Tennis

Addio al duello del secolo, Federer contro Nadal

Con il ritiro dello spagnolo tramonta definitivamente il sole su un'epoca d'oro dello sport moderno, caratterizzata da una sfida senza esclusioni di colpi ma carica di amicizia e buoni sentimenti
© JULIEN DE ROSA
Red. Online
10.10.2024 14:45

Per quindici anni, Roger Federer e Rafael Nadal hanno scritto una delle pagine più appassionanti della storia del tennis. Una sfida fra due giocatori ma, soprattutto, fra due stili diametralmente opposti. Una sfida, infine, che lo spagnolo ha vinto grazie alla sua supremazia sulla terra battuta. Almeno a livello di numeri. Lo score degli scontri diretti, infatti, recita 24 a 16 per il maiorchino, impostosi una prima volta nel 2004 a Miami. Di Federer, per contro, l'ultima firma, nella semifinale di Wimbledon del 2019. 

Fra i ricordi che Rafa conserverà gelosamente, indubbiamente, c'è il successo del 2008 proprio a Wimbledon, ai danni di un Federer che lo aveva battuto l'anno prima al termine di una partita memorabile. E memorabile, beh, fu anche la finale 2008, con Nadal che detronizzò Federer dopo cinque ore di tennis da sogno e con la notte oramai calata su Londra. Di che rendere fieri Borg e McEnroe, protagonisti di un duello altrettanto epico sull'erba inglese nel 1980.

Federer e Nadal, negli anni, si sono rispettati. Diventando anche amici. E spingendosi, a vicenda, verso vette altrimenti inarrivabili. Nel 2009, a margine della finale degli Australian Open, Federer non seppe trattenere le lacrime di fronte alla sconfitta. Otto anni dopo, proprio a Melbourne, Roger si prese tuttavia un'incredibile rivincita. Rimettendo le mani su un titolo del Grande Slam dopo sei anni di delusioni. Ma Nadal, dicevamo, ha messo assieme numeri migliori, al di là degli Slam vinti (22 a 20): ha dominato Federer nelle finali dei Major (6-3) ma anche in tutti gli incontri disputati in qualsiasi turno di uno Slam (10-4), per tacere del dominio, in generale, a livello di finali (14-10). Un dominio spiegabile proprio con la netta superiorità di Nadal sulla terra battuta. Su questa superficie, lo spagnolo ha concesso soltanto 2 vittorie all'amico-rivale a fronte di 14 successi. 

La finale Nadal-Federer, disputatasi nove volte a livello di Grande Slam, a oggi è la più frequente nella storia del tennis. A colpire, come detto, non sono soltanto i numeri. Ma, appunto, gli stili totalmente differenti. Leggerezza e gioco suadente da un lato, potenza e muro difensivo dall'altro. E questo tenendo presente che l'uno sapeva imitare l'altro alla bisogna. E viceversa. L'arma di Rafa, contro cui Federer faticava e non poco, era mandare in tilt il rovescio dell'avversario con dei colpi di dritto poderosi. «Con Federer – si legge nella sua autobiografia – la sola cosa da fare era non permettergli di liberare il rovescio, costringerlo a colpire la palla ad altezza collo, metterlo sotto pressione e, così, cercare di minare il suo morale». Roger, per contro, negli ultimi anni di carriera era riuscito a colmare il gap con l'amico-rivale. Vincendo tutti gli ultimi sette confronti al di fuori della terra battuta. Sulla terra, invece, non è mai riuscito a trovare la giusta strategia per togliere fiducia e vittorie a Nadal. Il solo titolo di Federer al Roland Garros, per dire, arrivò nel 2009 quando un Nadal acciaccato venne eliminato prematuramente. 

I due fenomeni non hanno mai nascosto di stimarsi e volersi bene. Nadal, in particolare, ha espresso più di una volta vera e propria ammirazione per Federer. Ammettendo di avere un gap di talento rispetto al basilese e dicendosi ammirato per la qualità del suo gioco. Nel giorno del ritiro di Roger, Rafa disse che Federer era «uno dei giocatori più importanti, se non il più importante, nella storia di questo sport». Federer, dal canto suo, ha sottolineato come Nadal abbia colpi che «nessun altro ha». Di loro due rimarrà, scolpita nella memoria, il fotogramma della Laver Cup, nel settembre del 2022: Rafa e Roger in lacrime, mano nella mano, mentre l'addio di Federer si stava consumando.