Sport e inclusione

Torna il calcio camminato, e non è solo sport

Grazie all'associazione I Camaleonti, il secondo appuntamento è stato unico, favorendo l'aspetto sociale dello stare insieme, anche se si hanno disabilità
© Camaleonti
Red. Online
14.04.2022 18:21

Un campo a dimensioni ridotte. La camminata si sostituisce alla corsa. No ai contrasti. Palla a terra. Ecco il calcio camminato, un’attività che oltre a favorire la salute richiede un’importante dose di concentrazione e intelligenza tattica. E che, soprattutto, seppur non incidendo sulle emozioni in campo, offre la possibilità a persone vittime di acciacchi o infortuni di tornare a calcare il terreno da gioco in totale sicurezza. Domenica 10 aprile 2022 si è svolta la seconda attività di calcio camminato inclusivo proposta dall’associazione I Camaleonti.

Il gioco del calcio camminato (o lento) è da molti anni presente in Portogallo, Germania e Inghilterra. Da qualche anno anche l’Italia favorisce questa attività pensata per gli over 60. L’associazione I Camaleonti, diretta da Boris Angelucci, ha voluto contraddistinguere questo sport favorendo l’inclusione sportiva, sua mission inderogabile. Nasce così, con i colori del Ticino, il calcio camminato inclusivo.

«Favoriamo l’inclusione creando delle squadre equilibrate ad hoc, composte da persone tipiche e persone con disabilità - ha spiegato Angelucci -. Oltre al divertimento in campo, si genera quella coesione che a volte solo l’agonismo dello sport e la lingua del pallone sanno favorire. Per fare bene nel calcio camminato è necessario il sostegno del compagno. Quasi come nel Rugby, sport per cui se desideri andare avanti e trovi un ostacolo insuperabile, è necessario passare la palla indietro al compagno di squadra giunto in sostegno».

© I Camaleonti
© I Camaleonti

Domenica, sulle rive del Ceresio, oltre a nomi illustri del calcio - tra gli altri Antoine Rey - le squadre sono state composte favorendo un mix di giocatori a tutto tondo. Giocatori senza fare distinzioni. Sorrisi, sudore e inclusione hanno caratterizzato la mattinata, favorendo il sano movimento e grandi emozioni a tutti. La visita a sorpresa di alcuni utenti della Fondazione OTAF a cui è stato affidato il calcio d’inizio, una buona cornice di pubblico e un terzo tempo camaleontico hanno reso tutto ancora più unico favorendo l’aspetto sociale dello stare insieme.