In Italia è scoppiata la «Sinner Mania»
In Italia è scoppiata la «Sinner Mania». Con il successo di martedì alle ATP Finals di Torino su Novak Djokovic, numero 1 del ranking mondiale, il giovane altoatesino si è elevato al livello di star assoluta nel panorama sportivo azzurro e internazionale. La vittoria su Nole è arrivata dopo 3 ore e 9 minuti di battaglia, consumata a suon di servizi imprendibili e violenti colpi da fondo campo. Uno spettacolo emozionante in un clima infuocato, con un tifo da stadio che ha trasformato il Pala Alpitour in una bolgia. La carica dei 12 mila spettatori ha trascinato Sinner nei momenti più difficili, spingendolo nel terzo set all’impresa. L’entusiasmo si è diffuso in tutta la città, tradizionalmente «freddina». Ma tutta l’Italia è impazzita per le prodezze di Jannik, come dimostra il boom di ascolti in televisione: su Rai 2 il match è stato visto da 2 milioni e 543 mila spettatori, con uno share del 14,6%, per quello che è il miglior risultato per il tennis in Rai degli ultimi 10 anni; su Sky ci sono stati 789 mila spettatori medi e 1 milione e 838 mila spettatori unici, con il 4,5% di share e un picco di 959 mila spettatori alla fine del secondo set (secondo miglior ascolto di sempre per un incontro di tennis dopo la finale di Wimbledon 2021 tra Berrettini e lo stesso fenomeno serbo).
Archiviata - almeno per il momento - la pratica Djokovic, Jannik Sinner si è subito calato nel presente: accompagnato dai tecnici Simone Vagnozzi e Darren Cahill, ieri pomeriggio è arrivato nel campo interno del Pala Alpitour per allenarsi. Un’oretta di scambi con il fidato sparring partner Gonzalo Bueno, coccolato dal calore dei tifosi. Una seduta per mantenere lo stato di forma, ma senza forzare. Le parole d’ordine sono determinazione e serenità: la prima si legge nello sguardo del giovane di San Candido, la seconda è portata dal team e dalla presenza dei suoi cari, da papà Hanspeter e mamma Siglinde fino alla fidanzata Maria Braccini. Poi c’è l’affetto dei «Carota Boys», che rinnovano l’appello a colorare di arancione l’arena in occasione della partita odierna con Rune. «Jannik è uno di quei giocatori che sono in grado di vincere uno Slam. Penso che raggiungerà il numero 1 nel 2024 o almeno avrà la possibilità di farcela» dice Carlos Alcaraz, ieri rilanciatosi nella corsa alle semifinali grazie al successo su Rublev. «Onestamente - ammette lo spagnolo - sarebbe davvero dura se dovessi affrontare Jannik in Italia. La folla lo spinge. Ma chi lo sa. Mi piacerebbe giocare qui contro di lui. Ogni gara che giochiamo è fantastica». In serata, Daniil Medvedev si è qualificato per le semifinali sconfiggendo Alexander Zverev 7-6 9/7 6-4.