«A Lugano torna Stricker ma Bernet non ci sarà»

È iniziato il conto alla rovescia. Domani il via alle qualificazioni del Challenger di Lugano. Nella prima edizione del torneo indoor che si gioca al Centro Esposizioni - o Padiglione Conza - si impose Dominic Stricker. Era il 2021 e sembra ieri. È trascorso quasi un lustro. Fa un certo effetto agli aficionados. Ma ancora di più a chi organizza questo appuntamento con immutata passione. Riccardo Margaroli è sempre in prima linea. Adesso può però approfittare ancora di più del contributo di suo figlio Luca, che nell’estate scorsa aveva lasciato il professionismo. Tornato in pianta stabile a Cadro, l’ex specialista di doppio (e Davisman) insegna tennis ai giovani. «In questi giorni - dice il ticinese - la testa è però tutta rivolta al Challenger, un evento per il quale, peraltro, noi lavoriamo sempre con largo, anzi larghissimo anticipo».
La prima bella notizia riguarda il price-money, il montepremi, che è salito da 75.000 a 100.000 dollari. Il progresso è significativo. «Mi piace anche sottolineare che questo è l’unico Challenger in programma in Europa la prossima settimana», afferma Margaroli.
I problemi alla schiena
Oggi sarà allestito il tabellone che, una volta ancora, può essere definito di buona qualità. «Mi piace iniziare sottolineando il ritorno di Dominic Stricker, che si ripresenta a Lugano pieno di velleità. Ricordo che il bernese ha trascorso un periodo difficile in seguito a seri problemi fisici». Solo un paio di anni fa, nel 2023, si era qualificato per le Next Generation ATP Finals. «È vero - prosegue Margaroli - Nonostante le due sconfitte nel round robin, aveva comunque trovato accesso alla semifinale, durante la quale si era però ritirato per il mal di schiena». L’infortunio si era rivelato più grave del previsto. La convalescenza si era protratta a lungo con un conseguente crollo nel ranking. «All’inizio di giugno - dice ancora Margaroli - Dominic era rientrato per disputare tornei Challenger sull’erba in preparazione a Wimbledon. Nei primi quattro mesi dopo il rientro si era però aggiudicato solo un match nei quattro tornei ATP disputati. Nei Challenger non aveva mai superato i quarti di finale. A settembre era sceso oltre la 300. posizione nella classifica mondiale». Facile immaginare lo stato d’animo del giocatore che nell’ottobre del 2023 aveva raggiunto il suo best-ranking (ATP 88). Poi Stricker aveva difeso i colori rossocrociati nella sfida contro il Perù. E, nelle corse settimane, anche in occasione della sconfitta ad opera della Spagna.
Il clan degli elvetici
Margaroli, e non solo lui, si augurava che a Lugano potesse essere presente anche il 18.enne Henry Bernet. Il fresco vincitore dell’Australian Open juniores è però stato costretto a rinunciare per un infortunio. «È chiaro che non intende compromettere una stagione che meglio non poteva iniziare», afferma il nostro interlocutore ribadendo la ricca partecipazione dei giocatori elvetici che fanno parte del team di Davis, da Jérome Kym a Marc-Andrea Hüsler, senza dimenticare Mika Brunold e il ticinese Remy Bertola. Agli ultimi due sono state attribuite due wild card. «Remy - precisa Margaroli - disputerà il singolare. Ma ci sono buone possibilità che entri in campo anche in doppio. Dirò di più, non è da escludere che possa affiancarlo io stesso. Per questo ho ripreso ad allenarmi con un certo scrupolo. Se giocherò e meno lo farò sapere a ore, dopo aver parlato con lo stesso Remy».
Tabellone di qualità
Come di consueto il tabellone presenta un bel mix di giocatori già affermati (diversi ex top 100) e di giovani che stanno crescendo. «Senza entrare troppo nei dettagli - conclude l’organizzatore - mi limito a proporre un paio di nomi. Tra i veterani ci sarà il croato Borna Coric (già ATP 12), tra i giovanissimi il 19.enne spagnolo Martin Landaluce (ATP 134).