Formula Uno

Singapore, sarai già decisivo?

Il circuito cittadino di Marina Bay, a 5 gare dal termine, potrebbe matematicamente consegnare il Mondiale a Max Verstappen - All’olandese serve una vittoria, sperando in una brutta prestazione di Charles Leclerc e Sergio Pérez, altrimenti sarà tutto rinviato al Giappone
L’ultima gara di Formula Uno si è disputata tre settimane fa a Monza, e ha visto trionfare Max Verstappen. © Keystone/ANTONIO CALANNI
Maddalena Buila
30.09.2022 06:00

Bentornato, Singapore. Già, dopo una pausa di tre anni a causa della pandemia, il circuito di Marina Bay torna ad animare il calendario della F1. Dal 2008 in poi, si era sempre corso sul tracciato notturno nel sud della Malesia, e ora verrà nuovamente calcato in un weekend che potrebbe già incoronare, a cinque gare dal termine, il campione del 2022. Il suo nome lo conoscono ormai tutti. Domenica Max Verstappen potrebbe, matematicamente, portarsi a casa il secondo Mondiale consecutivo. A mettergli i bastoni tra le ruote ci proverà il rivale di stagione Charles Leclerc. Riuscisse nell’intento, il monegasco - presumibilmente - rinvierebbe solo la festa al pilota della Red Bull. E questo perché i punti che distanziano i due sono ben 116. Ad ambire allo stesso obiettivo, in linea teorica, potrebbe pensarci anche il compagno «Checo» Pérez, terzo in classifica a nove punti da Leclerc. Realisticamente, però, il messicano non va conteggiato tra i rivali dell’olandese.

I due scenari vincenti

Cosa serve, dunque, a Max Verstappen per laurearsi campione a Singapore? Premessa: è la prima volta, questa stagione, che il titolo è matematicamente conquistabile, anche se le probabilità che ciò accada restano piuttosto basse. Sono due, di fatto, gli scenari che - qualora si avverassero - permetterebbero al campione in carica di concedersi il bis. In entrambi i casi, l’olandese dovrà tagliare per primo la linea del traguardo. Nel contempo, qualora dovesse accadere, Leclerc dovrà a sua volta classificarsi al di sotto del nono posto per far sì che Verstappen venga incoronato. Al di sotto dell’ottavo se l’olandese stabilisse anche il giro più veloce. Il fatto che quest’anno il monegasco non si sia mai piazzato dietro i primi sei, quando è riuscito a completare una gara, evidenzia il difficile compito che aspetta il 24.enne della Red Bull. Nel caso in cui Verstappen non dovesse imporsi, tutto il discorso verrebbe rimandato al Giappone.

Ferrari favorita?

A rendere ancor più ardua l’incombenza al campione del mondo in carica, ci penserà anche il tracciato. Il circuito cittadino di Singapore, tra le sei gare rimaste, è quello che gioca maggiormente a favore della Ferrari. A Marina Bay sono infatti molte le curve lente e pochi i rettilinei lunghi. Il Cavallino di Maranello ha sicuramente subìto un crollo dopo l’inizio spumeggiante di stagione, ma può ancora contare sul buon passo gara che continua a funzionare durante le qualifiche. Considerata l’importanza della pole position a Singapore, ecco allora che la Rossa potrebbe davvero posticipare l’appuntamento di Verstappen con il successo mondiale. Sul circuito notturno, infatti, i sorpassi sono estremamente difficili e le gare tendono a spegnersi lentamente. Di conseguenza, se Leclerc dovesse conquistare la pole - come ha fatto otto volte su sedici questa stagione - la Ferrari avrebbe la possibilità di controllare la gara.

Puntando ai record

Anche qualora il Cavallino dovesse partire davanti, l’olandese ha dimostrato di poter vincere iniziando la gara da qualunque posizione. «È da parecchio tempo che non torniamo a Singapore. Solitamente è una pista piuttosto accidentata. Dovremo dunque lavorare bene sull’assetto», aveva commentato Verstappen al termine della gara di Monza. In quell’occasione, come d’altronde da inizio stagione a questa parte, il comportamento dell’olandese è apparso tranquillo e pacato, evidenziando la sua maturità e rendendolo ancora più temibile. «Prendo gara dopo gara, non c’è urgenza», aveva ricordato il pilota Red Bull in merito alla conquista del suo secondo Mondiale. Attendendolo, può intanto puntare a qualche record. Come quelli relativi al numero di vittorie in una stagione: per ora a quota 11, Verstappen - a sei gare dal termine - può insidiare le 13 di Schumacher e Vettel. A portata di mano anche i successi consecutivi: nove per Ascari e Vettel, mentre l’olandese è reduce da una serie di cinque. Ciò che è certo, è che a Singapore, finora, si sono imposti solo quattro piloti, tutti campioni del mondo. I pretendenti al titolo sono avvisati.

Una delle piste più complicate

Per Verstappen sarà una gara particolare, ma per tutti i venti piloti al via domenica sarà una battaglia. Con le condizioni dettate dal clima tropicale, prima ancora che coi rivali. Singapore è infatti uno dei GP più impegnativi, dove si perdono in media 4 kg. Una fornace, isolata dal vento dagli edifici circostanti. «È una delle corse più difficili», ha detto Lance Stroll. «Un circuito urbano complicato dove non c’è spazio per l’errore», la definizione di Pierre Gasly. «La pista è stretta e tortuosa. A questo si aggiungono caldo e umidità. È un tracciato che mette a dura prova macchine e piloti», ha sottolineato Esteban Ocon. L’ultima edizione l’ha conquistata Sebastian Vettel, mentre la prima, nel 2008, è firmata Fernando Alonso. E proprio domenica il doppio campione spagnolo stabilirà un nuovo record con il suo 351. GP, superando il finlandese Kimi Räikkönen.