Zanotti di corsa, Przybylko di lusso

Incolpevole sulla rete subita. E però tante, troppe volte insicuro o fonte d’insicurezza.

Per lui è una sorta di derby. Persevera nella spinta, con generosità. A tratti straripante nella ripresa.

Primo tempo sciagurato. Regala il vantaggio all’avversario e, purtroppo, non è una novità. Si riscatta in parte salvando un tocco di Akolo destinato in rete.

Ennesima prestazione di spessore. In marcatura fa paura, anche se nel finale si fa sorprendere da Geubbels.

Görtler lo sovrasta: questione di genetica. Il Lugano fatica a lungo a sfondare sulla sua fascia: questione di imprecisione. Ma la sua prova è in crescendo.

Alterna giocate brillanti a sanguinose palle perse.

Disorientato per colpa del caldo. Vomita in campo prima di essere sostituito. Non un bello spot per la SFL.

Occupa ampie porzioni di campo. Senza risparmiarsi. Senza incidere, pure.

Pecca due volte. Perché non è solo lezioso, ma anche e soprattutto approssimativo. Il pareggio di Przybylko, tuttavia, nasce da una sua frustata dal limite.

Primo tempo balbettato. La ripresa, invece, è da applausi.

Fa bene ogni cosa: dal gioco di sponda alla finalizzazione. E, se non fosse per il fiscalissimo regolamento, timbrerebbe il cartellino due volte.

Non sempre lucido. Ma il suo ingresso cambia ritmo e volto al Lugano.

Inconcludente - e non ne siamo abituati - in un paio di circostanze gustose.

Personalità da vendere nell’ultima mezzora. E l’ennesimo urlo di liberazione rimasto strozzato in gola.

Deve trovare il modo per non ritrovarsi spesso e volentieri a rincorrere. Perché, anche a questo giro, la sua squadra è migliore dell’avversario.