Tennis

Sinner e Alcaraz: il futuro è adesso

La «Next Generation» ha preso il potere - L'italiano è diventato il nuovo numero uno, lo spagnolo lo è già stato
©Thibault Camus
Flavio Viglezio
05.06.2024 22:30

Il futuro è adesso. Il Roland Garros avrà un vincitore inedito: nessuno dei giocatori ancora in lizza è già riuscito a trionfare sulla terra rossa parigina. La next generation è insomma arrivata al potere. Anche per l’infortunio al ginocchio occorso a Novak Djokovic: il serbo si è fatto operare questa mattina al menisco, il suo obiettivo è quello di tornare per le Olimpiadi. Addio Wimbledon, addio sogno di raggiungere Roger Federer e i suoi otto successi sull’erba di Londra.

Equilibrio perfetto

Il futuro è adesso e ha il volto pulito di due ragazzi predestinati: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Sta nascendo la rivalità che rischia di caratterizzare il tennis del prossimo decennio, il duello che tutti attendevano dopo il ritiro di Roger e i guai fisici di Rafa. L’italiano è il nuovo numero 1 al mondo e – ovviamente – l’Italia sta impazzendo. A 22 anni, ha già vinto un Major, l’ultimo Australian Open. Lo spagnolo, che di anni ne ha 22, è già stato in vetta alla classifica ATP. E di Grandi Slam ne ha già conquistati 2: lo US Open nel 2022 e Wimbledon lo scorso anno, al termine di un’epica finale contro Djokovic.

Sinner contro Alcaraz: la sfida di dopodomani vale più di un posto in finale. È il duello tra i due giocatori più forti e completi del momento, anche se sarebbe un grave errore dare per finito Nole. È il duello che entrambi sentono di più. L’altoatesino e il ragazzo di Murcia si sono fin qui incontrati otto volte sul circuito ATP: il bilancio è di quattro successi a testa. Il più recente è andato in scena ad Indian Wells, in finale: si era imposto Alcaraz per 1-6 6-3 6-2. Sulla terra i due si sono però incontrati una sola volta. Nel 2022, finale del torneo di Umago, in Croazia: vittoria di Sinner con il risultato di 6-7 6-1 6-1. La rivalità, per ora, corre sui binari di un equilibrio quasi perfetto. Vincere, venerdì, permetterà di guadagnare un piccolo vantaggio piscologico sull’avversario in vista dei prossimi impegni. In vista di Wimbledon e dei Giochi olimpici.

Un cammino in scioltezza

Non c’è un favorito e il pubblico del Philippe Chatrier adora entrambi. Alcaraz sembra possedere qualche soluzione in più, a livello di creatività. Sinner è però fenomenale per solidità. Entrambi picchiano duro e giocano ad una velocità vertiginosa: lo spettacolo è assicurato. Anche perché arrivano alla semifinale con il serbatoio delle energie ancora pieno. Nei cinque turni precedenti, hanno perso un solo set. Un piccolo incidente di percorso, vien da dire. Sinner ha concesso una frazione – la prima – negli ottavi al francese Moutet, prima di spazzarlo via senza troppi complimenti. Dal canto suo Alcaraz si è distratto un attimo al secondo turno, al cospetto dell’olandese De Jong. A fare la differenza, allora, potrebbe anche essere la tenuta fisica se la partita dovesse andare per le lunghe. Sia l’italiano che lo spagnolo sono infatti arrivati a Parigi dopo un inizio stagione condizionato (anche…) da qualche guaio fisico. Il problema all’anca per Sinner, i dolori muscolari ad un avambraccio per Alcaraz. Nessun avversario, in questa edizione del torneo parigino, li ha spinti al limite.

Stima reciproca

Sinner ha nervi di acciaio, ma sarà interessante osservare come reagirà dopo essere diventato il numero 1 al mondo. Ha già più volte dimostrato di saper reggere la pressione, ma in Italia ora tutti si attendono che sollevi la Coupe des Mousquetaires domenica. «Diventare numero 1 – ha spiegato l’altoatesino dopo il successo nei quarti su Dimitrov – significa ovviamente molto per me, anche se mi dispiace per ciò che è accaduto a Djokovic. È la ricompensa per tutto il lavoro quotidiano che svolgo, ma adesso guardo più alla semifinale che al ranking dell’ATP. Sono concentrato su questa partita». Lo sarà anche Carlitos da Murcia: «Sarà una partita difficilissima, Sinner al momento è il giocatore che propone il miglior tennis al mondo. Abbiamo già avuto modo di sfidarci in partite entusiasmanti. Grazie a Sinner, ogni giorno mi alzo con la motivazione di lavorare ancora più duro, per riuscire a batterlo. La sua presenza sul circuito mi aiuta a migliorarmi». Le stesse parole che Federer e Nadal si sono rivolti per un ventennio. Il futuro è adesso.