Tennis

Un sogno si è concretizzato, l’altro rimane nel cassetto

Susan Bandecchi fa parte della squadra elvetica che oggi, dalle 15.00, debutta in Billie Jean King Cup contro la Polonia - La reazione della giocatrice ticinese: «Sono grata per questa chance, comunque vada sarà un’esperienza straordinaria»
© Epa/Piotr Polak
Alex Isenburg
10.04.2025 06:00

Lo sport del diavolo. In svariate circostanze è stato così rinominato, il tennis, per via delle continue insidie che nasconde. Una di esse deriva dall’essere una disciplina individuale, che forgia negli atleti un animo solitario. Ogni tanto, però, questa solitudine si spezza. Succede, allora, che ci si ritrova a far parte di una squadra, rappresentando - oltre a sé - anche il proprio Paese, vestendone fieramente i colori. Susan Bandecchi, finalmente, ha visto il suo sogno esaudito. La ticinese, infatti, è stata selezionata nel quartetto elvetico che - tra oggi, al cospetto della Polonia, e domani, contro l’Ucraina - si appresta ad affrontare il girone D di Billie Jean King Cup.

Chiamata inattesa ma meritata

«Non so ancora cosa attendermi esattamente - ha affermato la 26.enne a proposito della giornata odierna - ma sono entusiasta di esser qui e mi galvanizza l’idea di provare nuove, forti, sensazioni. Indossare la divisa rossocrociata, per esempio, è magnifico». Chiamata da capitan Heinz Günthardt per sostituire Belinda Bencic - desiderosa di un periodo di riposo, in seguito al rientro susseguito alla pausa per maternità - Bandecchi è stata colta di sorpresa. «Inizialmente è stato uno shock - ha confermato - non mi aspettavo tutto ciò, poiché la selezione era ormai nota e non ero minimamente al corrente di una possibile rinuncia di Belinda».

Era da tempo, in realtà, che la classe 1998 flirtava con la sua prima convocazione. «Nel 2021 entrai in contatto con Günthardt dopo una serie di buoni risultati e lì, onestamente, credevo di ricevere una possibilità. Poi, per diverso tempo, non ci siamo più sentiti; fintantoché, a febbraio dello scorso anno, ho manifestato dinnanzi a lui la mia volontà di essere coinvolta. Non avendo nulla da perdere, insomma, mi sono fatta avanti io». Il brillante finale di stagione non era bastato per conquistare una convocazione contro la Serbia; ora, invece, Bandecchi si può meritatamente gustare un’esperienza indimenticabile.

Occhio al doppio?

Con quale ruolo? «Non sono ingenua: so di avere poche chance di essere impiegata nel corso di questi giorni, in particolare per ciò che concerne il singolo. Per il doppio, però, chissà… potrei diventare un’opzione concreta soprattutto se le partite in singolare dovessero vieppiù allungarsi. Io, eventualmente, mi farei trovare pronta; in caso contrario sosterrò ben volentieri le mie compagne dalla panchina, facendo un gran tifo per loro. Coesistere all’interno di un team significa anche questo, mi sento parte integrante della squadra». Vivere una nuova realtà - al fianco peraltro di giocatrici affermate - non farà che arricchire ulteriormente la ticinese. «Comunque vada, resterà un’esperienza straordinaria che mi porterò dietro per sempre. Potersi allenare con tenniste del calibro di Golubic o Teichmann mi permette di apprendere parecchio. Lo stesso Günthardt, inoltre, è stato un grande giocatore e mi ha fornito svariati consigli. Insomma, sono davvero grata per avere ricevuto questa chance».

Dietro al trio Bencic-Golubic-Teichmann - all’origine della storica vittoria in Billie Jean King Cup nel 2022 - sono diverse le rossocrociate che possono ambire a un posto nella compagine svizzera. Questa convocazione, perciò, potrebbe rivelarsi una vetrina importante per mettersi in mostra e guadagnare ulteriori gettoni di presenza in futuro. «È quello che spero - ci ha risposto onestamente - anche perché so che il nostro capitano preferisce fare affidamento su quattro elementi anziché cinque. Teichmann, inoltre, mi ha rivelato un aspetto interessante a tal proposito e cioè che Günthardt è leale e riconoscente. Lui, apprezza molto sia chi gioca bene, sia chi si pone con il giusto spirito di squadra; tendendo, dunque, a premiare le giocatrici, riconfermando le sue scelte negli appuntamenti seguenti».

Un inizio 2025 vissuto male

Un altro tratto distintivo di Günthardt - ci ha riferito - è quello di prediligere coloro che si trovano in un buon momento di forma. Come già accennato, Bandecchi, in questo senso, ha attraversato un periodo particolarmente positivo negli ultimi tornei del 2024. Questo, però, le ha anche causato diverse difficoltà - inizialmente mal digerite - nel primo scorcio del 2025. «Arrivando da un finale di stagione del genere, è logico voler cavalcare l’onda dei successi; mentre, sin qui, il mio bilancio - tra vittorie e sconfitte - è stato negativo. Ho vissuto un po’ male questa situazione, ma dopo un periodo di riflessione - e parlandone con il mio staff - ho capito che si tratta di un processo del tutto naturale». Ora, quindi, ha ritrovato la giusta tranquillità. «Sono conscia del fatto che passare dal disputare determinati tornei - da numero 300 del mondo - a giocare manifestazioni più importanti, comporta un inevitabile innalzamento del livello. Ciò, è derivato dai passi in avanti che ho compiuto in termini di classifica».

Già, a proposito, in ottica di ranking la 26.enne non vuole porsi degli obiettivi. «I risultati sono una conseguenza diretta del lavoro svolto e - nonostante le sconfitte incamerate - ritengo di aver espresso un buon tennis». Nel suo mirino, allora, resta l’accesso al tabellone principale di un Grande Slam. «Sì, è un altro enorme desiderio che mi accompagna sin dalla tenera età, come lo era questa chiamata. Sto cercando di coronare tutti i miei sogni». La prossima possibilità potrebbe arrivare al Roland Garros, dove nel 2021 arrivò a un solo passo da quel «main draw» tanto ambito. «Prediligo le superfici di gioco rapide, ma al contempo mi reputo una giocatrice polivalente, capace di adattarsi anche all’erba o alla terra battuta. Penso che sul rosso potrò ben disimpegnarmi, quel torneo, poi, mi sta particolarmente a cuore».

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