Zwerger e Heim oltre la sconfitta: «Felici di restare ad Ambrì»

L’immancabile serpentone di automobili targate Ticino lungo le salite grigionesi. Il solito ambiente elettrizzante in una Eishalle tinta di biancoblù. A differenza delle sue precedenti partecipazioni al torneo, però, stavolta l’Ambrì Piotta ha iniziato la Coppa Spengler con una sconfitta. Nessuna grave conseguenza diretta, se non quella di dover tornare in pista già domani, alle 15.10, contro i finlandesi del KalPa Kuopio. Oggi i leventinesi sono partiti a razzo, andando sul 2-0 con una doppietta di Formenton. Poi è venuta fuori la forza d’urto della Dynamo Pardubice, capolista in Cechia. Battuta solo all’overtime, la squadra di Luca Cereda ha comunque conquistato un punto che la tiene in corsa per il primo posto nel girone, sinonimo di accesso diretto alle semifinali.
«È casa mia»
Un pizzico di amarezza sotto l’albero non cancella l’entusiasmo di squadra e tifosi. Per questi ultimi, del resto, il Natale era arrivato con un giorno di anticipo. Domenica 24 dicembre, il club ha infatti comunicato di aver prolungato i contratti degli attaccanti Dominic Zwerger e André Heim e del difensore Rocco Pezzullo, rispettivamente fino al 2026, 2027 e 2028. «Io l’accordo l’avevo già firmato da un po’, ma la società ha voluto fare un regalo speciale ai nostri fan e ho dovuto mantenere il segreto con i miei amici fino alla vigilia», racconta Zwerger divertito. «Ovviamente i miei parenti lo sapevano già. Per me restare altri due anni è la cosa più naturale del mondo, Ambrì è casa mia, ma l’hockey resta pur sempre un business e non bisogna dare nulla per scontato», prosegue l’austriaco. Diventato per la seconda volta papà da circa una settimana, «Zwergy» è venuto a Davos senza la sua famiglia: «Sarebbe stato impossibile condividere la stanza con una neonata, un bimbo piccolo e due cani. Mia moglie salirà nei Grigioni con loro occasionalmente, per trascorrere un po’ di tempo tutti insieme».
Dominic è visibilmente felice quando parla del suo rinnovo: «L’Ambrì mi è sempre stato vicino, nei momenti belli e in quelli brutti. Un anno fa stavo attraversando il periodo più buio della mia vita. Non volevo uscire di casa. Anche grazie allo staff tecnico, ai compagni e alla dirigenza, ne sono venuto fuori. Oggi sono di nuovo un ragazzo sereno, felice e sorridente. E la vita mi appare meravigliosa. Penso a godermi ogni giorno, ogni partita. Ho ricevuto tanto dalla realtà leventinese e ora voglio restituire il più possibile». A cominciare, ovviamente, dalla Spengler 2023: «Qui ci sono solo squadre fortissime, ma noi siamo pronti a misurarci con ognuna di loro. La sconfitta di oggi non cambia la sostanza delle cose. E giocare due giorni di fila non è un problema. Lo facciamo continuamente».
Alta fedeltà
Per la seconda volta in 17 mesi, André Heim ha prolungato con largo anticipo il suo legame con l’Ambrì Piotta. Il suo precedente contratto scadeva infatti nel 2025. «Non c’era motivo per cambiare squadra. Qui sto benissimo, sono felice. In autunno ho provato a giocarmi le mie carte in Nordamerica, ma sapevo che ad Ambrì avrei sempre trovato un posto speciale e delle persone magnifiche. In questo club ho fatto progressi importanti e sono convinto di poterne fare ancora. Mi fido ciecamente di Paolo Duca e Luca Cereda. Condivido la loro visione».
Dopo l’improvviso ritorno da St. Louis, a metà ottobre, André ha vissuto un periodo complicato che ora spera di essersi lasciato alle spalle: «Sono consapevole di non aver giocato al meglio delle mie possibilità, ma nelle ultime partite le cose sono migliorate. Sto ritrovando le giuste sensazioni e questo rinnovo contrattuale mi fa sicuramente bene. Credo che tutta la squadra possa trarre giovamento dalla mia firma e da quella di Zwerger e Pezzullo. Sono segnali importanti per il futuro, ma anche per il presente». Nelle scorse settimane, analizzando le prestazioni deludenti di Heim, Cereda ha detto che il giocatore si stava mettendo addosso troppa pressione, cercando di dimostrare il suo valore anche a chi, in NHL, lo aveva tagliato senza appello: «Il nostro allenatore ha ragione. Volevo essere il migliore in pista e trascinare la squadra, ma così tendevo a strafare. In questi casi occorre pazienza. La Spengler, con la sua atmosfera, mi aiuterà a tornare al top».