Volley Lugano

«Un bel terzo posto, un comitato coeso e un nuovo inizio all'orizzonte»

Gianbattista Toma, direttore sportivo delle bianconere, è molto soddisfatto: «Ci siamo confermati tra le migliori squadre e abbiamo lanciato altre giovani in LNA» – Superato l’addio del presidente, si guarda al futuro con fiducia - Ma la squadra cambierà parecchio
© Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Fernando Lavezzo
23.04.2025 06:00

Terzo posto. Come due anni fa, ma meglio della scorsa stagione, quando il Volley Lugano si fece sfuggire il bronzo nella finalina. «Siamo molto soddisfatti», ci dice Gianbattista Toma, direttore sportivo, vicepresidente e punto di riferimento del club, in particolare dopo le dimissioni del presidente Paolo Bernasconi in febbraio. «Quando il nostro allenatore Apostolos Oikonomou, in settembre, parlò di obiettivo ‘‘top 4’’, ero un po’ scettico. La squadra era stata rinnovata, ripartiva da zero. Ma grazie a coach Apo è cresciuta in fretta, confermandosi tra le migliori. Il tutto lanciando altre giovani sul palcoscenico della LNA. Penso alla 18.enne Seline Zanetti nel ruolo di centro titolare o ad Alessia Sordo, sempre più utilizzata all’ala. È stato emozionante vedere la gioia delle ragazze dopo la conquista del bronzo in casa nostra». Ovvero al Palamondo di Cadempino, diventato un fortino inespugnabile o quasi. Solo due le sconfitte in campo amico: una in regular season contro l’inarrivabile Neuchâtel; l’altra in gara-2 di semifinale con lo Sciaffusa. «Quella serie è il rammarico più grande», ammette Toma. «In gara-1 abbiamo perso l’occasione di fare il break e mettere il Kanti sotto pressione. Peccato. Ma ad inizio stagione avrei firmato per festeggiare il bronzo davanti ai nostri tifosi». Brucia, ma non troppo, la semifinale di Coppa Svizzera persa a Pfeffingen: «Sarebbe stato bello andare in finale per il terzo anno di fila, ma abbiamo perso al tie-break, raddrizzando una partita iniziata male. In Coppa, fuori casa, ci può stare».

Abbandono e ripartenza

Il momento più delicato, per la società, è iniziato con le dimissioni di Paolo Bernasconi, l’11 febbraio. «L’abbandono del presidente non ha turbato la squadra. A livello di comitato, invece, abbiamo dovuto rimboccarci le maniche, dividendoci i compiti di cui si occupava lui. Penso ai rapporti con Swiss Volley, o ai contatti con determinati sponsor. In poco tempo, senza disporre di una valutazione completa dei conti, abbiamo dovuto capire se c’erano le premesse per iscrivere la squadra al prossimo campionato. Dopo una fase di assestamento, posso affermare che il comitato è più coeso che mai. Ogni membro ha fatto qualcosa in più per sopperire alla partenza di Paolo. Ora si lavora con grande serenità e spirito di squadra. Abbiamo la certezza di poter andare avanti senza problemi».

Da zero o quasi

«La società è seria, sana, determinata a proseguire la sua politica di valorizzazione delle giovani e il suo percorso in A con coach Apo», aggiunge Toma. «Il mantra non cambia: fare il passo secondo la gamba. Trovare risorse, in Ticino, è difficile. C’è tanta concorrenza, tra club sportivi e associazioni varie. Speriamo che il nuovo palazzetto possa avere un effetto trainante, come è già successo in altre realtà. Ma prima di esordire nella nuova struttura passerà ancora una stagione e mezza, se non due».

A livello sportivo, in agosto il Volley Lugano dovrà nuovamente ripartire da zero o quasi. Soprattutto a livello di straniere: «Del gruppo svizzero rimangono Mortati, Zanetti e Garovi. Resta anche Sordo, che giocherà l’ultima stagione da straniera per poi ottenere la licenza svizzera. In sostituzione di Payà pescheremo il secondo libero dalla nostra Academy. In palleggio, avremo un gradito ritorno di cui non posso ancora parlare. Per quanto riguarda le partenze, siamo dispiaciuti di perdere ragazze di valore come Armer, Hayward o Leban, ma siamo contenti e orgogliosi che Lugano stia diventando un trampolino di lancio per ragazze che vogliono emergere in Europa. Abbiamo già individuato dei profili molto interessanti e notiamo che da parte dei procuratori c’è maggiore disponibilità a mandare le giocatrici da noi, dove possono essere valorizzate».

NUC più vicino?

Anche il grande Neuchâtel sta per chiudere un ciclo e avviare una rivoluzione, con gli addii dell’allenatrice Lauren Bertolacci e delle nazionali rossocrociate Pierret, Mottis e Mico. «Forse il gap si ridurrà, ma io le vedo ancora favorite», avverte Toma. «Necessiteranno un po’ di tempo per carburare, ma con la nuova coach Laura Girolami hanno fatto una scelta intelligente. È stata giocatrice del NUC e assistente di Bertolacci. In generale, prevedo un campionato 2025-26 più livellato verso l’alto, con 5-6 club a lottare per i primi 4 posti. Pfeffingen sta lavorando per tornare in alto, Düdingen sembra aver risolto i problemi finanziari e lo Sciaffusa vorrà confermarsi. Ma anche noi».

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