Tra calcio e cinema

Speranze e disfatte nella pellicola cult dei tifosi inglesi

Scetticismo, aspre critiche e pressione continuano ad accompagnare la selezione di Southgate - Si teme un altro fallimento - E allora il film «Mike Bassett: England Manager» è per tutti un porto sicuro
L'attore Ricky Tomlinson alla prima del film con la moglie Rita. © Reuters
Massimo Solari
03.07.2024 06:00

Per farsi forza in vista del match con la Svizzera, Gareth Southgate cita i Mondiali del 1990. E pure Euro ’96, sì, che lo vide fallire dal dischetto e consegnare la finalissima di Wembley alla Germania. Nel tempo, sottolinea il ct inglese, quei tornei e quei ricordi sono stati presi a cuore dalla nazione. «Ma anche allora non mancarono i momenti difficili» precisa, rammentando gironi tortuosi - compreso l’1-1 con i rossocrociati firmato Türkyilmaz -, vittorie disperate (nei supplementari, a Italia ’90, con Belgio e Camerun) e successi immeritati (contro la Spagna nei quarti del 1996). Per il selezionatore dei Tre Leoni, insomma, finché si rimane in vita si ha la possibilità di scrivere pagine gloriose.

«È la nostra essenza»

Tutto molto bello, certo. Peccato che le aspre critiche e lo scetticismo dei tifosi restino all’ordine del giorno. L’eliminazione della Slovacchia, dopo aver barcollato sul limitare dell’abisso, inquieta. O meglio, perpetua un sentimento di frustrazione nel quale i sostenitori dell’Inghilterra si riconoscono da decenni. A ricordarcelo, appoggiati allo stesso tavolino all’esterno di un bar di Düsseldorf, sono quattro bravi ragazzi. Erano allo stadio quando Bellingham did it. Mimano la rovesciata. Sorridiamo. Pure noi abbiamo assistito all’ottavo di Gelsenkirchen. Comunque, a differenza di Southgate e dei suoi agganci con il passato, chi ci parla ritiene più istruttivo citare un film. Mike Bassett: England Manager, diretto da Steve Barron e datato 2001. «Davvero, è perfetto se si vuole comprendere l’essenza della nazionale, dei suoi tifosi, così come il ruolo dei media locali» assicurano. La pellicola è catalogabile come un «mockumentary», e cioè un documentario votato alla parodia.

Un mestiere complicato

A vestire i panni del protagonista è Ricky Tomlinson, comico idolatrato in patria e per l’occasione chiamato a prendere le redini dell’Inghilterra dopo l’attacco di cuore che ha colpito il ct in carica. La sua carriera nelle leghe inferiori e le idee tattiche strampalate non promettono tuttavia nulla di buono. La squadra riesce a qualificarsi ai Mondiali in Brasile solo grazie alla differenza reti (e a una vittoria del Lussemburgo sulla Turchia). Prime polemiche. Nel torneo, poi, la fase a gironi è un calvario. Mike Basset è bersagliato da stampa e tifosi. Per i giocatori convocati, l’irrinunciabile 4-4-2 e i metodi d’allenamento. «Southgate - ci viene spiegato - era riuscito a rendere meno avvelenato l’ambiente attorno alla nazionale. Ma sul campo, come Basset, non convince per il suo atteggiamento conservativo e per i ruoli sbagliati assegnati a diversi elementi, su tutti Foden. Tatticamente Gareth è in grande difficoltà». Già, mentre Murat Yakin - facciamo notare - è definito «Ein Meister del Taktik» sui giornali tedeschi. «Vorrei uno come Graham Potter, o ancora meglio Eddie Howe, anche se non lascerà mai il Newcastle» afferma uno dei nostri commensali. No, quello di ct dell’Inghilterra non è per forza un mestiere invidiabile. Perciò Mike Bassett si ritrova a sorpresa a ricoprire la funzione.

Perché è sempre attuale

In un primo momento - leggiamo - la pellicola non entusiasmò. Ma con il passare dei tornei e delle delusioni è diventata un cult per i fan inglesi. All’uscita del film, in effetti, i media britannici presumevano che grazie all’avvento sulla panchina di Sven-Göran Eriksson le sorti della selezione fossero destinate a mutare. «Non ci saranno più disfatte» l’idea comune. E invece fallimenti e amarezza hanno continuato ad accompagnare nazionale e Nazione. Già, nonostante (o proprio perché) nell’ordine - sotto Southgate - siano arrivati una semifinale (Mondiali 2018), una finale (Euro 2020) e un quarto di finale (Qatar 2022) gettato alle ortiche dal dischetto, con Harry Kane che ha sparato alle stelle ambizioni e speranze. Ecco. «È per questo che le persone tornano a guardare il film così spesso, perché la storia continua a ripetersi» spiegano i quattro tifosi conosciuti a Düsseldorf, prestando il fianco alla disillusione. Si è convinti che l’Inghilterra deluderà sempre, e però prima di riempire di fischi i propri beniamini si continua a cantare “It’s coming home!”». Il prossimo ostacolo si chiama Svizzera. E, piccolo spoiler, Mike Bassett: England Manager potrebbe anche non portarci bene. Dopo aver battuto l’Argentina all’ultima curva dei gironi (ovviamente con un gol di mano), l’Inghilterra supera Romania e Francia. Regalandosi la semifinale.

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