«Se per l'uomo i fuochi d'artificio sono una festa, per gli animali sono un incubo»
I fuochi d’artificio sono una vera e propria «religione» in Svizzera. Infatti, secondo l’ufficio federale di polizia, ogni anno ne vengono sparati tra le 1000 e le 2000 tonnellate. Molte di queste durante il 1. agosto. Secondo un sondaggio condotto da YouGov Svizzera, in Ticino più della metà degli intervistati è favorevole agli spettacoli pirotecnici. Nonostante una buona parte della popolazione svizzera aspetti con euforia la festa nazionale per sparare i fuochi d’artificio, un’altra parte non è particolarmente contenta: i proprietari di animali domestici. I botti, infatti, hanno un effetto negativo sul comportamento degli animali che li porta anche a ferirsi. Per saperne di più ci siamo rivolti a Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali Bellinzona.
Come vivono gli animali domestici gli spettacoli di
fuochi d’artificio?
«Se per alcuni di noi le celebrazioni con fuochi
d’artificio rappresentano un momento di festa, per gli animali no. Anche se alcuni
sopportano meglio di altri i botti, sollecitazioni foniche e visive improvvise possono
generare stati d’ansia e preoccupazione. Infatti, anche noi umani quando
sentiamo un forte colpo inaspettato come può essere un lampo, tendiamo a
proteggerci. Allo stesso modo gli animali domestici si spaventano: percepiscono
il rumore come un potenziale pericolo. In queste situazioni, gli animali
attivano un meccanismo di protezione che fa perdere loro il raziocinio. Reagiscono
solo in modo istintivo. In questo senso i fuochi sono pericolosi perché fanno agire
d’istinto gli animali, spingendole molte volte a fuggire».
Quali sono i rischi?
«I botti generano traumi nell’animale. I rischi specifici
legati alla salute, come piccoli infarti, dipendono dallo stato di salute dell’animale
stesso. Se l’animale è sensibile o ha delle patologie pregresse, il rumore
improvviso può portare ad arresti cardiaci, crisi epilettiche o altri
scompensi. Più in generale, il vero pericolo si pone nel momento in cui tentano
la fuga: perdendo il raziocinio, non ragionano più e non analizzano più le
situazioni. È qui che si verificano casi di gatti che saltano dai balconi, cani
che scappano dai recinti restando magari incastrati o animali che si infilano sotto
i mobili. Dato che per loro queste sono reazioni puramente istintive, spetta ai
proprietari organizzarsi preventivamente in modo da mettere l’animale in una situazione
tale per cui non possa né fuggire né ferirsi».
Gli animali vivono tutti allo stesso modo i botti o ci
sono delle differenze, ad esempio, tra cani e gatti?
«Alcuni cani, come quelli da caccia, sono piuttosto
abituati a sentire colpi e quindi tendono a essere meno stressati in queste
situazioni. Questo non vuol dire che non siano spaventati, ma perlomeno non hanno
delle reazioni così impulsive come altre razze. I gatti, invece, hanno una
sensibilità più marcata rispetto ai cani: di conseguenza di fronte a qualsiasi
stimolo luminoso o sonoro si agitano molto facilmente. Non solo cani e gatti,
anche conigli, canarini e uccellini in gabbia sono molto sensibili a tutto ciò.
Dunque, come regola generale, tutti gli animali domestici dovrebbero essere
messi al riparo da queste forti sollecitazioni sonore e luminose».
Quali stratagemmi adottare per diminuire il rumore?
«Soprattutto per cani e gatti sarebbero ideali i locali sotterranei,
come cantine o locali senza finestre. In generale, un punto importante è tenere
le finestre chiuse: specialmente i gatti, nel tentativo di fuggire, spesso
rimangono incastrati nelle finestre a ribalta e si feriscono anche mortalmente.
Invece, i cani non dovrebbero essere legati a catene o guinzagli in quanto,
strattonando la catena, rischiano di rompersi l’osso del collo».
Come comportarsi con animali che hanno paura e come fare
a rassicurarli?
«Anche se la prima reazione di qualsiasi persona di fronte
all’animale spaventato è quella di rassicurarlo con delle carezze, in realtà
non è il comportamento che si consiglia di adottare in queste situazioni. Questo
perché, ogni volta che si coccola l’animale, questo gesto viene interpretato
come un rafforzamento positivo nel senso che apprezziamo la reazione che ha
avuto. L’ideale sarebbe evitare di rafforzare questo suo comportamento, così
che l’animale non lo percepisca come una reazione corretta. Dunque, si
consiglia di non far particolarmente caso all’animale quando lo si vede un po’
spaesato».
Si è parlato di sostituire gli spettacoli di fuochi con
dei droni, voi sareste favorevoli?
«Evitare questi botti e fasci luminosi improvvisi avrebbe
un ottimo vantaggio per gli animali domestici ma anche per quelli selvatici: ricordiamoci,
infatti, che nei nostri boschi vivono migliaia di animali selvatici che sono
ancora più sensibili a questa tematica. Uno spettacolo di droni può divertire
il pubblico ma senza sollecitare così tanto la fauna sia domestica che
selvatica. Per questo noi siamo favorevoli alla sostituzione dei fuochi
d’artificio tradizionali con degli spettacoli di droni. Come protezione animali,
siamo tra gli iniziativisi che hanno portato a livello federale l’iniziativa, che
andrà in votazione alla fine di quest’anno, sulla parziale limitazione dei
fuochi d’artificio a livello svizzero: non vengono vietati tutti gli spettacoli
pirotecnici, ma limitati quelli privati».