Verso il giro di boa di un anno rischioso

Vi è un eccesso di ottimismo fra gli investitori?
L'ottimismo è alimentato dall'euforia per l'intelligenza artificiale. Le prime 7 società dello S&P500 hanno contribuito per oltre l'80% alla performance dell'indice. Questa narrativa ha distolto l'attenzione dai problemi del ciclo di restringimento monetario, soprattutto negli Stati Uniti. L'accordo bipartisan sul tetto del debito americano ha influenzato positivamente l'atteggiamento verso i risky assets, nonostante la recessione in Germania e il rallentamento della Cina. Tuttavia, nei prossimi sei mesi si prevede un restringimento della liquidità globale per un totale di 1.200-1.500 miliardi di euro, che potrebbe impattare significativamente i mercati. Citigroup prevede una riduzione del 7-10% nel valore dell'equity entro la fine dell'anno, generandopiù volatilità
La concentrazione nel possesso di materie prime, il loro uso strategico, i debiti ed i relativi costi, oltre ai premi di rischio chiesti dagli investi-tori, potrebbero mantenere l'inflazione a livelli elevati per più tempo?
L'inflazione continua a diminuire. L'aumento dei tassi d'interesse da parte della FEDe della BCE sta rallentando l'aumento dei prezzi, soprattutto nell'immobiliare, dove l'indice del valore delle abitazioni negli USA è negativo anno su anno per la prima volta dopo 24 mesi. Le componenti dei servizi, che mantengono una certa pressione inflazionistica, sono da monitorare attentamente. Nonostante un tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici, gli investitori dovrebbero considerare la possibile recessione nel 2024. Stiamo assistendo a una transizione verso una disinflazione benigna, con un tasso di variazione percentuale del CPI core del 3,6% su base trimestrale annualizzata. Tutto considerato appare comunque difficile il raggiungimento rapido dell'obiettivo inflattivodel 2%.
Come bilanciare l'allocation fra azionario ed obbligazionario sulla base dei possibili scenari?
Crediamo che la FED sia vicina alla fine del suo ciclo di rialzi dei tassi e consideriamo l'idea di allungare con una certa cautela la duration delle emissioni USD. La BCE e la BNS non hanno ancora concluso il loro lavoro, quindi preferiamo rimanere corti di duration sulle loro valute. Data l'incertezza macroeconomica, suggeriamo un sovrappeso sulle obbligazioni investment-grade e neutralità su high yield. Siamo leggermente cauti sull'azionario, con un sovrappeso sugli USA e una view neutrale sull'Europa.
Anche considerando una possibile discesa del dollaro se la FED «cambia marcia»?
L'euro ha guadagnato terreno contro il dollaro grazie alla riduzione del differenziale dei tassi a favore del dollaro. Se la FED interrompesse l'aumento dei tassi mentre la BCE continua ad aumentare, il dollaro potrebbe rimanere debole. A differenza dell'EURUSD, il Franco Svizzero è influenzato da altre dinamiche, come il suo ruolo di bene rifugio e il livello di indebitamento svizzero, più sostenibile di quello americano.
Europa e mercati emergenti risulterebbero avvantaggiati? E la Svizzera per la sua posizione difensiva, sia in termini valutari che azionari?
L'Europa potrebbe affrontare le ripercussioni di un rallentamento economico, con la Germania già in recessione. Al contrario, i mercati emergenti presentano una vasta gamma di valutazioni, con l'America Latina più attraente e l'Asia più costosa. Per quanto riguarda la Svizzera, una politica di tassi d'interesse in aumento potrebbe mantenere il franco forte, aiutando a tenere l'inflazione ben al di sotto del 2%. Il franco svizzero potrebbe guadagnare ulteriore forza in caso di rischi geopolitici. Gli investitori che utilizzano il CHF come valuta di riferimento dovrebbero quindi essere cauti nell'esposizione a valute estere, in particolare euro e dollaro.
Può essere una nuova stagione anche per l'oro?
L'oro non genera cash-flow ed in un contesto di tassi storicamente elevati potrebbe dover affrontare qualche vento contrario. Tuttavia, un dollaro in calo lo favorisce. Inoltre la domanda da parte delle banche centrali dovrebbe restare robusta. Nel 2022 esse hanno più che duplicato i loro acquisti di oro, raggiungendo livelli senza precedenti e per il 2023 si prevedono acquisti ulteriori per circa 700 tonnellate. L'incertezza geopolitica ed economica potrebbe incrementare ulteriormente la domanda di oro, per cui la nostra visione sull'oro è moderatamente positiva.