Agli svizzeri piacciono i castori

C'è un dato che balza immediatamente all'occhio dal sondaggio svolto dall'istituto gfs-zurigo per conto di Pro Natura sul gradimento, da parte degli svizzeri, del castoro. Questo roditore, praticamente estino 200 anni fa e progressivamente reintrodotto in Svizzera a partire del 1956 (vd pdf, servizio 3.05.2012), sta conoscendo una nuova giovinezza e ben il 92% degli intervistati - abitino essi in città o in campagna - del castoro europeo (nome scientifico Castor fiber) apprezzano la positiva influenza sul territorio e sulla biodiversità. Basti pensare che il 78% degli intervistati sostiene che il «lavoro» del castoro aumenta il valore del paesaggio e l'86% è felice dell'aumento della biodiversità. Questo animale - spiega dal canto suo Pro Natura (vd pdf) -contribuisce infatti a proteggere l'habitat degli anfibi e delle libellule.
Ma c'è di più: il 91% dei partecipanti al sondaggio vuole che il roditore rimanga fra le specie protette, e oltre due terzi (68%) non ama l'idea della caccia a questo animale, sebbene il castoro susciti spesso lo scontento degli agricoltori a causa dei danni alle barbabietole da zucchero e di alcuni proprietari terrieri per la caduta degli alberi che, questi ingegneri-roditori, prediligono.
Uno sguardo, per concludere, alle cifre. Per quel che concerne i castori: il loro numero in Svizzera è stimato in circa 1'600 esemplari, secondo le statistiche ufficiali 2007-2008. Pro Natura sostiene però che ora il numero potrebbe essere salito a circa 2'000. Per quanto concerne gli intervistati: l' istituto gfs-zurigo ha interrogato in marzo 1013 persone, il 75% nella Svizzera tedesca e il 25% in quella francese. In totale si sono espresse 512 donne e 501 uomini. Una curiosità: in Ticino, lo ricordiamo, i castori non ci sono perché, spiegano gli studiosi, tutte le rive sono occupate.