Doping per «contaminazione di un farmaco», Swiatek sospesa un mese
La tennista polacca Iga Swiatek, numero 2 del mondo e quattro volte vincitrice del Roland Garros, ha accettato una squalifica di un mese per positività alla trimetazidina in occasione di un controllo al di fuori delle competizioni avvenuto lo scorso mese di agosto. Lo ha reso noto l'International Tennis Integrity Agency (ITIA). È stata ritenuta credibile la tesi difensiva, secondo cui la positività derivi dalla contaminazione di un regolare farmaco a base di melatonina, venduto in Polonia senza bisogno di prescrizione medica, che Swiatek ha assunto per problemi di jet-lag. Dunque la violazione non è stata ritenuta intenzionale. L'ITIA ha accettato la teoria della «contaminazione di un farmaco» e ha ritenuto che «il grado di colpa della giocatrice» fosse «il più basso dello spettro».
Swiatek è stata già provvisoriamente sospesa tra il 22 settembre e il 4 ottobre, periodo nel quale ha saltato tre tornei, il WTA 500 di Seul e i WTA 1000 di Pechino e Wuhan. Le restano solo altri otto giorni di squalifica, fino al 4 dicembre. La polacca ha anche accettato di perdere il premio in denaro vinto a Cincinnati, torneo immediatamente successivo al controllo.
La tennista ha commentato la squalifica in un video pubblicato sui suoi canali social: «Voglio subito condividere quella che è stata la peggior esperienza della mia vita. Negli ultimi due mesi e mezzo sono stato sottoposta a un severo procedimento ITIA, che ha confermato la mia innocenza. L'unico test antidoping positivo nella mia carriera, che ha mostrato un livello incredibilmente basso di una sostanza vietata di cui non avevo mai sentito parlare prima, ha messo in discussione tutto ciò per cui ho lavorato così duramente per tutta la mia vita. Sia io, sia il mio team abbiamo dovuto affrontare uno stress e un'ansia tremendi. Ora tutto è stato spiegato con cura, e da zero posso tornare a ciò che amo di più. So che sarò più forte che mai. Voglio essere aperta con voi, anche se so di non aver fatto nulla di male».
l'International Tennis Integrity Agency è lo stesso organismo che aveva messo sotto esame lo scorso marzo Jannik Sinner, per poi scagionarlo, per il caso clostebol. Nel caso dell'azzurro, numero uno dell'ATP, non ci fu assunzione di farmaci, ma una contaminazione indiretta di una pomata usata da un componente del suo team. L'azzurro ha visto poi impugnare la decisione favorevole dall'Agenzia mondiale antidoping ed è in attesa della pronuncia del Tribunale arbitrale internazionale, che potrebbe decidere anche una sua squalifica.
Quanto al fatto che la vicenda della polacca sia stata resa pubblica solo oggi, la ITIA ha specificato che questo è avvenuto «in conformità col suo regolamento», poiché Swiatek aveva presentato ricorso contro la sospensione provvisoria entro il termine e ne ha ottenuto la revoca. Anche per Sinner accadde lo stesso, ma nel suo caso non ci fu nessuna sospensione, ma furono squalificati i risultati, il montepremi e i punti di classifica del Masters 1000 di Indian Wells dove il giocatore risultò positivo in gara.