«Una stagione non brillante ma conclusa in bellezza»

Fresco del titolo nazionale dei professionisti (SPGA), Luca Galliano non poteva chiudere meglio la sua stagione agonistica. «La scorsa settimana, a Limpachtal, su un campo delicato e con green particolarmente difficili, ho giocato con regolarità e in crescendo. Ho chiuso il campionato a -9 e ho avuto la conferma che sul piano agonistico sono ancora competitivo», dice il 37.enne rossocrociato, nato a Lugano e impegnato da tante stagioni sul Pro Golf Tour, circuito satellite del DP World Tour.
«Pensavo che quella appena conclusa dovesse essere la mia ultima stagione da playing-pro. Ci ho ripensato. Confesso che mi piacerebbe affrontarne ancora almeno una. Si tratta naturalmente di vedere se ci saranno tutte le premesse per farlo. È importante avere il sostegno degli sponsor e di chi ancora crede in me», afferma Galliano.
La nuova politica di Swiss Golf è quella di sostenere soprattutto le giovani leve. Cosa ne pensa il nostro interlocutore, non più giovanissimo, ma neppure un veterano? «Ritengo che questa politica rientri nella logica di una federazione che intende puntare molto sui talenti. Si tratta di un ragionamento condivisibile. Da una parte puntare su chi conquista risultati di grande pregio, dall’altra allargare il più possibile il gruppo delle speranze. Il cambio generazionale è uno dei fondamenti di ogni federazione che si rispetti. Basta guardare alla vicina penisola, dove l’immagine del golf sta guadagnando molti punti per gli exploit di diversi giovani campioni».
Sprone per il movimento
Sul fronte dei professionisti questa è stata un’annata memorabile anche per il golf elvetico. «È vero. - sottolinea Luca - . Penso in primo luogo ai risultati ottenuti da Jeremy Freiburghaus sul Challenge Tour, che si è in pratica assicurato con largo anticipo la carta per il DP World Tour 2023. E poi non dimentichiamo quanto hanno fatto tra le donne Albane Valenzuela e le sorelle Kim e Morgane Métraux. La Svizzera si sta guadagnando credibilità a più livelli nel golf che conta. Questo è uno sprone per tutti noi che viviamo in questo mondo e che frequentiamo i circuiti meno prestigiosi, dove la concorrenza è comunque altissima».
Il desiderio di continuare
Come è andata la stagione di Galliano sul Pro Golf Tour? «Devo essere onesto e dire che non ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato, chiudere tra i primi 5 - ammette il luganese -. Questo non significa però che io sia scontento di come ho giocato. Sono cresciuto come persona e come professionista. Proprio per questo, e in considerazione del mio attuale livello di gioco, non intendo darmi per vinto».
Come intende prepararsi il ticinese in vista del 2023? «Continuerò a collaborare con il mio allenatore Gianluca Patuzzo, capitano della PGA svizzera, head coach ad Ascona e responsabile della regione sud-est (Ticino e Grigioni). Il mio Performance coach è sempre Roberto Francioni, che lavora ad Heidental, nella zona di Olten».
La stagione agonistica 2022 si è appena conclusa. Dopo una settimana tranquilla, Galliano si concentrerà sulla preparazione invernale. «Giusto - sottolinea - . Rispetto al passato non ci sono più lunghe pause. È importante lavorare fissandosi nuovi obiettivi. E, magari, provare anche ad alzare l’asticella. Lo ribadisco, Freiburghaus, rappresenta un ottimo modello per molti di noi. Il suo salto di qualità è il frutto di una crescita tecnica, ma prima ancora di una sicurezza mentale acquisita dopo un alternarsi di risultati più o meno importanti».
Superlega e circuiti
A Galliano chiediamo infine un’opinione in merito alla disputa tra la nuova Superlega finanziata con i soldi dell’Arabia Saudita e i circuiti tradizionali, che si sono visti soffiare alcuni grandi nomi del golf internazionale. «Condivido in parte le critiche di Tiger Woods e Rory McIlroy, paladini della tradizione e pertanto scettici nei confronti della LIV. La realtà è però un po’ diversa. C’è un’evoluzione anche nel mondo delle gare. La proposta della LIV è discutibile, ma il risultato è che i circuiti tradizionali hanno replicato con contromosse analoghe. Per mantenere alta l’attrattiva, i tornei più importanti hanno accresciuto i montepremi. Vedremo quanti saranno, di fatto, i giocatori esclusi dalle prove del Grande Slam e dalla Ryder Cup a Roma nel 2023».