Hockey

Torna la Coppa Spengler, questa volta per davvero

Dopo due edizioni annullate a causa della pandemia, riecco il torneo grigionese - Ci sarà anche l’Ambrì Piotta, seconda formazione elvetica assieme al Davos - Presenti anche due club nordici, il Team Canada e lo Sparta Praga
Negli ultimi due inverni la kermesse davosiana ha dovuto fare i conti con il coronavirus. © Keystone/Melanie Duchene
Nicola Martinetti
24.12.2022 06:00

Tre anni. Tanto è trascorso dall’ultima edizione della Coppa Spengler. Sì, quella del 2019. Con la prima, storica presenza dell’Ambrì Piotta alla kermesse davosiana, e il successo finale del Team Canada. A ripensarci, sembra passato un decennio. Uno dei molteplici effetti negativi della pandemia di coronavirus, il cui imperversare, gli scorsi due inverni, ha finito con l’intaccare anche il torneo grigionese. Il quale, lo ricordiamo, nel 2020 aveva alzato bandiera bianca già con largo anticipo, come del resto tantissime altre manifestazioni. Mentre dodici mesi fa aveva tentato fino all’ultimo di riportare l’hockey internazionale a Davos, salvo poi arrendersi alla vigilia del match inaugurale, il giorno di Natale. Desistendo di fronte all’evidenza, con il virus che in coda al 2021 era tornato a bussare alla porta, e al «no» definitivo del medico cantonale. Toccando comunque ferro, musica del passato. Sì, perché finalmente, dopo tre anni pregni di dubbi, difficoltà e incertezze, la Coppa Spengler è pronta - questa volta sì - a fare il suo grande ritorno. E con essa alcune squadre presenti all’ultima edizione.

La fame dei leventinesi

In primis, rivolgendo lo sguardo al nostro cantone, l’Ambrì Piotta di Luca Cereda. Che di fatto, dopo l’esperimento riuscito nel 2019, per ben tre volte è stato nuovamente invitato a prendere parte al torneo. Un invito che i biancoblù potranno finalmente onorare a partire da lunedì pomeriggio, quando scenderanno in pista nel match inaugurale della competizione, affrontando gli svedesi dell’Örebro. A Davos i leventinesi si presentano con il chiaro intento di migliorare ulteriormente il già positivo cammino proposto tre anni fa, quando si erano arresi in semifinale - per giunta ai supplementari - al cospetto dei cechi dell’Oceláři Třinec. Per farcela, in aggiunta al roster abituale, i sopracenerini hanno - per il momento - deciso di puntare su tre rinforzi: il difensore finlandese del Langnau Vili Saarijärvi, l’attaccante del Ginevra Josh Jooris e il futuro biancoblù Nando Eggenberger (Rapperswil). La presenza del primo è stata confermata settimane fa dal club biancoblù, mentre quella del secondo non ancora, ma il 32.enne canadese con licenza svizzera figura sull’elenco che la dirigenza ha fornito agli organizzatori del torneo davosiano. Lo stesso dicasi per Eggenberger.

A completare il gruppo Torriani, assieme ai biancoblù, vi saranno poi due formazioni nordiche. Igià citati svedesi dell’Örebro e i finlandesi dell’IFK Helsinki. Questi ultimi, peraltro, allenati dall’ex attaccante del Lugano Ville Peltonen, passato negli scorsi anni anche da Berna (assistente allenatore)e Losanna (allenatore).

Un duello classico

L’altra squadra elvetica iscritta, il Davos padrone di casa, è invece inserita nel gruppo Cattini. Per tornare a sollevare un trofeo che sfugge loro dal 2011, i gialloblù di Christian Wohlwend potranno avvalersi dei servigi degli attaccanti del Langnau Marc Michaelis ed Aleksi Saarela, così come di quelli del giocatore del Rapperswil Andrew Rowe. A tentare di mettere loro i bastoni tra le ruote, rinnovando un duello classico della kermesse, vi sarà l’immancabile Team Canada campione in carica, impostosi in quattro delle ultime cinque edizioni. La selezione nordamericana, guidata in panchina dall’ex coach dei Vancouver Canucks Travis Green, si presenta ai nastri di partenza con ben tre bianconeri: Daniel Carr, Brett Connolly e Kris Bennett, oltre all’ex biancoblù Brendan Perlini. A completare il girone vi è infine la formazione ceca dello Sparta Praga, che in passato aveva conquistato il trofeo nelle edizioni del 1962 e del 1963. Non vi saranno per contro squadre russe provenienti dalla KHL, che gli organizzatori hanno preferito non invitare alla luce del conflitto armato attualmente in corso in Ucraina.

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