Vent'anni fa moriva Gianni Brera

Fu un indimenticabile artigiano della scrittura: il ricordo sul CdT
Red. Online
19.12.2012 07:51

LUGANO - Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1992, vittima di un incidente stradale, moriva a 73 anni, nei pressi di Codogno (provincia di Lodi), Giovanni Luigi Brera, per tutti Gianni (ma lui amava molto anche la versione in dialetto lombardo: Gioann). Stava tornando a casa dopo una cena tra amici, non guidava, e la vettura sulla quale viaggiava fu investita da un?altra auto che dopo l?impatto per eccessiva velocità si alzò in aria e precipitò a obice sulla vettura di Brera, il quale dormiva sul sedile posteriore e morì sul colpo, unitamente ai suoi due compagni di viaggio. A vent?anni dalla morte, il mito di Gianni Brera resiste: lui non era un giornalista come gli altri, bensì uno scrittore «prestato» al giornalismo.Qualcuno è arrivato a definire Brera «un artigiano dello scrivere» e a tal proposito esiste una raccolta di studi e riflessioni (fuori commercio) pubblicata nel 2008 a Milano dal Cives Universi Centro Internazionale di Cultura.Brera artigiano dello scrivere? La definizione potrebbe anche apparire, a prima vista, riduttiva. Ma non lo è, perché l?arte del giornalista lombardo è nata e si è sviluppata come in una di quelle preziose botteghe degli artigiani di un tempo, capaci di realizzare pezzi unici di inestimabile valore. E tali sono gli articoli di Brera e la sua opera letteraria, i suoi numerosi romanzi, dei quali buttiamo lì soltanto un paio di titoli: "Il mio vescovo e le animalesse" (Bompiani, 1984) e "Il corpo della ragassa" (Longanesi, 1969).Il ricordo di Gianni Brera oggi sulla versione cartacea del CdT, con contributi di Tarcisio Bullo, Raffaele Soldati e Piergiorgio Baroni.

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