall’agosto del 2010 al settembre del 2011). Nel marzo del 2023 aveva iniziato una collaborazione con Dominic Stricker al Challenger di Lugano.