Tigers e SAM tra amarezza e campanelli d’allarme
Marcia sul posto per Lugano e Massagno, usciti entrambi battuti dalla nona giornata di regular season, l’ultima del primo turno, utile soprattutto a definire gli accoppiamenti per i quarti di finale di SBL Cup.
I primi degli esclusi
L’ex Coppa della Lega non vedrà partecipare i Tigers di Valter Montini. Sabato all’Elvetico i bianconeri sono caduti di fronte al Pully-Losanna, avversario diretto per un posto tra le prime otto. Una sconfitta da amaro in bocca, perché arrivata al termine di un match giocato in sofferenza, anche per demeriti propri, eppure quasi ribaltato sui titoli di coda. I Tigers sono andati presto in difficoltà contro la fisicità del pressing a tutto campo impostato dall’ex Dessarzin, tattica già usata da altri ed efficace pure nella serata del rientro del playmaker titolare Williams, più solido di Bracelli e Dell’Acqua, messi in questo modo ai margini della gara. Il Lugano ha visto traballare alcuni dei suoi punti di forza: dalla serata storta dei citati Bracelli e Dell’Acqua, sempre protagonisti prima di sabato, al mancato impatto dei giovani dalla panchina, utili a dare minuti di riposo e poco altro. Per la prima volta, inoltre, gli stranieri sono stati «egoisti», con Sampson pasticcione nel provare a guidare, in solitaria, la rimonta, e Battey altalenante, al di là della «doppia doppia». La stessa raccolta dal vodese El Sheik, spina nel fianco per una difesa che ha finito con il concedere il 49% e 86 punti a un attacco da 68,9 punti di media, il peggiore del campionato. Cifre e circostanze che hanno vanificato un’altra buona serata di Warden (in netta crescita ma «dimenticato» dai compagni dopo una gran partenza), e mantenuto i Tigers al penultimo posto, il primo di chi guarderà le altre otto contendersi un biglietto per Montreux.
In cerca di continuità
La SAM si giocherà un posto per le «Final Four» di SBL Cup in casa contro il Nyon. Con la sconfitta di Neuchâtel, la Spinelli è finita dunque al quarto posto in questo primo turno. Nove partite in cui i massagnesi hanno raccolto tante sconfitte quante ne avevano accumulate in tutta la passata stagione (4). Un chiaro campanello d’allarme per una squadra che punta ai bersagli grossi, ma che fatica a trovare continuità di prestazione. Contro chi la precede, la squadra della collina non ha mai vinto, e contro chi la insegue, come sabato, non sempre ha prodotto partite brillanti. Il campionato è ancora lungo e conterà vincere e giocare bene più avanti, intanto però i primi posti, sinonimo di fattore campo quando i giochi conteranno di più, si allontanano. Contro l’Union sabato coach Cabibbo ha provato a mischiare le carte facendo uscire dalla panchina Dusan Mladjan, ma ha visto i suoi cedere il passo «grazie» a una difesa che ha lasciato il 55% complessivo ai padroni di casa, che prima di incrociare la SAM non avevano mai scollinato quota 100 in stagione.