«Ora so gestire meglio i momenti più difficili»
Come l’anno scorso, Aryna Sabalenka cercherà di conquistare il suo primo US Open contro una giocatrice americana. E c’è da scommettere che Jessica Pegula sarà sostenuta sostenuta da quasi 24.000 spettatori a dir poco rumorosi. Forte della sfortunata esperienza contro Coco Gauff nella finale del 2023, la bielorussa ritiene di essere ancora più preparata ad affrontare questa sfida per il titolo. Sabalenka ha dimostrato negli ultimi anni di sapersi adattare piuttosto bene sul campo duro di New York. Oltre a due titoli agli Australian Open (2023 e 2024), nelle sue ultime quattro apparizioni a Flushing Meadows, la bielorussa ha sempre raggiunto almeno il penultimo atto, comprese due finali consecutive. Ma qual è, se c’è, il suo punto debole? Probabilmente l’emotività. La nativa di Minsk ha sempre dovuto combattere con i suoi nervi. Spesso ha cercato di tenerli sotto controllo per non crollare in campo. Molti avranno in mente i ripetuti doppi falli o i numerosi errori non forzati che l’hanno ostacolata a più riprese. Ora, questo nervosismo la attanaglia più a livello psicologico e in particolare nel momento di chiudere le partite. L’anno scorso aveva addirittura vinto facilmente il primo set per 6-2 prima di perdere contro la Gauff. Quest’anno, dopo la vittoria in semifinale contro l’americana Emma Navarro, ha detto che stava ancora lottando per arrivare alla fine. «Mi sono fatta prendere dalle emozioni e ho avuto un flashback della finale dell’anno scorso a causa dell’atmosfera creata dalla folla. Sono molto contenta di aver imparato la lezione e di essere finalmente riuscita a controllare le mie emozioni per riuscire a concludere questo match in due set», ha detto la Sabalenka. La bielorussa ha però ammesso di aver avuto paura nella seconda frazione: «Durante il match mi sono detta No, no, no, Aryna, non può succedere di nuovo! Controlla i tuoi nervi, concentrati su te stessa. Ci sono anche persone che sono per te, il tuo box, la tua famiglia, devi combattere». E così è stato.
Il tifo targato USA
L’anno scorso l’Arthur Ashe Stadium non solo era gremito fino all’inverosimile con una folla impegnata a sostenere l’americadna Gauff. Sabalenka non aveva saputo reagire al rumore incessante - anche durante i punti - che scendeva dagli spalti per stimolare la sua avversaria. «Il mio errore - ha aggiunto la Sabalenka - è stato quello di dimenticare che anche Coco poteva essere infastidita dall’eccessivo rumore. La incoraggiano, ma come possono aiutarla a vincere la partita? L’unico modo è entrare nella mia testa e farmi perdere», ha commentato la tennista dell’est, come per dimostrare a se stessa di avere davvero imparato la lezione. Forse però anche per avvertire l’avversaria che non si sarebbe fatta fregare due volte. Sabalenka sa perfettamente cosa l’attende contro Jessica Pegula, che negli ultimi due anni si è stabilita nella top 10 mondiale raggiungendo anche il terzo posto della graduatoria della WTA per qualche settimana. L’americana e che è d’altra parte ancora a caccia di una consacrazione in un Major. Al suo attivo ha pr il momento due WTA 1000: Montréal 2023 e Toronto 2024.
Un pieno di fiducia
Con in bacheca due titoli del Grande Slam, una finale e cinque semifinali, Sabalenka proverà a far valere la sua esperienza. La 30.enne Pegula ha invece finora raggiunto per sei volte i quarti di finale nelle prove del Grande Slam, nel 2022 a New York. Inoltre, Sabalenka è in vantaggio per 5-2 negli scontri diretti e ha vinto in due set il loro ultimo incontro nella finale di Cincinnati, poco prima degli US Open. Pegula è comunque carica di fiducia, anche in virtù della bella vittoria nei confronti della numero 1 al mondo Iga Swiatek nei quarti di finale. «Un titolo agli US Open, varrebbe tutto l’oro del mondo», ha detto la statunitense ricordando il grande lavoro svolto per arrivare a questo ultimo atto.