Wawrinka tiene accesa la fiamma
Stan Wawrinka (ATP 88) ha riscoperto la gioia della vittoria sul prato londinese. Il vodese si è imposto per 7-5 7-5 6-4 sul finlandese Emil Ruusuvuori (ATP 47) al termine di una sfida in cui non partiva esattamente da favorito. Grazie però al suo slice di rovescio e a una prima palla che scattava nei momenti giusti, Stan Wawrinka ha ottenuto una vittoria che non lascia spazio a dubbi, la prima dal 2019 nell’unico torneo del Grande Slam che non ha vinto.
Dopo questo successo contro un giocatore che tre settimane fa ha disputato la semifinale del torneo di Boscoducale, nei Paesi Bassi, Stan Wawrinka può guardare al secondo turno con sicuro ottimismo.
Nole inarrestabile
Novak Djokovic ha vinto il suo 29. incontro di fila a Wimbledon. Il quattro volte detentore del titolo ha sconfitto l’argentino Pedro Cachin (ATP 68) 6-3 6-3 7-6 (7/4) sul Centre Court, dove ora è imbattuto da dieci anni. Il suo avversario al secondo turno sarà l’australiano Jordan Thompson (ATP 70). Riposando oggi, Djokovic potrà assistere al tributo riservato a Roger Federer prima della prima partita sul Centre Court. Gli organizzatori hanno voluto onorare il basilese a vent’anni dalla sua prima vittoria nel torneo, che lui ha sempre chiamato «il mio giardino». Roger Federer detiene il record di otto titoli di Wimbledon. Novak Djokovic punta ad eguagliarlo quest’anno.
Forfait di Kyrgios
L’australiano Nick Kyrgios, infortunato a un polso, con un post ha annunciato che non sarà presente a Wimbledon, dove l’anno scorso ha raggiunto la finale. «Sono davvero triste di doverci rinunciare», ha scritto il n. 33 del mondo su Instagram alla vigilia delle prime partite del Major britannico. Il 28enne australiano ha spiegato di aver sofferto di dolori al polso la scorsa settimana a Maiorca, mentre si stava allenando in vista proprio del torneo londinese.
Prima vittoria dopo tre mesi
Belinda Bencic (n. 14) sa ancora come vincere una partita a Wimbledon. Per la prima volta dal 2019, la sangallese ha nuovamente superato un turno a Church Road, battendo ieri la britannica Katie Swan (WTA 147) 7-5 6-2. Con questa prima vittoria dopo tre mesi, la campionessa olimpica non può che augurarsi di essere tornata per restare. Il secondo turno la vedrà opposta alla vincente del match tra l’americana Danielle Collins (WTA 52) e l’austriaca Julia Grabher (WTA 58), interrotto per oscurità sul 6-4 per la statunitense.
La mano di Liptak
A causa di un infortunio a coscia e spalla, al suo rientro Belinda Bencic aveva fatto solo una breve apparizione al Roland Garros, prima di tornare sulla superficie su cui ha vinto il primo titolo della sua carriera, a Eastbourne nel 2015. Nella sfida di ieri, dopo un inizio lento - è stata la prima a cedere l’apertura - la Bencic ha lentamente ritrovato il suo ritmo ed è andata a conquistare una vittoria indiscutibile e importante, anche se non proprio convincente.
È la prima che ottiene con l’aiuto del suo nuovo allenatore Matej Liptak. Il 45enne slovacco ha preso il posto di Dmitry Tursunov, il mentore russo la cui collaborazione con la giocatrice, seppur proficua, non è durata più di sei mesi a causa di «problemi personali».
Fuori Teichmann e Waltert
Mentre il lunedì è stato clemente con Bencic, non lo è stato né con Jil Teichmann (WTA 121) né con Simone Waltert (WTA 116). Entrata nel tabellone dalle qualificazioni, la grigionese ha perso 6-1 6-4 contro la ceca Marie Bouzkova (n. 32). In svantaggio per 5-1 nel secondo set, ha inizialmente salvato tre match point prima di guadagnare due punti di parità sul 5-5. La mancina nata a Barcellona, invece, non riesce ad ingranare in questo 2023, per lei molto sfortunato. Si è inchinata 6-3 6-2 a Magda Linette (n. 23) dopo appena 86’ di gioco. Di fronte alla polacca, semifinalista agli Australian Open di quest’anno ma senza grandi credenziali sull’erba, la Teichmann ha tenuto i nervi saldi fino al 3-3 prima di arrendersi e subire la quarta sconfitta al primo turno in quattro partecipazioni a Wimbledon. Ora Teichmann spera che il suo ritorno alla terra battuta porti il cambiamento sperato. «L’allenamento è buono, l’atteggiamento è buono e il mio livello di gioco è buono», dice, come per convincersi che la luce in fondo al tunnel non è lontana.