Sopra il Ceresio le nubi sembrano farsi meno cupe
Forse, questa volta, ci siamo per davvero. Colpevolmente, con qualche mese di ritardo, potrebbe essere arrivato il momento in cui anche la stagione del Lugano ha il suo inizio. Bisogna andarci cauti, sia chiaro, nel definire i bianconeri rinati. I segnali di risveglio, quelli però, sembrano finalmente esserci.
Sfatati i tabù
Con la vittoria alla Postfinance Arena, in un colpo solo, si sono interrotte due strisce negative che pesavano come macigni. La prima era l’inquietante serie di sette k.o. filati lontani da casa, interrottasi - quasi come un segno del destino - proprio a Berna, dove era giunta l’ultima gioia in trasferta addirittura a fine ottobre.
La seconda - probabilmente ancor più preoccupante - era relativa alla totale mancanza di continuità nei risultati: il Lugano è riuscito, dopo più di tre mesi, a mettere in fila almeno due affermazioni. Era metà settembre, con il campionato appena iniziato, quando i bianconeri vinsero 4 delle prime 5 partite. Non sarà di certo la recente vittoria 4-1 sugli Orsi a scacciare tutti i mali di questa squadra, che per così tanto tempo si è dimostrata fragile e inaffidabile, ma qualcosa si muove per il verso giusto.
I numeri danno ragione
Dinanzi a difficoltà lampanti e inequivocabili, il giovane Luca Gianinazzi è stato affiancato dalla figura esperta e rassicurante di Antti Törmänen. E chissà, allora, che proprio l’arrivo del finlandese non abbia dato il la per garantire quella scossa che ci si auspicava. Resta difficile, evidentemente - anche al fronte di una spartizione dei compiti non del tutto chiara per chi opera dietro le quinte - capire quali siano effettivamente i meriti del 54.enne e quanto invece ci stia mettendo di suo Gianinazzi.
Ciò che più che conta per il Lugano, però, è che dei miglioramenti si stanno notando. In primis, per ciò che concerne la solidità difensiva. Il campione statistico - prendendo conto delle 8 partite giocate dall’arrivo di Törmänen - è ancora relativo, eppure la media di quasi 3,5 gol subiti a partita si è abbassata di quasi un’unità. Quella compatezza che tanto è mancata fin qui, si è ben vista a Berna, dove sì Schlegel ha dovuto sfoderare comunque una serie di interventi importanti, ma dove allo stesso tempo l’intero sistema di squadra ha supportato l’estremo difensore. E nelle ultime 4 uscite - guarda caso accompagnate da 3 successi - soltanto il Langnau è riuscito ad infliggere più di 2 reti ai bianconeri.
Domani arriva il Friburgo
Sul fronte offensivo, poi, anche chi, come Jiri Sekac, si era distinto in maniera fortemente negativa, ora sembra aver trovato il bandolo della matassa. Il ceco - incapace di trovare il gol per addirittura 20 partite di fila - si è sbloccato contro il Langnau e ora è in striscia positiva da tre match. Ad aiutarlo, è innegabile, è la coppia Joly-Thürkauf, ma anche l’ex Losanna ci sta mettendo del suo e lo staff tecnico - componendo il trio - sembra aver azzeccato una mossa non da poco. Nei 5 incontri con i nuovi compagni di linea, infatti, il numero 67 è sempre andato a punti e ne ha totalizzati 7, quasi la metà di quelli collezionati nel resto della regular season. Più di un problema, dunque, sembra essersi risolto, poiché anche Daniel Carr - ora insieme a Fazzini e Arcobello - sembra aver giovato del nuovo lineup. Dalla sfida di Kloten - quanto sono stati assemblati i nuovi terzetti - la produzione degli uomini migliori, e di pari passo dello stesso Lugano, è aumentata notevolmente. Anche grazie a due linee prolifiche e in grado di timbrare il cartellino con regolarità, i bianconeri sperano di svoltare la stagione trovando quella maledetta costanza per ora assente ingiustificata. A cominciare, ovviamente, dalla sfida di domani contro una diretta rivale come il Friburgo.