Market Outlook

Le banche centrali ancora protagoniste

Parla Fabio Bossi, delegato della BNS alle relazioni economiche regionali nella Svizzera italiana - Pronti anche a contrastare un’eccessiva pressione all’apprezzamento sul franco
©Gabriele Putzu
Red. Online
03.07.2023 09:30

Economia e finanza guardano alle mosse ed alla comunicazione delle banche centrali in forma quasi esasperata se non ossessiva. Questa attenzione è fisiologica oppure è in un certo senso il sintomo di qualche deriva del sistema stesso attraverso il tempo?

Le misure non convenzionali adottate dalle banche centrali negli ultimi anni hanno probabilmente contribuito ad attirare l'attenzione su di esse e a sollevare attese d'intervento anche in ambiti che esulano dal loro mandato principale. In questo senso c'è una deriva delle attese, ma allo stesso tempo una diffusa consapevolezza che non sia possibile, né opportuno, assecondarle. La BNS è riuscita a garantire la stabilità dei prezzi negli ultimi anni, che è stata accompagnata da una buona crescita dell'economia e dell'occupazione.

Non vedo quindi malfunzionamenti del nostro sistema.

La nuova finanza, il nuovo banking, i nuovi canali creditizi, la tecnologia, le nuove forme di valute, le alternative ai sistemi finanziari tradizionali, sono destinati a modificare il ruolo delle banche centrali?

I fattori indicati portano con sé dei cambiamenti strutturali che modificano il contesto economico, sociale e politico, e pertanto devono essere tenuti in considerazione anche dalle banche centrali. Il loro ruolo è e resta invece immutato: garantire la stabilità dei prezzi. A tal fine esse devono avere una buona comprensione delle nuove tecnologie, dei vari fattori di cambiamento e delle loro implicazioni per il sistema economico, monetario e dei pagamenti. A questo proposito la BNS collabora e svolge progetti di studio di queste nuove tecnologie e dei contesti futuri in stretto contatto con altre banche centrali e la Banca dei regolamenti internazionali.

I target d'inflazione che le banche centrali si sono posti non possono apparire un po' utopistici, visti i molti fattori d'incertezza, gli squilibri sul mercato delle materie prime, la "weaponization" dell'uso geopolitico di alcune di loro, gli alti livelli di indebitamento ed i premi di rischio crescente che gli investitori chiedono?

Sino alla pandemia ad alcuni economisti sembrava utopico avere ancora un'inflazione elevata, ora la sfida è quella di tornare alla stabilità dei prezzi riducendo l'inflazione che ha raggiunto livelli storicamente elevati e non compatibili con gli obiettivi delle principali banche centrali. Vi sono quindi molti più fattori d'incertezza da valutare e proprio per questo occorre agire in modo realistico e non utopico. Non a caso la BNS assimila la stabilità dei prezzi non a un tasso d'inflazione specifico, ma all'intervallo tra lo 0 e il 2%. In questo modo si evita di dover ricorrere a misure estreme per raggiungere specifici obiettivi puntuali. Si possono anche tollerare brevi periodi d'inflazione negativa e tassi superiori al 2%, purché a medio termine si torni alla stabilità dei prezzi.

La BNS è riuscita a garantire la stabilità dei prezzi negli ultimi anni, accompagnata da una buona crescita dell'economia e dell'occupazione
Fabio Bossi, Delegato della Banca Nazione Svizzera (BNS) alle relazioni economiche regionali della Svizzera italiana

La BNS accetta un franco più forte per limitare l'inflazione importata. Il mondo delle imprese ha retto relativamente bene al nuovo trend. Vi sono settori che mostrano più criticità?

Gli interventi fatti all'occorrenza sul mercato dei cambi contribuiscono all'inasprimento della politica monetaria della BNS, che dal giugno 2022 ha gradualmente innalzato il proprio tasso guida. Al momento sono le vendite di valuta estera ad avere preminenza, ma se fosse necessario, la BNS è anche pronta a contrastare un'eccessiva pressione all'apprezzamento sul franco. Dai miei contatti in Svizzera con gli imprenditori, le segnalazioni d'interferenza per l'attuale forza del franco sono solo puntuali. Nella maggior parte dei casi l'inflazione più elevata all'estero contribuisce a far accettare ai clienti esteri aumenti di prezzo anche a copertura del rafforzamento valutario nominale.

Si dice spesso che le statistiche aggregate non diano il vero quadro della situazione economico-finanziaria di un Paese. Pensa che si possa parlare in generale di un impoverimento di segmenti di popolazione svizzera?

Mantenendo la stabilità dei prezzi, la BNS contribuisce sostanzialmente all'equità sociale, perché l'inflazione colpisce più duramente proprio i gruppi a basso reddito. L'osservazione dei fenomeni economici è sempre subordinata a una semplificazione della realtà. L'obiettivo è quello di comprenderla al meglio affinché chi decide possa farlo con cognizione di causa. A questo scopo noi Delegati regionali della BNS operiamo con una metodologia d'analisi della congiuntura che, grazie all'ottenimento d'informazioni presso le imprese e durante incontri con il pubblico, completa il lavoro degli altri economisti. Un'attività che accresce quindi l'affidabilità dell'interpretazione della realtà.

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