Il caso

Le nuove regole di Twitter stanno provocando una nuova fuga di utenti?

Visualizzazioni dei cinguettii limitate per chi non è abbonato a Blue: che cosa sta succedendo sulla piattaforma di Elon Musk? Intanto, i social rivali gongolano
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Red. Online
03.07.2023 12:30

Sì, Twitter ha limitato la quantità di contenuti che gli utenti possono visualizzare di giorno in giorno. La mossa, secondo Elon Musk, è stata varata per contrastare possibili manipolazioni del sistema. Il risultato? Utenti in subbuglio, una volta di più, e minacce di abbandono della piattaforma diffuse. Ma che cosa è successo, nello specifico? Proviamo a fare chiarezza.

Le visualizzazioni

La settimana scorsa Twitter ha ufficializzato diversi cambiamenti, repentini, riducendo di fatto l'usabilità del servizio. Innanzitutto, l'azienda ha imposto agli utenti di effettuare sempre il login per poter visualizzare i contenuti. Di per sé, niente di che, ma in passato anche chi non possedeva un profilo poteva vedere senza problemi i cinguettii degli utenti. Quindi, ha fortemente limitato gli account non verificati (quelli privi della discussa spunta blu) consentendo di visualizzare 600 tweet al giorno. Un limite successivamente aumentato a 1.000.

Verità o strategia?

Musk, via Twitter, ha dichiarato che le modifiche sono «limiti temporanei» progettati per affrontare «livelli estremi di scraping dei dati» e «manipolazioni del sistema». Nessuno, ad oggi, sa a che cosa si riferisse esattamente il patron del social network. Il data scraping, per contro, è un fenomeno per cui dei servizi automatizzati, generalmente dei bot, raccolgono i dati pubblicamente disponibili di un sito web.

Secondo i più, tuttavia, la mossa sarebbe un tentativo per spingere ulteriormente le persone ad abbonarsi a Twitter Blue, con il limite di visualizzazione fissato a 10 mila cinguettii al giorno. Altri, invece, ritengono che Twitter sia stato costretto dai fornitori di server a rispettare determinati limiti di capacità.

I primi effetti

Nel fine settimana, la mossa di Musk si è palesata a più riprese con messaggi di «limite superato». Alcuni, aspettando, sono comunque riusciti ad aggiornare la propria timeline, altri non hanno potuto visualizzare nuovi cinguettii per il resto della giornata. 

Le modifiche, secondo gli esperti, avranno un impatto più marcato per gli utenti che usano Twitter come risorsa per ottenere notizie immediate. 

Me ne vado, ma dove?

La domanda delle domande, visto quanto successo, è tornata prepotentemente di attualità: ci sarà una migrazione di massa da Twitter verso altri social simili? Snì. Di certo, il fatto che la piattaforma ora renda più complicata la visualizzazione dei cinguettii potrebbe spingere alcuni utenti a salutare Musk e la sua creatura. 

L'alternativa più ovvia è Bluesky, lanciato a febbraio dall'ex CEO di Twitter Jack Dorsey. E proprio Bluesky, nel fine settimana, ha dovuto interrompere le nuove iscrizioni a causa della richiesta, altissima, da parte di ex utenti di Twitter in fuga. Oggi, lunedì, le iscrizioni sono state riaperte. Accedere al nuovo prodotto di Dorsey, tuttavia, non è proprio facilissimo: servono dei codici di invito da parte di altri utenti di Bluesky. Di più, la piattaforma è ancora in fase di sviluppo tant'è che non consente, al momento, l'invio di messaggi diretti o il caricamento di video.

Un'altra alternativa, quella dell'elefantino, è Mastodon, di cui avevamo parlato a suo tempo. Pur avendo registrato numeri crescenti nei mesi successivi all'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, non ha saputo ancora imporsi come vero e proprio sostituto. 

Meta, dal canto suo, potrebbe colmare il vuoto lasciato da Twitter con la sua app testuale il cui nome in codice, Project 92, divenuto poi Threads, dice in realtà poco o nulla. Gli screenshot finora circolati suggeriscono che avrà un aspetto del tutto simile a Twitter e, ancora, che permetterà agli utenti di connettersi con le persone che già seguono su Instagram. 

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