Il risultato

Sì, la Svizzera può accogliere le Olimpiadi

Secondo lo studio commissionato da Swiss Olympic la visione di «Switzerland 203x» è realizzabile: l'obiettivo, già nel 2030, è organizzare un'Olimpiade invernale decentralizzata, sfruttando le quattro regioni linguistiche, e finanziata in larga misura dai privati
© FRANCK ROBICHON
Red. Online
18.10.2023 13:30

Sì, la Svizzera ha il potenziale, le conoscenze e il sostegno pubblico per organizzare i Giochi olimpici e paralimpici invernali dal 2030 in avanti. Dei Giochi decentralizzati, sfruttando strutture esistenti, le quattro regioni linguistiche del Paese e finanziati, in larga misura, dal settore privato. Eccola, la conclusione dello studio di fattibilità condotto da Swiss Olympic, dalle federazioni degli sport invernali e, infine, da Swiss Paralympic. Spetterà ora al Parlamento dello sport, l'organo massimo in seno a Swiss Olympic, decidere in merito alla fase successiva.

L'alba di una nuova era

Secondo lo studio, la visione di Switzerland 203x è realizzabile. Altroché se lo è, verrebbe da aggiungere. «Il Comitato esecutivo di Swiss Olympic ha analizzato lo studio di fattibilità» spiega Jürg Stahl, presidente di Swiss Olympic. «In seguito alla riunione di ieri, propone che il Parlamento dello Sport dichiari al Comitato olimpico internazionale (CIO, ndr), nella riunione del 24 novembre, di essere pronto ad avviare la prossima fase di dialogo per la realizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali in Svizzera».

L'obiettivo, dichiarato, è quello di organizzare i Giochi Olimpici e Paralimpici già nel 2030. Il 2034, per contro, fungerebbe da piano B. Lo studio di fattibilità, si legge nel comunicato, è il risultato di un intenso processo a cui si sono dedicati diversi soggetti interessati negli ultimi sei mesi. Sono stati consultati numerosi specialisti e sono stati coinvolti i rappresentanti di molti settori della società. Così Ruth Wipfli Steinegger, vicepresidente di Swiss Olympic e responsabile del Comitato direttivo del progetto Giochi Olimpici e Paralimpici in Svizzera: «Il Movimento Olimpico è all'alba di una nuova era, con Giochi organizzati nel modo più sostenibile possibile e di cui dovrebbero beneficiare molti settori della società». E ancora: «Lo studio di fattibilità rafforza la nostra visione secondo cui la Svizzera può segnare l'inizio di questa nuova era con la sua forza innovativa». Non solo, questi Giochi avrebbero «il potere di far progredire anche la Svizzera».

Urs Lehmann, presidente di Swiss-Ski e membro del Comitato direttivo, dal canto suo afferma: «La Svizzera ha la fortuna di avere già praticamente tutte le infrastrutture necessarie, dagli impianti sportivi alle reti di trasporto e agli alloggi. Cogliamo questa opportunità. E facciamo in modo che i Giochi olimpici e paralimpici invernali non siano solo un evento sportivo indimenticabile, ma anche una spinta sostenibile per la Svizzera e lo sport svizzero».

Massima sostenibilità grazie alle strutture esistenti

Finora, sono state singole città o singole regioni a ospitare i Giochi. Ora, nell'interesse della sostenibilità, il CIO sta autorizzando anche candidature con un approccio e un respiro nazionali. Lo studio dimostra che, grazie a un concetto decentralizzato, i Giochi invernali in Svizzera potrebbero essere allestiti interamente su infrastrutture esistenti. Da Vaud ai Grigioni, passando per il Vallese e Zurigo. Con la speranza, fronte ticinese, che anche il nostro cantone venga coinvolto il più possibile. Ciò garantirebbe la massima sostenibilità possibile e ridurrebbe notevolmente il budget organizzativo. Entro il 2027, la Svizzera ospiterà i Campionati del Mondo di almeno 9, se non 10, dei 14 sport olimpici invernali. I Giochi si baserebbero su queste infrastrutture e sul know-how maturato grazie a questi eventi.

Secondo il piano di lavoro provvisorio sulle sedi, gli eventi dovrebbero svolgersi in dodici sedi nelle quattro regioni linguistiche. I comuni e i cantoni ospitanti hanno già espresso il loro interesse. La cerimonia di apertura si terrà a Losanna e quella di chiusura a Berna. Non è ancora stata chiarita la situazione per il Canton Ticino e per due sport: il curling e il pattinaggio di velocità. Poiché in Svizzera non esistono infrastrutture per il pattinaggio di velocità, si cercherà una soluzione nei Paesi vicini. Un po' come Milano-Cortina e il bob, mettiamola così. In un modo o nell'altro, questo piano potrà comunque ancora essere modificato. Le sedi previste per i Giochi paralimpici invernali corrispondono generalmente a quelle dei Giochi olimpici invernali.

Sulla base di questo piano delle sedi, l'analisi finanziaria conclude che il budget dell'organizzazione può essere finanziato da fondi privati. Secondo i calcoli, l'organizzazione dei Giochi in Svizzera potrebbe generare entrate per circa 1,5 miliardi di franchi svizzeri. Quasi la metà di questo importo, ovvero 710 milioni, proverrebbe dal contributo finanziario del CIO. Il resto proverrebbe principalmente dalle sponsorizzazioni e dalla vendita dei biglietti. «Con queste entrate e secondo l'approccio built-to-budget, saremo in grado di finanziare le spese operative dei Giochi», spiega al riguardo Urs Lehmann. Questo calcolo del budget include anche una riserva congelata di 200 milioni di franchi svizzeri.

Per l'organizzazione dei Giochi paralimpici, la Confederazione e i Cantoni dovrebbero contribuire con 50 milioni di franchi ciascuno. Le autorità pubbliche investirebbero anche nei settori della legacy, ovvero l'eredità lasciata dall'evento, e della sicurezza.

Il 67% della popolazione è favorevole all'idea

Swiss Olympic ha sempre sottolineato la necessità di garantire il sostegno della popolazione per un nuovo progetto di Giochi invernali in Svizzera. Un sondaggio rappresentativo della popolazione era quindi una parte centrale dello studio di fattibilità. Nel sondaggio condotto dall'istituto gfs.bern, il 67% degli intervistati si è detto favorevole al principio di organizzare i Giochi olimpici e paralimpici in Svizzera. Di nuovo Ruth Wipfli Steinegger: «Dal punto di vista del Comitato direttivo e del team principale, e ora anche del Comitato esecutivo di Swiss Olympic, questo è un segnale forte per portare avanti la visione». L'aggiunta di Urs Lehmann: «Sono particolarmente soddisfatto di questa chiara approvazione, dato che l'ultima candidatura svizzera non aveva vinto il voto popolare».

Un'eredità grazie al sostegno di vari settori della società

Creare un'eredità per la durata dell'evento e ben oltre i vari settori della società è uno dei principali obiettivi, ma anche una delle sfide, dell'organizzazione di un'Olimpiade. L'ambizione del progetto è quella di utilizzare i Giochi invernali come piattaforma per ottenere effetti sostenibili e positivi a lungo termine sulla società, sull'ambiente, sull'economia e sullo sport in tutta la Svizzera. Secondo lo studio di fattibilità, se i Giochi saranno adeguatamente integrati, pianificati e organizzati in linea con il nuovo concetto, questi obiettivi potranno essere raggiunti. «Allo stesso tempo, è chiaro che lo sviluppo e l'implementazione dell'eredità dei Giochi in Svizzera non deve essere compito del solo sport», spiega Ruth Wipfli Steinegger. «Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di un ulteriore sostegno da parte dei vari settori della società. Tra questi, il settore pubblico».

Decisione del Parlamento dello sport a fine novembre

Se il 24 novembre il Parlamento dello sport, il prossimo 24 novembre, approverà la proposta di avviare la prossima fase del dialogo con il CIO e se quest'ultimo accetterà il progetto di Swiss Olympic in questo «dialogo mirato», il progetto sarà ulteriormente sviluppato con il CIO. Il CIO prevede di assegnare i Giochi del 2030 e del 2034 la prossima estate, nell'ambito di una doppia assegnazione. «Per tutti noi è chiaro che la discussione con i gruppi d'interesse di vari settori della società e della politica sarà intensa anche durante una possibile prossima fase, che inizierà a fine novembre», conclude il presidente di Swiss Olympic Jürg Stahl.

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