Tennis

«Virtanen sta maturando, ha margini di progresso»

Riccardo Margaroli ha sottolineato i passi avanti dello scandinavo che ha vinto a Lugano: «Come Stricker, il nordico è ora impegnato a Bienne - Mi ha fatto piacere sapere che al Centro Esposizioni erano venuti a sostenerlo i finnici dell’hockey»
Il finlandese Otto Virtanen si è recentemente illustrato firmando la 3. edizione del Challenger BancaStato Città di Lugano. ©CdT/Chiara Zocchetti
Raffaele Soldati
23.03.2023 06:00

Quello andato in scena recentemente al Centro Esposizioni è stato un torneo indoor appassionante. Così, a bocce ferme, è stato valutato il Banca Stato Challenger Città di Lugano che si è concluso lo scorso 12 marzo con la vittoria del finlandese Otto Virtanen. «Gli stimoli non mancano per pensare già alla quarta edizione, che dovrebbe disputarsi nel 2024», commenta Riccardo Margaroli. Molti gli aspetti positivi sottolineati. Andiamo con ordine. «Dal punto di vista del pubblico, c’è stato un chiaro passo avanti - afferma il direttore del torneo - . Più o meno il 35% in più rispetto all’anno precedente. Nelle partite del tardo pomeriggio, quelle più allettanti, spesso con il coinvolgimento dei tennisti elvetici, le tribune ingrandite (400 i posti a disposizione, ndr) erano gremite di spettatori. Il tocco in più rispetto al passato lo hanno dato le zone VIP riservate agli sponsor, ai partner e alle autorità». Margaroli ha voluto sottolineare anche la qualità generalmente elevata degli incontri. «Speravamo che Dominic Stricker potesse raggiungere la finale e, magari, anche ripetere il successo conquistato nel 2020. Purtroppo non è stato possibile. L’ex campione juniores del Roland Garros ha dovuto fare i conti con un problema a un piede. La sua resistenza è venuta meno nel terzo set della semifinale contro il turco Cem Ilkel, presentatosi come ATP 280», ha aggiunto il dirigente luganese. Fortunatamente l’infortunio di Stricker si è rivelato meno grave del previsto. Dopo pochi giorni di pausa, il bernese si è infatti già presentato pimpante al Challenger di Bienne».

La presenza di Lüthi

A Margaroli ha naturalmente fatto un grande piacere la visita di Severin Lüthi, seppur per una sola giornata. «Per noi è stato importante sapere che il capitano della Svizzera di Coppa Davis ha un occhio anche su Lugano. Severin è venuto l giorno dei quarti di finale. Erano ancora in corsa il giovane Mika Brunold e lo stesso Stricker. Lui ha voluto seguire da vicino in particolare il bernese, che con Marc-Andrea Hüsler e Stan Wawrinka rappresenta il meglio che la Svizzera può attualmente offrire in campo maschile. Severin è da ammirare e continua a svolgere con impegno e serietà .il suo ruolo nell’ambito di Swiss Tennis. È, insomma, un bell’esempio per il nostro sport», ha ribadito Margaroli, ricordando quanto sia importante guardare al futuro e non ripiegarsi verso il passato. E poi ha aggiunto: «Anche quest’anno abbiamo dedicato la giornata del mercoledì alle scuole di tennis in Ticino. Le entrate erano gratuite, la partecipazione è stata ottima».

Qualcuno ha sottolineato la modesta attrattiva della finale tra due tennisti sconosciuti al grande pubblico . Cosa risponde Margaroli? «L’osservazione ci sta. I veri appassionati di tennis si sono però divertiti. Di Virtanen posso raccontare due piccoli aneddoti. Il finlandese, che a suo tempo era stato uno dei migliori U18 al mondo, era già venuto a Lugano nella 1. edizione del Challenger. Dotato di un tennis potente, due anni fa il finnico faticava a tenere la palla in campo. In un paio di stagioni ha realizzato notevoli progressi. È diventato più costante e regolare. Mi ha poi fatto piacere sapere che per la finale erano presenti in tribuna anche alcuni connazionali di Virtanen, a incominciare dai suoi connazionali che militano nelle squadre ticinesi dell’hockey.

Due ITF femminili

Dopo il Challenger maschile il Ticino offrirà prossimamente altri due appuntamenti tennistici di rilievo. «Dal 10 al 23 aprile, in successione, saranno proposti gli ITF Axon Open e Bellinzona Ladies Open - ha concluso Margaroli -. Si tratta di manifestazioni di sicuro interesse, tra l’altro con ricchi monte premi. Anche questi appuntamenti possono essere considerati dei trampolini di lancio per giovani tenniste elvetiche. E sicuramente, come al Challenger, si potranno ammirare giocatrici internazionali di spessore».