La rivalità può ricominciare

Negli scorsi giorni Roger Federer ha confessato che il tennis gli manca. Se lo può consolare, anche a noi manca il renano. Che non sta preparando però un clamoroso ritorno: si limiterà a qualche esibizione in giro per il mondo. Ci si deve allora accontentare di ciò che passa il convento: la qualità non manca - per l’amor del cielo - ma i tempi dei «big four» erano un’altra cosa. Intanto, con l’inizio della stagione sulla terra battuta, si attende il ritorno alle competizioni di Jannik Sinner. Dopo la squalifica di tre mesi per l’ormai noto caso di positività al clostebol, l’italiano festeggerà il suo rientro agli Internazionali d’Italia, in programma a Roma dal 6 al 18 maggio. La sospensione dell’altoatesino finirà ufficialmente il 4 maggio, ma il regolamento gli permette ora - proprio dall’inizio di questa settimana - di tornare ad allenarsi. Sinner può di nuovo scegliere campi e sparring partner, a patto che non siano impegnati in un torneo ufficiale. Il codice mondiale antidoping prevede infatti che «un atleta soggetto a sospensione può tornare ad allenarsi in luoghi ufficiali negli ultimi due mesi della squalifica, oppure nell’ultimo quarto del periodo di sospensione». Il numero 1 della classifica ATP ha scelto la sua Montecarlo per lanciare la sua stagione. Può davvero iniziare a pensare ad altro, anche se le polemiche non si placano. L’ultima in ordine di tempo ha visto protagonista l’ex stella del nuoto azzurro e mondiale Federica Pellegrini: «Sinner - ha affermato - è stato difeso a prescindere e ha avuto un trattamento di favore rispetto a molti altri». Apriti cielo, il Bel Paese si è scagliato contro l’ex nuotatrice, diventata ormai un personaggio televisivo.
Tra go-kart e bicicletta
Sinner riparte da Montecarlo, proprio dove domenica scorsa Carlitos Alcaraz ha conquistato il suo sesto Masters 1000 in carriera. È a lungo sparito dai radar, Sinner, che nonostante la lunga pausa ha approfittato dei problemi dello spagnolo e di Alexander Zverev per conservare la vetta del tennis mondiale. Anche se Alcaraz lo ha superato nella «race». L’italiano si è rifatto vivo qualche giorno fa, quando ha concesso una lunga intervista a Sky. È tornato sulla squalifica e sui tre mesi di pausa forzata: «Sono rimasto molto tranquillo. La decisione di patteggiare la squalifica è stata molto rapida, anche se a dire il vero all’inizio io non ero molto d’accordo. Ho scelto il male minore, anche se il senso di ingiustizia rimane. Poteva però andare peggio e ho ancora un po’ di tempo per digerire il tutto. Ma so di essere innocente». Ha cercato di dimenticare un po’ il tennis, in questi mesi: «Mi sono riposato e sto bene. Ho consacrato molto tempo alla mia famiglia e agli amici, ho svolto attività nuove: il go-kart, la bicicletta. Ho comunque lavorato tanto in palestra in vista del rientro, ma solo a Roma capirò a che punto sono». Il vero obiettivo dell’italiano sarà quello di essere al massimo per il Roland Garros che scatterà a fine maggio.
Il ritorno di Carlitos
Sinner ha approfittato delle difficoltà incontrate da Alcaraz e da Zverev per conservare il posto di numero 1 al mondo, si diceva. Ma proprio Alcaraz - dopo una tournée nordamericana piuttosto deludente - a Montecarlo ha ritrovato le migliori sensazioni. E il giovane prodigio di Murcia si candida a principale avversario di Sinner sulla terra parigina, dove difenderà il titolo conquistato lo scorso anno. Nel Principato Carlitos ha finalmente convinto, anche se in finale ha approfittato dei problemi fisici accusati dal suo sfidante, Lorenzo Musetti. Per sua stessa ammissione, Alcaraz ha subito la pressione legata al possibile sorpasso ai danni di Sinner. Ora vuole voltare pagina: «Adesso - ha dichiarato - non penso più alla classifica. Vedremo cosa succederà il prossimo mese e fino al Roland Garros. Probabilmente le persone vogliono vedere una finale tra me e Sinner».
Già, ha bisogno di una nuova grande rivalità, il mondo del tennis. Ha ammesso di aver attraversato un periodo piuttosto buio, lo spagnolo: «Sono felice per il successo a Montecarlo, anche se mi dispiace per Musetti. Non volevo vincere in questo modo, ma ho vissuto un mese difficile, in campo e fuori. Non voglio rendere pubblico ciò che è accaduto, ma è stato complicato pensare solo al tennis, quando ero in campo».
E gli altri?
In ottica Roland Garros guai a dimenticare Novak Djokovic. Quando sente profumo di Grande Slam, il serbo rimane un avversario tostissimo per tutti. Certo, l’eliminazione a Montecarlo ad opera del cileno Alejandro Tabilo ha del clamoroso, ma Nole si concentra ormai quasi esclusivamente sui Major. Più complicata da spiegare la situazione di Zverev: dopo la finale persa da Sinner agli Australian Open, il tedesco si è fermato. E pure Daniil Medvedev fatica a ritrovare il suo migliore livello di gioco. Sulla terra rossa Jack Draper non sembra ancora in grado di rivaleggiare con i migliori, mentre Rublev, De Minaur e Rune sono per ora degli eterni incompiuti. In attesa dell’esplosione di nuovi talenti, il tennis ha davvero bisogno della rivalità tra Sinner e Alcaraz.