Parigi 2024

Un poker d'assi e la pesante eredità di Tokyo

Le ambizioni elvetiche nel cross-country con Schurter, Flückiger, Frei e Keller: domenica tocca alle donne, lunedì agli uomini
Alessandra Keller e Nino Schurter. © KEYSTONE/ANTHONY ANEX
Red. Sport
27.07.2024 06:00

Con solo due donne e due uomini al via, per la Svizzera della mountain bike sarà difficile replicare il bottino di quattro medaglie ottenuto nel 2021 ai Giochi di Tokyo: storica tripletta nel cross-country femminile e argento di Mathias Flückiger in quello maschile. «Voglio fare meglio di tre anni fa», ha dichiarato quest’ultimo durante un incontro con la stampa, giovedì mattina. Quindi nella gara di lunedì il bernese punterà all’oro? «Se avrò una giornata perfetta, con una prestazione perfetta, tutto sarà possibile», ha sottolineato. «Ma il favorito – ha spiegato dal canto suo Nino Schurter – resta Tom Pidcock», il britannico campione in carica, «anche se ha sofferto di problemi di stomaco e di COVID al Tour de France». Il grigionese, nostro portabandiera nella cerimonia d'apertura, spera di salire sul podio per i suoi quinti e ultimi Giochi. «Voglio un’altra medaglia (dopo il bronzo del 2008, l’argento del 2012 e l’oro del 2016, NdR.). Mi sento bene e qualsiasi altro risultato sarebbe una delusione», afferma il quarto classificato di Tokyo.

I due elvetici, tutt’altro che amici, dovranno mettere da parte i loro ego se lo scenario lo richiederà. «Corriamo per la stessa squadra, rappresentiamo il nostro Paese. Non abbiamo ancora parlato della corsa con Nino, ma siamo professionisti», dice Mathias Flückiger. Il bernese ha poca voglia di soffermarsi sul tema della sua sospensione di sei mesi per doping (da giugno a dicembre 2022): «Non cerco vendetta».

Due «outsider»

Le donne gareggeranno già domenica senza la campionessa in carica, Jolanda Neff. La sangallese ha dovuto alzare bandiera bianca ed è stata sostituta da Sina Frei, argento a Tokyo. Molto più di una semplice riserva. «La mia forza è che affronterò questa gara in modo rilassato», afferma la zurighese. «Quando ho sentito la notizia, non sapevo come reagire. Da un lato ero felicissima, ma dall’altro mi dispiaceva per Jolanda». La leader di Coppa del Mondo, Alessandra Keller, si avvicina alla sua prima Olimpiade con l’etichetta di outsider. «Ho già raggiunto il mio primo obiettivo qualificandomi. È un sogno. Il percorso mi si addice, anche se non è molto tecnico, e la mia preparazione è stata ideale. La tripletta di Tokyo è un’eredità pesante, ma dimostra che tutto è possibile per una donna svizzera», sottolinea Alessandra Keller, lasciando volentieri il ruolo di favorite alle francesi Pauline Ferrand-Prévot e Loana Lecomte e all’olandese Puck Pieterse.

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