Un nuovo amore dopo il tradimento, Caggiano si consola con il «big» Sannino
Come togliere un chiodo piantato male? Semplice, spingendolo via battendo dall’altra parte con un altro chiodo. «Chiodo schiaccia chiodo». Vale, si dice, in amore, ma pure nello sport. A Paradiso, per esempio, il presidente Antonio Caggiano, ancora ferito dopo l’addio improvviso di Roberto Gatti, ha deciso di calare l’asso. Al Pian Scairolo arriva un nome noto al grande pubblico di fede sportiva: la squadra sarà affidata all’esperto allenatore italiano Giuseppe Sannino. «Non voglio parlare del passato, oggi sono carichissimo, ma il nuovo mister lo è ancora di più», ci dice Caggiano. Tanto che l’idea era di mantenere un profilo basso fino all’inizio della settimana, ma l’italiano sabato si è presentato al campo per vedere la sua squadra. Non stava nella pelle, voleva cominciare a conoscere i ragazzi.
Sannino, 65 anni, ha dalla sua una grandissima esperienza nel mondo del calcio. In Italia ha allenato in Serie A il Siena e il Palermo, in Inghilterra ha guidato il Watford (in Championship) e ha provato altre esperienze all’estero. Prima del massimo campionato italiano ha fatto la gavetta, sporcandosi la tuta nelle categorie minori, dove era tornato quest’anno per allenare la Nocerina in Serie D. Se è vero che la carriera di Sannino stava vivendo una parabola discendente, il suo è sicuramente un nome importante, anche prestigioso. Nelle ultime ore si è parlato del Paradiso anche sulla stampa italiana. E allora, come ha fatto Antonio Caggiano a convincerlo? Perché lasciare la Campania e volare in Ticino? «Vorrei subito dire che non c’entra l’aspetto economico. Le richieste di Sannino sono in linea con quelle di un allenatore di Prima Lega. Non ci sono state follie. Voleva avvicinarsi a casa e l’ho convinto con una chiacchierata di mezz’ora. Ha sposato il nostro progetto e siamo pronti a lavorare a braccetto. È un uomo che ha dedicato la vita al pallone e devo dire che si vede. È una ventata di ottimismo che speriamo possa farci volare». E il Paradiso è già al lavoro per apprendere i nuovi schemi, dalla lavagnetta al campo, senza lasciare nulla di intentato.
Nuovi standard
Il nuovo mister verrà presentato questa mattina alla stampa e c’è inevitabilmente grande curiosità. Soprannominato «ciabattino» per la sua passione per l’infradito, utilizzate anche in inverno, dovrà provare a portare il Paradiso verso la promozione dopo le finali perse lo scorso anno. «La squadra è forte, ha tutto per fare bene e sono sicuro che Sannino ci darà una grande mano, sarà un valore aggiunto. Io ci credo. Non sarà facile, Lugano e Tuggen sono molto forti, ma noi diremo sicuramente la nostra, senza avere paura di nessuno. Lo ripeto, ho grande fiducia in Sannino, basta parlarci qualche minuto per capire il suo valore. La società vuole fare un passo in avanti e la sua nomina va in questa direzione». Il presidente ci spiega che il nome del Classe ’57 è spuntato grazie alla dritta di un amico. Da lì il passo è stato breve e il cerchio si è chiuso velocemente.
Uzwil ribaltato
Nel fine settimana il Paradiso con in panchina l’ex capitano Rosamilia non ha sbagliato e ha intascato con merito i tre punti. È andato sotto contro l’Uzwil, ma ha avuto la forza di girarla con due reti di pregevole fattura. La prima, di Patrick Rossini dalla distanza con un gran tiro di sinistro. Una giocata da applausi. La seconda, tre minuti più tardi, con un’altra prodezza personale, questa volta di Giovanni Italo: slalom partendo da destra e conclusione sul secondo palo. Insomma, ci si è divertiti e i due gol valevano il prezzo del biglietto.
Le altre
Ancor più in alto del Paradiso troviamo il Lugano II, in testa alla classifica del campionato di Prima Lega, a +1 sulla formazione del presidente Caggiano. Sabato i giovani luganesi hanno pareggiato contro il Tuggen. A Canobbio sono passati in vantaggio gli ospiti, ma Morandi ha pareggiato al 28’. Bene il Taverne, che domenica ha banchettato in trasferta contro il Kosova (3-0 al 90’). Tornando a Sannino, il primo test sarà sabato contro il Gossau. Ci si aspetta possa fare male sin da subito agli avversari. Come un chiodo.